Kiefer tra Storia, Mito e Cosmo

Opera di Anselm Kiefer
11/06/2004
Napoli ancora al centro dell’arte contemporanea internazionale: il Museo Archeologico Nazionale ospita, fino al 6 settembre 2004, una personale dei più recenti lavori di Anselm Kiefer, controverso maestro, nato in Germania nel 1945. Gli “Annali delle Arti” (direttore Achille Bonito Oliva) conquistano l’eccezionale compresenza partenopea di tre artisti di spicco: a Kiefer si aggiungono infatti Sottsass a Capodimonte, e Pascali a S’Elmo.
La ricerca di Kiefer si confronta con la storia tedesca, i miti arcaici, il misticismo ebraico e con poeti come Paul Celan, e trova vigoroso esito espressivo nell’uso audace di materiali diversi. Il dibattito tra passato e presente alimenta un’arte potente e al contempo leggera, vibrante di memoria e forza. In mostra le opere sono collocate, nella loro essenzialità, in spazi privi di apparati, in cui solo le nude pareti si fanno eloquente supporto alla parola scritta che, in molti casi, completa l’opera esposta.
Di Napoli Kiefer ammira la vitale giustapposizione tra antico e moderno, da lui stesso riprodotta in mostra. L’artista coglie anche un tratto essenziale dell’esistenza partenopea: la precarietà di una vita vissuta ai piedi di un vulcano. Anche la sua arte, afferma Kiefer, è una “danza sul vulcano”, nella poetica leggerezza che si oscura a contatto con le dense ombre della Storia. Interrogato sulla ricorrenza delle catastrofi nella Storia e nella sua Opera, risponde con una visione per nulla “ascendente” ed escatologica. Il disfacimento rovinoso della materia e degli eventi è una costante, non una tappa verso paradisi successivi. La distruzione è, però, necessario momento di cambiamento. Tutto muta e si trasforma: anche le stelle esplodono e rinascono di continuo. In Cette obscure clarté qui tombe des étoiles (“Questa oscura luce che cade dalla stelle”), 2000, suggestiva tela in mostra, il movimento delle onde che si infrangono si confonde con il ciclico ritmo vitale delle stelle.
In mostra, oltre le tre recenti, visionarie tele sul rapporto tra individuo e cosmo, due imponenti sculture: Sefer Hechalot(2001), costituita da scale in cemento, rappresentanti un carro armato, su cui sono posti libri di piombo, simbolo dell’ascensione spirituale sovrapposta alla distruzione, e 20 Jahre Einsamkeit (“Venti anni di solitudine”), 1991-2000, in cui fogli di piombo sorreggono libri aperti su cui l’artista ha disperso il suo seme, come simbolica fertilizzazione dell’arte.
Anselm Kiefer
Napoli, Museo Archeologico Nazionale - Piazza Museo 19.
6 giugno – 6 settembre 2004. Curatori: Eduardo Cicelyn, Mario Codognato.
Tutti i giorni: 9.00 – 19.30; chiuso il martedì.
La visita alla mostra è compresa nel biglietto per il Museo Archeologico.
Intero: 6.50 €. Ridotto: 3.25 € per i cittadini U.E. tra i 18 e i 25 anni; gratuito per i cittadini U.E. sotto i 18 e sopra i 65 anni. Informazioni: 848800288
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