Diversi gli appuntamenti per celebrare la ricorrenza.
Cent'anni di Dada
Hugo Ball al Cabaret Voltaire
Ludovica Sanfelice
08/02/2016
"Dichiaro che Tristan Tzara trovò la parola (dada) l’8 febbraio 1916 alle sei di sera. Ero presente con i miei dodici figli quando Tzara pronunciò per la prima volta questa parola, che destò in noi un legittimo entusiasmo. Ciò accadeva al Café de la Terrasse di Zurigo, mentre portavo una brioche alla narice sinistra". Abbracciando tutto il gusto per il non-sense che esplose in qualla notte svizzera, Jean Hans Arp racconta in una spassosa testimonianza la nascita del movimento Dadaista, la cui vita breve e disperatamente intensa scosse la storia dell'arte aprendovi una crepa profonda.
Non fu un caso se la scelta ricadde su un paese neutrale. Qui un gruppo di poeti, pittori, scrittori e musicisti apolidi, esiliati, indipendenti e fuggiaschi che si riuniva abitualmente al Cabaret Voltaire per ribellarsi e reagire agli insopportabili ingorghi delle gerarchie di Guerra e delle miopie del progresso borghese, fece esplodere i suoi fuochi antibellici in una corrente di caos e irrazionalità, per sbrigliarsi con furia primitiva dal morso della cosiddetta "civiltà" costituita e liberare una carica eversiva di ironia contro l'arte stessa.
Lo sfogo dionisiaco fu dunque appiccato precisamente cento anni fa (il manifesto arrivò due anni più tardi) quando il termine dada fu scelto con spirito nichilista pescando a caso - pare - nel dizionario Petit Larousse Illustrè, e per celebrare la ricorrenza tonda tonda di un movimento dall'eterno presente che allo scorrere del tempo opporrebbe la forza della sua azione istantanea e spontanea, il calendario del 2016 si affolla di appuntamenti e iniziative.
A partire proprio da Zurigo che con un improvviso guizzo d'orgoglio si riappropria della paternità della corrente presentando ben due mostre: la prima intitolata "Dada Universel" e curata da Juri Steiner e Stefan Zweifel per il Museo nazionale (aperta fino al 28 marzo) dove attraverso opere e oggetti sarà festeggiato il cotè giocoso e selvatico del dadaismo e si porrà l'accento sui suoi effetti fino ai giorni nostri; la seconda, "Dadaglobe Reconstructed", in programma al Kunsthaus e realizzata in collaborazione con il MoMA di New York attraverso un lungo lavoro di documentazione, ricerca e recupero del materiale in nome di un obiettivo più ambizioso, vale a dire portare a compimento un progetto editoriale di Tristan Tzara, che voleva pubblicare un'antologia con testi e immagini prodotte da artisti dada in tutto il mondo.
Sempre in Svizzera, il Museo Nazionale di Ascona, il 27 marzo inaugurerà la sua nuova stagione espositiva con un omaggio a Marcel Duchamp (Dada e Neodada), organizzato in stretta collaborazione con lo Staatliches Museum di Schwerin, che ruoterà attorno alla presenza della famoso ready made della Gioconda con barba e baffi.
Il 5 febbraio inoltre è stata lanciata "Dada Data", piattaforma sperimentale aperta a digressioni di carattere dadaista che per cinque settimane costituirà una sorta di anti-museo il cui programma prevede incontri, hacktions, creazione di ready made, collage instagram, tweet poesie, produzione di un nuovo manifesto dadaista al Cabaret Voltaire... Un piccolo capolavoro che ribadisce l'eterna e radicale presenza Dada ad un solo clic di distanza da qui.
Il programma completo delle celebrazioni per il centenario è consultabile a questo link.
Vedi anche:
- L'Accademia di Francia festeggia i suoi primi 350 anni
- Villa Medici
- ARTE.it Guida di Roma
Non fu un caso se la scelta ricadde su un paese neutrale. Qui un gruppo di poeti, pittori, scrittori e musicisti apolidi, esiliati, indipendenti e fuggiaschi che si riuniva abitualmente al Cabaret Voltaire per ribellarsi e reagire agli insopportabili ingorghi delle gerarchie di Guerra e delle miopie del progresso borghese, fece esplodere i suoi fuochi antibellici in una corrente di caos e irrazionalità, per sbrigliarsi con furia primitiva dal morso della cosiddetta "civiltà" costituita e liberare una carica eversiva di ironia contro l'arte stessa.
Lo sfogo dionisiaco fu dunque appiccato precisamente cento anni fa (il manifesto arrivò due anni più tardi) quando il termine dada fu scelto con spirito nichilista pescando a caso - pare - nel dizionario Petit Larousse Illustrè, e per celebrare la ricorrenza tonda tonda di un movimento dall'eterno presente che allo scorrere del tempo opporrebbe la forza della sua azione istantanea e spontanea, il calendario del 2016 si affolla di appuntamenti e iniziative.
A partire proprio da Zurigo che con un improvviso guizzo d'orgoglio si riappropria della paternità della corrente presentando ben due mostre: la prima intitolata "Dada Universel" e curata da Juri Steiner e Stefan Zweifel per il Museo nazionale (aperta fino al 28 marzo) dove attraverso opere e oggetti sarà festeggiato il cotè giocoso e selvatico del dadaismo e si porrà l'accento sui suoi effetti fino ai giorni nostri; la seconda, "Dadaglobe Reconstructed", in programma al Kunsthaus e realizzata in collaborazione con il MoMA di New York attraverso un lungo lavoro di documentazione, ricerca e recupero del materiale in nome di un obiettivo più ambizioso, vale a dire portare a compimento un progetto editoriale di Tristan Tzara, che voleva pubblicare un'antologia con testi e immagini prodotte da artisti dada in tutto il mondo.
Sempre in Svizzera, il Museo Nazionale di Ascona, il 27 marzo inaugurerà la sua nuova stagione espositiva con un omaggio a Marcel Duchamp (Dada e Neodada), organizzato in stretta collaborazione con lo Staatliches Museum di Schwerin, che ruoterà attorno alla presenza della famoso ready made della Gioconda con barba e baffi.
Il 5 febbraio inoltre è stata lanciata "Dada Data", piattaforma sperimentale aperta a digressioni di carattere dadaista che per cinque settimane costituirà una sorta di anti-museo il cui programma prevede incontri, hacktions, creazione di ready made, collage instagram, tweet poesie, produzione di un nuovo manifesto dadaista al Cabaret Voltaire... Un piccolo capolavoro che ribadisce l'eterna e radicale presenza Dada ad un solo clic di distanza da qui.
Il programma completo delle celebrazioni per il centenario è consultabile a questo link.
Vedi anche:
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- ARTE.it Guida di Roma
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