I Barovier, una dinastia di maestri vetrai muranesi

Vaso di vetro Barovier
 

11/01/2002

L’etimo del nome “Barovier” risale al XII secolo e deriva dal termine “Berroviere” che designa l’armigero posto a guardia del capitano del popolo. Nel 1291, quando una legge del Maggior Consiglio di Venezia decretò che tutte le fornaci del vetro dovessero concentrarsi nell’isola di Murano, qualche esponente della casata Barovier venne a stabilirsi qui dalla originaria marca trevigiana. Il primo Barovier del quale si serba notizia, sul finire del XIII secolo, è Jacobello, i cui figli Antonio e Bartolomeo sono segnalati in documenti del 1348 come “fiolari” ossia vetrai. Un figlio di Bartolomeo, Jacopo, vissuto nella prima metà del Quattrocento, è ricordato invece dalle carte come “maestro vetraio” e “padrone di fornace”. Il figlio di Jacopo, Angelo, un autentico uomo del Rinascimento, riuscì a produrre verso il 1455 un vetro così limpido e lucente (cui diede il nome di “vetro cristallino” o “cristallo veneziano”), da ottenere uno speciale brevetto di produzione dalla Repubblica Veneta.

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