L'oriente a Palermo
Palermo
25/02/2004
C’è a Palermo un luogo che più di ogni altro richiama alla mente suggestioni medio orientali, dove se ci si abbandona si può indubbiamente immergersi in atmosfere da “Mille e una notte” : questo luogo è S. Giovanni degli Eremiti.
Quando Ruggero II decise di intraprendere la costruzione dell’opera, pensata come complesso monastico il cui abate si accingeva a divenire cappellano e confessore del re, scelse quest’area a pochi passi dal Palazzo reale dove, al tempo della dominazione araba, sorgeva una moschea.
Forse proprio consapevole di questo fatto fece progettare la chiesa e l’annesso chiostro in uno stile quanto più possibile affine a quello dell’edificio preesistente, e ancora oggi le cinque cupole rosse e il massiccio campanile rendono inconfondibile il profilo dell’edificio. Il chiostro è quasi interamente conservato, compreso il pozzetto, ma la vera delizia per chi visita il sito è il giardino circostante, che non è esagerato definire lussureggiante ricco come è di piante esotiche, aranci, gelsomini e rose, che contribuisce a ricreare quel fascino orientaleggiante che il luogo doveva certamente possedere.
Allontanandoci dal centro, lungo la strada che porta a Monreale, si incontrano due monumenti decisamente originali nel panorama dell’ architettura civile normanna: i palazzi della Cuba e della Zisa.
Il palazzo della Cuba è una tra le testimonianze più enigmatiche dell’architettura siciliana del Medioevo, poiché non si conosce con certezza né l’origine né il significato del nome dell’edificio, che potrebbe alludere all’esistenza di una cupola, né la destinazione di questo padiglione che sorgeva immerso in una grande peschiera, circondato da un giardino di fiabesca bellezza.
La data del 1180 come quella di edificazione pare essere l’unica notizia certa, dato che è stata rintracciata un’iscrizione epigrafica in lingua araba posta a coronamento del palazzo stesso, la quale riporta anche il nome del re normanno Guglielmo II d’Altavilla.
Nei secoli successivi fu adattato prima a lazzaretto, poi a caserma di una delle guarnigioni spagnole durante la loro dominazione dell’isola.
Solo nel secolo scorso si è tornati ad interessarsi dell’edificio, ripristinando gli elementi decorativi e l’originario paramento lapideo, così che oggi è possibile visitarlo nella sua configurazione originaria.
Poco distante dalla Cuba è il palazzo della Zisa, probabilmente in origine facente parte dello stesso complesso. L’architettura è di stile fatimida, con le mura fiancheggiate da torrette quadrate. La costruzione fu voluta da Guglielmo I come dimora estiva, nel luogo che all’epoca doveva rappresentare il centro della splendida e verdeggiante Conca d’oro, sulle sponde di un laghetto.Gli interni si dividono in ambienti pubblici e privati, e tra questi ultimi vi sono i bellissimi appartamenti reali al piano superiore. Recentemente la struttura è stata acquistata dalla Regione Sicilia, che ha così iniziato un’ampia opera di restauro così da renderla accessibile al pubblico.
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