IL FAVOLOSO MONDO DI ALESSI

Courtesy of ©Alessi SpA | Bollitore elettrico Alessi
 

08/02/2002

Fin dagli inizi della sua storia, negli anni Venti e Trenta, il laboratorio Alessi, che produceva su commissione oggetti per la tavola e la cucina, in rame, ottone e alpacca, già si distingueva per i suoi fantasiosi servizi “doppi” con teiera, caffettiera, zuccheriera e lattiera su un vassoio, di linee vagamente decò. Negli anni Quaranta, con Carlo Alessi, l’artigianato diventa design industriale nel senso attuale; l’acciaio inossidabile prende il posto dei vecchi metalli e i “Cestini e Portafrutta a filo” negli anni Cinquanta sono quasi dei best sellers, anche se molti tra gli innumerevoli oggetti prodotti in questo primo periodo sono entrati a far parte della memoria collettiva. Le creature del mondo Alessi si moltiplicano e si espandono nei diversi ambienti della casa, quali il bagno e lo studio, nei piccoli oggetti quotidiani e nei gioielli. Un ragno gigante in acciaio, “Juicy Salif”, del 1990 vive in cucina come spremiagrumi o in bella vista sugli scaffali come un artistico soprammobile insieme agli omini della famiglia “King Kong” che decorano i bordi di vassoi, cestini e taglieri, una pacifica invasione che si è inoltrata fino a nuovi territori, quali quelli dei portaritratti, dei segnalibri e addirittura dei “Gioielli Girotondo”, diventando ormai marchio inconfondibile dell’azienda. Negli anni Novanta la plastica ha quasi soppiantato il primato dello storico acciaio: il vecchio “Cestino a filo” è stato reinventato con questo materiale da Enzo Mari (1997). Una colonia di piccoli e coloratissimi extraterrestri di plastica abitano il bagno e le tavole; animaletti delle favole e personaggi dei cartoni diventano schiaccianoci, portastuzzicadenti, macinapepe, dosatori per sapone o accendini; l’ultimo nato è un buffo occhio con i piedi che si scopre come borsa per l’acqua calda, la “Hot Bott” in gomma naturale di Stefano Giovannoni. Nel 2000 è nato, dalla mente di Alessandro Mendini, che dal 1979 svolge anche il ruolo di consulente per il design, il cavatappi “Anna G.”, madre di una grande famiglia che prolifera ancora oggi con il ciondolo “Anna face” in zama cromata del 2001. Gli ominidi hanno dei nomi come filastrocche o scherzi, tipo “Ship shape”, “Ginozucchino” e “Firebird”, per rendere ancora più allegro ogni piccolo gesto quotidiano del mondo dei grandi che li sovrasta; ogni ominide abitante del pianeta nasce sempre da grandi progetti e nuove collaborazioni, nel suo DNA scorrono insieme fantasia, gioco ma anche studi antropologici e strategie economiche. Nel corso della sua lunga storia l’azienda ha prodotto oggetti disegnati da oltre duecento progettisti, tra i grandi architetti e designer vi collaborano da Carlo Mazzeri e Luigi Massoni, ai più recenti Achille Castiglioni, Richard Sapper, Paolo Portoghesi e molti altri. Troppo conosciute, quasi “scontate”, sono ormai le oliere “5070” (1978) di Sottsass, le caffettiere “Conica” (1980) piccole architetture di Aldo Rossi, o il bollitore elettrico di Michael Graves, oggi riproposto in nuova versione; sempre di più, oggi, entrano a far parte dello staff anche i giovani, che continuano ad esprimere e a generare piccole e numerose famiglie Alessi tra tradizione e innovazione, come Defne Koz, ragazza nata ad Ankara nel 1964, che con la fruttiera a filo in acciaio, “Ray” dell’ultima collezione, rielabora lo stile tradizionale Alessi con il linguaggio orientale; Francesca Amfitheatrof (Tokyo 1968), che presenta “Tag Along”, il braccialetto del 2001 che assume preziosità a tempo indeterminato solo con l’accostamento di argento e plastica, quasi a sostiture i vecchi gioielli.

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