La mostra farà tappa anche alla Galleria degli Uffizi

La riscoperta di Piero di Cosimo comincia a Washington

Liberazione di Andromeda, 1520 circa, Piero di Cosimo, Galleria degli Uffizi
 

Ludovica Sanfelice

03/02/2015

“Ingegno astratto e difforme”. Così Giorgio Vasari descrisse il solitario e fantasioso Piero di Cosimo, talmente assorto nella sua arte da vivere in condizioni trascurate, al limite della bestialità. C’era chi lo credeva pazzo, ma mai pericoloso. E dal suo spirito selvatico e remoto nacquero opere concrete, capaci di coniugare alle radici fiorentine la lezione fiamminga sulla finezza dei dettagli e un’originalità del tutto personale.

La sua maestria fu oscurata da genii contemporanei come Leonardo da Vinci, ma una retrospettiva, la prima grande retrospettiva dedicata al pittore negli Stati Uniti, sembra decisa a far brillare il suo nome, mettendo a disposizione sei sale della prestigiosa National Gallery of Art di Washington. L’unico precedente risale al 1938 quando la Galleria Schaeffer di New York ospitò sette opere del pittore fiorentino.

A D.C. dal 1 febbraio al 3 maggio, questa volta ci saranno 44 dipinti esposti, provenienti da USA e Europa per promuovere la “riscoperta” di uno dei pittori rinascimentali di maggiore fascino e mistero, il cui virtuosismo nell’uso del colore sarà messo in risalto dalla rassegna insieme alla versatilità di una produzione che contempla opere sacre, ritratti meticolosi e nudi sensuali.

Star della retrospettiva: l’opera “Liberazione di Andromeda” nella quale lo spirito immaginifico di Di Cosimo ricrea sulla tavola la lotta dell’eroe Perseo per salvare la donna che ama dalle fauci di un mostro, un dipinto così formidabile da spingere il Vasari a scrivere “... non fece mai Piero la più vaga pittura né la meglio finita di questa”.

In una versione differente, dal 23 giugno al 27 settembre la mostra farà tappa alla Galleria degli Uffizi di Firenze.


Consulta anche:
L'anno ad arte di Firenze