In mostra fino al 13 settembre
Acqua alta come in Laguna al Palais de Tokyo
Céleste Boursier-Mougenot, acquaalta, documento preparatorio, 2015. Courtesy de l’artiste et Galerie Xippas, Paris ; Paula Cooper Gallery, New York ; Galerie Mario Mazzoli, Berlin © ADAGP, Paris 2015
L.Sanfelice
26/06/2015
L’artista e compositore Céleste Boursier-Mougenot, invitato a rappresentare la Francia alla Biennale di Venezia 2015, porta un pezzo di laguna a Parigi trasformando gli spazi espositivi del Palais de Tokyo con un’installazione ispirata al fenomeno tutto veneziano delle inondazioni prodotte dall’“acqua alta”.
L’opera intitolata proprio “Acquaalta” corrisponde ad un paesaggio acquatico solcato da piccole imbarcazioni su cui viaggiano i visitatori sotto la costante vigilanza di telecamere disposte lungo il percorso. Sulle pareti che circoscrivono lo specchio lacustre fluttua rapida una corrente di immagini che ripetono i movimenti del pubblico definendo un’esperienza insieme visiva, uditiva e tattile tesa ad alterare la percezione dello spazio.
L’universo allucinato che l’installazione sprigiona invita ad immergersi nella propria psiche tra echi letterari, mitologici e cinematografici che spingono a liberare le proprie sensazioni o a smarrirsi nell’ipnotico movimento di suoni e proiezioni.
Per approfondimenti:
ARTE.it alla Biennale con i Reparters
L’opera intitolata proprio “Acquaalta” corrisponde ad un paesaggio acquatico solcato da piccole imbarcazioni su cui viaggiano i visitatori sotto la costante vigilanza di telecamere disposte lungo il percorso. Sulle pareti che circoscrivono lo specchio lacustre fluttua rapida una corrente di immagini che ripetono i movimenti del pubblico definendo un’esperienza insieme visiva, uditiva e tattile tesa ad alterare la percezione dello spazio.
L’universo allucinato che l’installazione sprigiona invita ad immergersi nella propria psiche tra echi letterari, mitologici e cinematografici che spingono a liberare le proprie sensazioni o a smarrirsi nell’ipnotico movimento di suoni e proiezioni.
Per approfondimenti:
ARTE.it alla Biennale con i Reparters
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