Arte come strumento sociale e politico

Dismaland, il parco di Banksy offrirà rifugio ai migranti

Dismaland Calais
 

Ludovica Sanfelice

28/09/2015

Domenica 27 settembre è stato l’ultimo giorno utile per visitare Dismaland, il parco che Banksy ha tirato fuori dal cilindro cinque settimane fa regalando alla stazione balneare di Weston-super-Mare un inatteso bagno di folla di e un indotto di milioni di sterline.

La “mostra”, concepita dallo street artist britannico come il mostruoso doppelganger dei parchi di divertimento disneyani, chiude con un bilancio di 150mila visitatori di ogni età, estrazione e orientamento, provenienti da tutto il mondo.

Un successo quasi mainstream che però non ha minimamente intaccato l’ispirazione sociale e politica del progetto che adesso vivrà una seconda vita. Molte delle opere che hanno animato la maxi installazione temporanea verranno infatti inviate alla baraccopoli abusiva di Calais dove le strutture verranno rimontate per offrire rifugio ai migranti che cercano di raggiungere la Gran Bretagna.

“No online tickets will be available”, si legge sul sito. L’ultimo graffio del graffitaro.


Per approfondimenti:
Banksy lancia Dismaland 
Cartolina da Dismaland