IL PARCO DEI MOSTRI DI BOMARZO
Bomarzo
25/02/2004
A pochi chilometri da Roma, sulla via Cassia, alle falde del Monte Cimino, sorge Bomarzo (Viterbo), antico centro etrusco (Polimartium) dominato dal cinquecentesco Palazzo Orsini opera del Vignola.
All’interno del grande parco prende vita il cosiddetto “sacro bosco” dalle stravaganti statue colossali, commissionato nel 1552 dal principe Pier Francesco Orsini, detto Vicino, a Pirro Ligorio, per l’amore nei confronti della moglie Giulia Farnese.
E’ seguito un lungo oblio durato fino al XX secolo quando, dal 1954, prima Tina Severi Bettini e quindi suo marito Giovanni Bettini lo hanno gestito e riportato in buone condizioni, rendendolo fruibile al pubblico che qui approda da ogni parte del mondo per ammirare un’opera unica nel suo genere.
Le sculture di Bomarzo sono dislocate in un percorso all’interno del giardino che si rivela come una wunderkammer all’aperto. Tutte, probabilmente, all’origine si collegavano ad un unico discorso organico che coinvolgeva la personalità di Giulia Farnese e di Pier Francesco Orsini.
Molti giardini cinquecenteschi si fondavano sul teatro che era una fonte primaria di ispirazione: architetture scenografiche, colpi di scena, prospettive. Tutti questi elementi spiccano anche a Bomarzo, dove, però, in luogo della prospettiva unificata rinascimentale viene preferita la veduta per stazioni propria della processione medievale.
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