Giovanni Lanfranco in mostra a Parma

Lanfranco
 

26/02/2004

Giovanni Lanfranco è tra i pittori emiliani emigrati a Roma all’inizio del XVII secolo quello che, pur avendo goduto di fortuna e riconoscimenti pubblici presso i suoi contemporanei, ha suscitato minor attenzione nella critica moderna. L’interesse portato all’opera di Guido Reni, Guercino e Domenichino ha infatti oscurato, a partire dalla fine del Settecento, la figura del loro più quotato antagonista. Allievo di Agostino Carracci a Parma, educato sui cicli pittorici correggeschi (sembra abbia riprodotto su carta ogni particolare della cupola del Duomo e di quella di San Giovanni Evangelista), Lanfranco è uno dei massimi esponenti della stagione compresa tra i pontificati di Paolo V Borghese e Urbano VIII Barberini, quella che vide splendere e spegnersi Caravaggio e ascendere Bernini e Pietro da Cortona. Gli studi sul pittore, condotti negli ultimi venti anni da Erich Schleier, curatore della sezione di pittura antica della Gemaldegalerie di Berlino, vengono finalmente messi a disposizione del grande pubblico con la mostra “Giovanni Lanfranco. Un pittore tra Parma, Roma e Napoli”, aperta fino al 2 dicembre presso la Reggia di Colorno a Parma e ospitata nei mesi successivi presso Castel Sant’Elmo a Napoli (21 dicembre – 24 febbraio 2002) e Palazzo Venezia a Roma (16 marzo – 16 giugno 2002). Si tratta della più ampia retrospettiva dedicata all’artista, il cui percorso, dagli esordi alla piena maturità, viene passato in rassegna con serietà e completezza di informazioni. Un affollato e affascinante corteo di personaggi popola i più di cento dipinti esposti, ripartiti equamente tra soggetti sacri, mitologici e storici. Ci si sorprende per la ricchezza e la qualità del tragitto artistico del pittore, per le relazioni che ha saputo costruire tra cultura pittorica parmense-emiliana, romana e napoletana. Punto di riferimento per Lanfranco fu infatti la pittura, oltre che di Correggio e dei Carracci, non tanto di Caravaggio quanto dei suoi seguaci più moderati, come Borgianni, Gentileschi e Vouet. Egli assecondò il sistema in corso piuttosto che scardinarlo, si attenne alla tradizione classicista, introducendo novità non in modo dirompente ma quasi con metodo diplomatico. A Napoli, dove soggiornò dal 1634 al 1646, innestò sul naturalismo caravaggesco lo studio del nudo, i colori brillanti e le prospettive vertiginose di tradizione padano-veneta, aprendo la strada alle brillanti carriere di Luca Giordano e Francesco Solimena. Cinquanta straordinari disegni autografi completano l’esposizione, accompagnati da un piccolo gruppo di dipinti appartenenti ad artisti delle più varie provenienze vicini a Lanfranco nello spirito e negli intenti: Alessandro Turchi, Carlo Saraceni, Gherardo delle Notti, Agostino Tassi, Simon Vouet e Orazio Borgianni. Giovanni Lanfranco. Un pittore tra Parma, Roma e Napoli Reggia di Colorno (Parma) Fino al 2/12/2001 ORARIO: tutti i giorni 9.30-18.30; lunedì e feriali chiuso; sabato, domenica e festivi 9.30-19.30 INGRESSO: intero £ 15.000; ridotto £ 12.000 (oltre 65 anni, studenti universitari con tesserino, gruppi adulti oltre le 15 unità); ridotto scuole £ 8.000 (per ogni gruppo di studenti, gratuità per due insegnanti accompagnatori) INFORMAZIONI: Cooperativa ANTEA tel. 0521 312545/312084 www.giovannilanfranco.it CATALOGO: Electa

 
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