I Fregi dimenticati del Patio Velez Blanco

Il Patio Velez Blanco
 

26/02/2004

Il Patio di ‘Velez Blanco’, uno dei importanti complessi architettonici del primo rinascimento spagnolo, riapre al pubblico dopo tre anni di restauri. Sono circa duemila gli elementi - raggruppati per la prima volta nel 1964 al Metropolitan Museum di New York - che componevano originariamente il patio: frammenti intagliati delle antiche porte e finestre, arcate delle gallerie finemente ornati con elaborati capitelli di marmo. Candelabri, figure di animali grotteschi, pergamene, vasi e altri oggetti di uso comune che presentano tutti una caratteristica comune: una chiara influenza del gusto rinascimentale italiano. E’ opinione di diversi studiosi infatti, che alcuni artisti italiani lavorarono presso la corte del nobile mecenate spagnolo Don Pedro Fajardo, nel piccolo villaggio di Velez Blanco a sud-est della costa spagnola. L’esposizione al Metropolitan inaugura così tre anni di lavori che hanno riportato all’antico splendore non solo gli elementi decorativi del patio, ma anche l’intero complesso strutturale e architettonico. Definito dagli studiosi di tutto il mondo uno dei gioielli del primo rinascimento spagnolo: il monumento mescola elementi strutturali gotici e ispano-moreschi - come i soffitti con le travi in legno – ad elementi che rispecchiano canoni architettonici e motivi ornamentali dello stile rinascimentale italiano. Per celebrare la riapertura del Patio, il Metropolitan Museum di New York presenta due mostre dal titolo: ‘I Fregi dimenticati del Patio Velez Blanco’ presi in prestito dal Museo delle Arti Decorative di Parigi dove erano stati identificati nel 1992, come i resti del patio facente parte del castello di Velez Blanco, e ‘Sculture e arti decorative del Rinascimento Spagnolo’, entrambe aperte al pubblico fino al 7 gennaio 2002. ‘I Fregi dimenticati del Patio Velez Blanco’, presenta sei grandi resti di fregi che ornavano la seconda arcata della galleria del patio, si tratta di opere d’arte di estrema bellezza ed eccezionale vigore che facevano originariamente parte di due gruppi architettonici risalenti al 1510-1515 i quali servivano per adornare la sala dei ricevimenti del castello. I fregi che furono successivamente portati via dopo che il patio venne rimosso dal castello, presentano intagli di figure rappresentanti temi del trionfo di Giulio Cesare e le Fatiche di Ercole e con le armature di Pedro Fajardo -e sua moglie Dona Mencia de la Cueva, che sono inoltre identiche a quelle intagliate sulle arcate superiori del patio stesso. I soggetti classici delle decorazioni evidenziano l’ amore di Fajardo –proprietario del castello e signore del villaggio di Velez Blanco- per la mitologia e le tematiche storiche, fra l’altro piuttosto rare nello stile spagnolo dell’epoca; il trionfo di Giulio Cesare raffigurato sul suo carri seguito dal suo famoso cavallo, e le fatiche di Ercole presentano una connessione tematica con il pensiero rinascimentale che esalta le virtù eroiche alle quali i grandi uomini dovrebbero tendere. Il trionfo di Cesare rappresenta la conquista del mondo mentre le fatiche di Ercole simboleggiano la vittoria dell’anima sui vizi umani. Mentre due dei sei fregi sono basati strettamente su una serie di xilografie veneziane pubblicate per la prima volta nel 1503 da Benedetto Bordon e Jacob Strasbourg, quelle raffiguranti la processione dei cavalieri al seguito di Giulio Cesare, sembrano alludere invece a vittorie più recenti, forse quella di Don Pedro contro i Mori, poiché combina elementi mitologici con la raffigurazione di un uomo in abiti clericali, uomini col turbante tipico dei Mori e soldati con armature di stili diversi e un cavaliere che indossa lo scudo dello stesso Fajardo. The Metropolitan Museum of Art 1000 Fifth Avenue at 82nd Street, New York Tel 212 535 7710 Orari di apertura: da martedì a giovedì: 9.30/17.30 ven.- sab: 9.30/21.00 Domenica 9.30/17.30 Lunedì chiuso