ESPRESSIONISTI

Dipinto espressionista
 

15/10/2002

Dal 5 ottobre al Complesso del Vittoriano di Roma ha aperto i battenti la mostra “Gli espressionisti”, curata da Magdalena Moller, direttrice del Museo Brucke di Berlino, e Claudio Strinati, soprintendente del Polo Museale di Roma. Circa centosettanta opere distribuite lungo il percorso del Vittoriano ampliato per l’occasione di due sale, 250 metri quadri ricchi di colore, fitti di tele, disegni e anche sculture. Un percorso rinnovato nelle forme e nell’illuminazione ma ancora non del tutto avvolgente e coinvolgente; la quantità e la qualità delle creazioni, dal carattere forte e dalle linee spezzate, da sole raccontano l’arte tedesca del primo novecento. Le opere, provenienti dai più importanti musei internazionali e raramente esposte in Italia, racchiudono il movimento espressionista dal 1905 al 1920 cercando di tratteggiarne le mille sfaccettature, dalla “Brucke” di Kirchner e Rottluff al “Blaue Reiter” di Kandinsky e Franz Marc fino al “realismo” critico di Otto Dix e Gorge Grosz. Tra i grandi nomi anche le figure meno conosciute e questo è l’aspetto più interessante della mostra insieme alla possibilità di vedere la poco nota scultura di Kirchner ed Heckel che trovano nell’intaglio le stesse caratteristiche espressive del colore. La mostra romana offre inoltre numerosi esempi della produzione grafica: la xilografia, in particolare, esaspera il segno, rendendolo più drammatico, espressivo, energico. La tecnica, detta “Holzschnitt”, riprende quella originaria tedesca dell’intaglio in lungo e non di testa del legno ma allo stesso modo si mette in contatto con l’arte extraeuropea, assumendo il primitivo come caratteristica fondamentale, il primordiale come la natura e l’istinto, l’interiore e il soggettivo invece dell’esteriore e dell’oggettivo. GLI ESPRESSIONISTI (1905-1920) Roma, Complesso del Vittoriano 5 ottobre 2002 – 2 febbraio 2003 dal lunedì al giovedì 9.30/19.30 venerdì e sabato 9.30/23.30 domenica 9.30/20.30