Riecco Nerone bambino
Nerone bambino, I secolo d.C.
04/06/2013
Firenze - Torna in esposizione da oggi, nel Terzo Corridoio della Galleria degli Uffizi il busto del Nerone Bambino, restaurato grazie al contributo di Italia Nostra.
L'opera, che rappresenta un bambino dell'epoca giulio-claudia ed è convenzionalmente riconosciuta come il ritratto infantile dell'imperatore romano Nerone, è il terzo busto lapideo degli Uffizi ad essere recuperato. Precedenti interventi di restauro avevano, infatti, riguardato la figura di “Seneca morente”, lavoro concluso un anno fa, a luglio, e la cosiddetta Julia Maesa, ripresentata al pubblico agli inizi dello scorso febbraio.
ll busto che torna ora visibile al pubblico risale alla prima metà del I secolo dopo Cristo ed è ritenuto di eccellente fattura. Non a caso appartiene al nucleo più antico delle collezioni d'arte della famiglia Medici. Nella Galleria degli Uffizi è presente dal 1704, quando gli fu riservato un posto d'onore nella Tribuna, vale a dire nel luogo dedicato alle opere più preziose.
A curarne il restauro, sotto la direzione di Fabrizio Paolucci, sono stati Gabriella Tonini e Luis Pierelli che, oltre ad operare sul contrasto cromatico dell'opera, hanno anche ridato coerenza alle parti, che, data l'età, risultavano a rischio di distacco.
Nicoletta Speltra
L'opera, che rappresenta un bambino dell'epoca giulio-claudia ed è convenzionalmente riconosciuta come il ritratto infantile dell'imperatore romano Nerone, è il terzo busto lapideo degli Uffizi ad essere recuperato. Precedenti interventi di restauro avevano, infatti, riguardato la figura di “Seneca morente”, lavoro concluso un anno fa, a luglio, e la cosiddetta Julia Maesa, ripresentata al pubblico agli inizi dello scorso febbraio.
ll busto che torna ora visibile al pubblico risale alla prima metà del I secolo dopo Cristo ed è ritenuto di eccellente fattura. Non a caso appartiene al nucleo più antico delle collezioni d'arte della famiglia Medici. Nella Galleria degli Uffizi è presente dal 1704, quando gli fu riservato un posto d'onore nella Tribuna, vale a dire nel luogo dedicato alle opere più preziose.
A curarne il restauro, sotto la direzione di Fabrizio Paolucci, sono stati Gabriella Tonini e Luis Pierelli che, oltre ad operare sul contrasto cromatico dell'opera, hanno anche ridato coerenza alle parti, che, data l'età, risultavano a rischio di distacco.
Nicoletta Speltra
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