Il sistema emetterà un segnale in prossimità dei luoghi dei rastrellamenti nazisti

La memoria dell’Olocausto in un’App

Stolperstein, Gunter Demnig
 

L.Sanfelice

24/10/2013

Si chiamano Pietre d’inciampo, Stolpersteine in tedesco, e sono l’opera più celebre dell’artista Gunter Demnig. Si tratta di piccole targhe d’ottone grandi come un sanpietrino incastonate nei marciapiedi e davanti alle porte delle case che furono sottoposte ai rastrellamenti nazisti. Rappresentano un inciampo mentale, un invito a riflettere ricordando i nomi e le date di nascita e morte  dei deportati a cui l’identità fu strappata e ridotta a un numero.
L’azione artistica volta a difendere la memoria dell’Olocausto, nel corso degli anni è stata oggetto di polemiche e controversie condominiali in Germania e fuori, ma adesso un’App le presta soccorso.

Scaricandola sullo smartphone, grazie ad un sistema di geolocalizzazione, l’utente riceverà una notifica ogni volta che stazionerà nei paraggi di un luogo in cui un ebreo o un’intera famiglia di ebrei furono arrestati e avviati alla deportazione. Superando i limiti imposti dalla piccola superficie del blocchetto di metallo, oltre al nome e la data l’iniziativa restituisce anche immagini e informazioni biografiche sulle vittime.

Concepita come un museo virtuale della Shoah, l’applicazione è stata sviluppata da un’azienda di Monaco di Baviera che per ora ha creato Solpersteine digitali solo per questa città.


 
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