LA MOLE ANTONELLIANA
La Mole Antonelliana a Torino
25/01/2002
Il verso della moneta da due centesimi di Euro riproduce l’immagine della mole torinese.
L’edificio prende il nome dal suo architetto Alessandro Antonelli, grande rappresentante dell’ingegneria del XIX secolo: nato a Gemme, in provincia di Novara nel 1798, si formò nell’ambiente classico di Brera e a Roma, ma animato da uno spirito profondamente romantico, si spinse all’esaltazione dei valori delle strutture “nascoste” della costruzione, come evidenzia la realizzazione del suo più famoso progetto.
La Mole fu costruita tra il 1863 ed il 1878 come tempio della comunità israeliana.
La guglia, che raggiunge i 167 metri d’altezza, è posta su di una cupola a padiglione rinforzata da strutture metalliche e impostata su una base quadrata.
La parte terminale, abbattuta da un temporale nel 1953, è stata ricostruita nel 1961, anno delle celebrazioni del centenario dell’Unità d’Italia. In quest’occasione fu inserito all'interno della grande aula un ascensore panoramico con dispositivo di sollevamento a funi.
L’edificio antonelliano può rientrare a buon diritto in quella tendenza più generale che nella seconda metà dell’800 investe tutta l’architettura mondiale e che viene appunto detta “degli ingegneri”, avente tra le sue principali caratteristiche l’utilizzo del ferro e di strutture plastiche. La Mole va quindi inserita in un contesto che la avvicina al Crystal Palace di Paxton (1851), al Ponte di Brooklyn di Roebling (1868-83), ma soprattutto alla Torre Eiffel (G.A. Eiffel 1187-89) per l’Esposizione universale di Parigi del 1889: è la vittoria dei tecnici, ma nel caso italiano resta ancora forte la monumentalità classica che si fonde con la funzionalità tecnica della struttura.
La mole è oggi uno dei simboli della città di Torino. Già sede del Museo del Risorgimento Nazionale e poi di mostre temporanee, qui dal 2000 ha trovato posto il Museo Nazionale del Cinema.
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