La via Lauretana

La cittadina di Loreto
 

28/06/2002

Nella seconda metà del Duecento, nell’Italia centrale si andava sviluppando una nuova strada, tracciata su un itinerario preesistente, che collegava Foligno attraverso il piano di Colfiorito alla città-santuario di Loreto e perciò chiamata strada Lauretana (oggi S.S. n.77 di "Val di Chienti"). La strada fu notevolmente potenziata dai Varano, signori di Camerino e di tutto il vasto territorio dell'alta Valle del Chienti, che dotarono la zona di un'efficiente rete di fortificazioni e intrapresero l'opera di bonifica del piano di Colfiorito. Dopo questi interventi anche le condizioni di viabilità della strada migliorarono, sebbene anche in precedenza la strada fosse intensamente transitata, come si può dedurre dalle testimonianze di storici delle città chientine sul passaggio di personaggi importanti del tempo (papa Niccolò V, l'imperatore Federico III). Il flusso di viaggiatori divenne sempre più imponente e la strada per Colfiorito e la Valle del Chienti costituì il legame fra Roma, sede del Governo pontificio, e l'importante piazza di Ancona, e, una volta ingigantitosi il culto della Santa Casa di Loreto, la via più breve fra la capitale della cristianità e la città lauretana. Il Santuario della Santa Casa è uno dei monumenti religiosi più importanti d'Italia. La grandiosa costruzione iniziata nel 1468 i stile gotico fu continuata nelle forme rinascimentali da una serie di architetti straordinari; venne terminata con l'erezione di un campanile vanvitelliano verso la metà del 1700. Il cantiere aperto per circa tre secoli e l'impiego di artisti diversi hanno impedito all'edificio un effetto stilistico unitario, mancanza compensata però dall'imponente e ricca immagine di insieme. La stratificazione storica del Santuario di Loreto comprende un'enorme quantità di opere d'arte, dagli affreschi votivi del XIV secolo alle testimonianze d’arte sacra del XX secolo. La Via Lauretana quindi è nata e si è sviluppata grazie alla crescente importanza religiosa del Santuario di Loreto ed è grazie a ciò che l'area Maceratese presenta una fitta rete di santuari. Furono proprio questi santuari interni alla vasta diocesi di Camerino a richiamare uno dei maggiori movimenti del basso Medioevo. Proseguendo per Recanati si arriva a Macerata, Civitas Mariae città interamente devota al culto mariano, per arrivare dopo una breve deviazione per Pollenza, riprendendo la statale per Tolentino è possibile visitare la Basilica di San Nicola. La basilica uno tra i luoghi più frequentati dal turismo religioso, risale al XIII secolo, venne ristrutturata nel XIV secolo e completata con l'edificazione del portale e della facciata. La costruzione include il cappellone di San Nicola, decorato da un ciclo di affreschi trecenteschi di straordinaria fattura. All'interno della Basilica sono presenti due Musei: quello delle ceramiche, costituito dalla raccolta del cardinal Giovanni Tacci e il Museo Civico che raccoglie reperti archeologici della I e II età del ferro e di epoca romana. Poco più avanti in questo percorso si incontrano Caldarola, Muccia il cui santuario custodisce le spoglie del Beato Rizzerio, compagno di studi di San Francesco, infine ecco apparire Serravalle del Chienti.