Il Patio Velez Blanco

Il Patio Velez Blanco
 

27/09/2001

Il Patio era il gioiello del castello costruito tra il 1506 e il 1515 da Don Pedro Fajardo e Chacòn a Velez Blanco, uno dei villaggi di cui era governatore e nobile feudatario e che gli fu donato dai regnanti spagnoli come ricompensa per il suo intervento nella guerra contro i Mori in Andalusia. Il castello che ancora oggi domina una splendida vallata, fu commissionato da Don Pedro a Francisco Florentin e Martin Milanes: ha una pianta esagonale irregolare e si erge sopra una rocca a millecentocinuquanta metri di altitudine. Ancora oggi è possibile ammirare l’antica struttura, simbolo architettonico della provincia di Murcia, in Andalusia. Don Pedro, primo marchese del piccolo paesino di Velez e quinto governatore del regno di Murcia, nacque probabilmente nel 1478 e apparteneva alla generazione dei nobili castigliani nel periodo del regno dei re cattolici Isabella e Ferdinando. Don Pedro era certamente un uomo di cultura, interessato allo stile classico e grande amante dei latini che apprezzò grazie al brillante studioso e storico italiano Pietro Martire d’Anghiera. La sua educazione classica è evidente dalle decorazioni e dai fregi di chiara ispirazione classica presenti sulla struttura del patio: fu lui infatti che commissionò i fregi creati secondo uno stile conosciuto in Spagna con il nome di ‘Lo Romano’ poiché trae origine appunto dallo stile e dal gusto romano. Il design dei candelabri e le immagini che rispecchiano figure ibride di animali come ad esempio quelle che circondano le porte e le finestre del patio erano immagini diffuse in tutta Europa in stampe e schizzi di artisti italiani, ispirati essi stessi dalle opere d’arte scoperte nella Roma antica nel periodo del primo rinascimentali. Gli intagli del patio costituiscono una sorta di avanguardia del gusto rinascimentale italiano in Spagna. Il patio fu venduto all’inizio del nostro secolo al Metropolitan Museum di New York e successivamente trasferito al Museo delle Arti Decorative di Parigi..

COMMENTI