La chiesa dell'Annunciata
Chiesa di Santa Maria a Piè di Chienti
15/02/2002
Inizia qui l’itinerario che ci condurrà alla scoperta di alcuni tra i più importanti tesori dell’architettura religiosa romanica della regione: si tratta di tre chiese tra le centinaia presenti nella regione, ma la necessità di sceglierne un numero ridotto che ne consenta la visita nell’arco di una giornata, spinge obbligatoriamente ad una scelta.
Dirigendoci dalla costa di Civitanova Marche verso l’entroterra, sulla riva sinistra del fiume Chienti si scorge, in una posizione abbastanza isolata, la chiesa di Santa Maria al Piè di Chienti, detta dell’Annunciata.
Di antica fondazione non è stata purtroppo risparmiata da riadattamenti e trasformazioni che ne hanno alterato per sempre l’aspetto originale.
Circa l'edificazione della chiesa si sa per certo che è da collocare prima del 936, ma le datazioni avanzate dagli studiosi sono diverse e oscillano tra l’XI e il XII secolo.
Il monastero che qui sorse dipese fin dalla sua origine dall’abbazia di Farfa e nel 1477 fu ceduto da papa Sisto IV, su richiesta di Giulio da Varano, all’Ospedale di Santa Maria della Pietà di Camerino.
La tipologia di questa chiesa compare abbastanza frequentemente nell’edilizia religiosa marchigiana: la matrice lombardo-padana, molto ricorrente nelle chiese locali, è riscontrabile nella concezione spaziale del presbiterio sopraelevato, sotto il quale è posta la cripta al livello della navata centrale. Tale scenografica soluzione veniva probabilmente adottata per permettere ai fedeli di avere facile accesso alle reliquie dei santi e dei martiri lì custodite. Ad analoga funzione assolvevano le cappelle radiali poste intorno al deambulatorio semianulare della cripta, divisa al centro da cinque colonne, per mezzo delle quali si ampliava lo spazio destinato alla sosta e al transito dei fedeli.
Dalla chiesa dell’Annunciata passavano i pellegrini che, lungo la fascia costiera, si recavano attraverso precisi itinerari in direzione del Santuario di Monte Sant’Angelo nel Gargano.
La chiesa che oggi possiamo vedere è profondamente diversa da quella che si presentava agli occhi dei viaggiatori di un tempo: tra gli interventi che ne hanno maggiormente alterato la fisionomia vi è certamente il rifacimento settecentesco della disadorna facciata, ma anche l’aggiunta quattrocentesca dell’abside superiore. Dall’esterno sarà ancora più facile osservare tali stratificazioni: nella parte posteriore della chiesa è possibile notare come nella grande abside si distinguano le absidiole a raggiera di tradizione nordica dall’abside superiore decorata a lesene ed archetti.
COMMENTI
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Brescia | Fino al 16 febbraio nel percorso Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo. 1512-1552
Savoldo, Moretto e la luce ritrovata. Due capolavori restaurati in mostra a Brescia
-
Milano | Dal 2 dicembre a Palazzo Marino
Il Natale a Milano è con Federico Barocci
-
Bologna | Dal 16 novembre al 16 febbraio
La favola di Atalanta. Guido Reni in mostra a Bologna