Firenze si prepara alla grande mostra sul maestro di Leonardo
Restauro aperto per un capolavoro del Verrocchio
Andrea del Verrocchio, Putto con delfino. Photo Musei Civici Fiorentini. Courtesy Friends of Florence
Francesca Grego
28/01/2019
Firenze - Un fanciullo dai lineamenti delicati, i capelli al vento, il corpo sospeso nell’aria in una posa dinamica e incredibilmente naturale che preannuncia la grazia dei putti leonardeschi: è il “bambino di bronzo” che Lorenzo il Magnifico volle per la sua villa di Careggi e che per quattro secoli ha fatto bella mostra di sé nel primo cortile di Palazzo Vecchio, a coronamento della grande fontana cinquecentesca in marmo e porfido.
Capolavoro scultoreo di Andrea del Verrocchio, il Putto con delfino sarà tra le principali attrazioni della grande mostra Verrocchio, il maestro di Leonardo che aprirà il 9 marzo a Palazzo Strozzi e al Museo del Bargello, per trasferirsi a fine settembre presso la National Gallery of Art di Washington, che ha contribuito alla sua organizzazione.
Incredibile ma vero, il mirabile Spiritello con pesce non è mai stato sottoposto a un restauro scientifico-conservativo. In occasione dell’imminente evento espositivo, è perciò protagonista di un importante intervento che i visitatori di Palazzo Vecchio possono già ammirare in un cantiere allestito nella Sala della Cancelleria, il primo ambiente che accolse il Putto nel 1959, quando in virtù del suo pregio fu trasferito all’interno del Museo e sostituito con una copia nella fontana rinascimentale.
Il pubblico potrà così assistere in diretta alle operazioni di pulitura e conservazione che, oltre a restituire al bronzo superficie e armonie cromatiche originali, stanno già svelando dettagli finora invisibili.
Ma non finisce qui. Il restauro prevede anche una ricca campagna di indagini ed esami scientifici non invasivi, riprese endoscopiche, rilievi al microscopio e scansioni 3D che faranno luce sulla storia dell’opera e sulla stessa tecnica esecutiva di Andrea del Verrocchio, il cui studio rappresenta uno degli obiettivi specifici del progetto.
Diretto da Serena Pini, curatrice del Museo di Palazzo Vecchio, e affidato a Nicola Savioli sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le Provincie di Pistoia e Prato, l’intervento è stato reso possibile dal sostegno della fondazione Friends of Florence.
“Il prestigio dell’opera e l’opportunità di una mostra dal respiro internazionale che raggiungerà anche Washington DC rendono questo intervento ancora più importante per la nostra fondazione”, ha commentato la presidente Simonetta Brandolini d’Adda: “Ringrazio a nome di Friends of Florence i nostri donatori Ellen e James Morton, che hanno reso possibile questo restauro, e ringrazio il Comune di Firenze e la Fondazione Palazzo Strozzi per averci coinvolti nella salvaguardia e valorizzazione di un capolavoro così importante per la storia dell’arte e la cultura mondiali”.
Leggi anche:
Verrocchio e Leonardo: a Palazzo Strozzi una retrospettiva con capolavori inediti
Capolavoro scultoreo di Andrea del Verrocchio, il Putto con delfino sarà tra le principali attrazioni della grande mostra Verrocchio, il maestro di Leonardo che aprirà il 9 marzo a Palazzo Strozzi e al Museo del Bargello, per trasferirsi a fine settembre presso la National Gallery of Art di Washington, che ha contribuito alla sua organizzazione.
Incredibile ma vero, il mirabile Spiritello con pesce non è mai stato sottoposto a un restauro scientifico-conservativo. In occasione dell’imminente evento espositivo, è perciò protagonista di un importante intervento che i visitatori di Palazzo Vecchio possono già ammirare in un cantiere allestito nella Sala della Cancelleria, il primo ambiente che accolse il Putto nel 1959, quando in virtù del suo pregio fu trasferito all’interno del Museo e sostituito con una copia nella fontana rinascimentale.
Il pubblico potrà così assistere in diretta alle operazioni di pulitura e conservazione che, oltre a restituire al bronzo superficie e armonie cromatiche originali, stanno già svelando dettagli finora invisibili.
Ma non finisce qui. Il restauro prevede anche una ricca campagna di indagini ed esami scientifici non invasivi, riprese endoscopiche, rilievi al microscopio e scansioni 3D che faranno luce sulla storia dell’opera e sulla stessa tecnica esecutiva di Andrea del Verrocchio, il cui studio rappresenta uno degli obiettivi specifici del progetto.
Diretto da Serena Pini, curatrice del Museo di Palazzo Vecchio, e affidato a Nicola Savioli sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le Provincie di Pistoia e Prato, l’intervento è stato reso possibile dal sostegno della fondazione Friends of Florence.
“Il prestigio dell’opera e l’opportunità di una mostra dal respiro internazionale che raggiungerà anche Washington DC rendono questo intervento ancora più importante per la nostra fondazione”, ha commentato la presidente Simonetta Brandolini d’Adda: “Ringrazio a nome di Friends of Florence i nostri donatori Ellen e James Morton, che hanno reso possibile questo restauro, e ringrazio il Comune di Firenze e la Fondazione Palazzo Strozzi per averci coinvolti nella salvaguardia e valorizzazione di un capolavoro così importante per la storia dell’arte e la cultura mondiali”.
Leggi anche:
Verrocchio e Leonardo: a Palazzo Strozzi una retrospettiva con capolavori inediti
COMMENTI
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Treviso | Dal 13 aprile al 28 luglio al Museo santa Caterina
Donne in scena. Il bel mondo al femminile, da Boldini a Selvatico, si svela a Treviso
-
Milano | A Palazzo Reale fino al 30 giugno
Milano celebra De Nittis, “l’impressionista italiano” che conquistò l’Europa
-
Brescia | Dall’8 marzo al 28 luglio
“Testimoni”. Le novità del Brescia Photo Festival 2024
-
Mantova | Presentato il programma per il 2024
Tra Picasso e Giulio Romano, le Metamorfosi di Palazzo Te
-
Rovigo | A Rovigo dal 23 febbraio al 30 giugno
Una grande mostra per riscoprire Toulouse-Lautrec
-
Trieste | Dal 22 febbraio al 30 giugno
Van Gogh approda a Trieste con 50 capolavori