Il percorso espositivo

Samba di Emiliano Di Cavalcanti
 

13/03/2002

La prima sezione di ‘Brazil: Body and Soul’ presenta una “visione dall’esterno” cioè una descrizione del Brasile visto dagli artisti stranieri del XVII secolo: fra questi spiccano Frans Post e Albert Eckhout, artisti olandesi che vissero in Brasile e che furono i primi a rappresentare la vita quotidiana del Paese. In particolare sono i paesaggi di Post a colpire l’attenzione del visitatore per la sua straordinaria capacità di rendere sulla tela la suggestione e il fascino dei paesaggi brasiliani. Nella sezione dedicata all’arte barocca, sono presenti principalmente sculture in legno che rispecchiano i differenti stili regionali: esempi di sculture provenienti da Bahia e Rio de Janeiro dove si producevano sculture sofisticate con riferimento ai modelli europei contemporanei -in particolare portoghesi; le opere d’arte provenienti da Minas Gerais sono eleganti e spesso dipinte con colori pastello. E proprio in quest’ultima regione- ricca di miniere d’oro e diamanti- visse e lavorò uno dei più importanti scultori brasiliani del periodo barocco Antônio Francisco Lisboa, meglio conosciuto come Aleijadinho. Mentre la maggior parte degli scultori presenti alla mostra crearono opere d’arte destinate a chiese e cappelle, altri crearono opere rappresentative degli aspetti più privati della tradizione religiosa: gli altari presenti nelle case o le piccole immagini di legno chiamati ex-voto. Gli ex-voto donati alle chiese o alle cappelle sono chiamati “milagres” (miracoli) e assumono spesso forma di parti del corpo –testa, mani, cuore e petto- ed indicano che la persona per la quale è avvenuto il miracolo è guarita dalla malattia relativa a quella parte del corpo. I dipinti barocchi, la maggior parte dei quali sono raffigurazioni religiose, includono allegorie dei quattro continenti dipinti nel XVIII secolo dal pittore afro-brasiliano José Theóphilo; presenti anche molti pannelli di legno che ritraggono scene della vita di San Benedetto, uno dei santi più popolari della religione brasiliana. L’ultima fase dell’arte brasiliana barocca è caratterizzata dal Rococò, forma che sopravvisse fino agli inizi del XIX secolo quando gli artisti brasiliani cominciarono ad abbracciare nuovi stili europei, il neoclassicismo e il romanticismo. Nella sezione dedicata a questo periodo sono esposte opere di Emiliano Di Cavalcanti, Vicente do Rêgo Monteiro, e Victor Brecheret. Per gli anni Trenta espongono lo scultore Maria Martins e Alberto da Veiga Guignard, mentre per gli anni Cinquanta sono presenti Luis Sacilotto, Mary Viera e Franz Weissmann che diedero un forte impulso con l’introduzione di proporzioni strettamente geometriche. Questo stile, influenzato da tendenze europee e denominata ‘Arte Concreta’ prese avvio dalla prima edizione della biennale di San Paolo nel 1951 e a sua volta diede adito alla corrente del “neo-concretismo”, la nuova fase dell’arte moderna brasiliana dalle forme rigide e intellettuali. Esponenti di questo nuovo filone sono Lygia Clark, Hélio Oiticica, e Lygia Pape, presenti alla mostra con diverse opere. L’ultima sezione della mostra include opere di Arthur Bispo do Rosario –pitture composite e patchwork fatti di pezzi di abiti e stoffe- di Agnaldo Manoel dos Santos and Geraldo Teles de Oliveira che riprende la tradizione antica dell’arte brasiliana con sculture intarsiate di legno. L’arte contemporanea del Brasile si fonde con quella del panorama internazionale dal quale prende ispirazione. “Brazil: Body and Soul” nellaa selezione di opere di artisti contemporanei ha suggerisce alcune strategie artistiche e un vocabolario visivo utilizzato attuale con riferimenti alla pittura tradizionale. Gli artisti Antonio Manuel, Vik Muniz, Ernesto Neto, Lygia Pape, Miguel Rio Branco, Regina Silveira, Tunga, e Adriana Varejão stabiliscono un parallelo vitale con l’arte del passato e instaurano un dialogo fondamentale con la presente espressione artistica del Brasile.

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