Le immagini nella New Information Society

Courtesy of ©“Atlas of Cyberspace” | L'Atlas of Cyberspace di Martin Dodge
 

21/02/2002

Spesso quando si naviga in rete si seguono dei percorsi visivi. Che ruolo hanno le immagini nella “New Information Society”? M.D. “Le immagini sono importanti perché offrono una stenografia concettuale e una semplificazione dei processi di maggiore complessità. Penso che tutti siano alla ricerca di immagini semplici che possano rappresentare il cyberspazio. Quando ci si trova di fronte a nuovi fenomeni, l’atto di vedere aiuta a sentirsi a proprio agio. La speranza è che le immagini dell’Atlas of Cyberspace possano fornire una sorta di fotografia d’insieme del Web; proprio come dalla mappa-proiezione di Mercatore sono state tratte a lungo le immagini standard del mondo, fino a quando non furono rimpiazzate dalle foto dell’intera Terra galleggiante nel vuoto, scattate dall’Apollo. Siamo alla ricerca di nuove immagini per il nostro secolo, che diano forma alla natura del cyberspazio nell’immaginazione popolare. Ed è molto interessante il fatto che, a mio parere ancora, nel cyberspazio non abbiamo trovato l’equivalente della proiezione di Mercatore”. La questione della forma del cyberspazio ha, in effetti, un posto rilevante nel vostro libro; in un capitolo sono prese in considerazione le ricerche di diversi artisti proprio su questo tema. Ne emerge una visione globale? M.D. “Parte del mio interesse nel collezionare e studiare mappe e immagini del cyberspazio deriva dal fatto che non esiste una visione globale o una convenzione su come il cyberspazio debba essere immaginato e visualizzato. Spero che l’Atlas of Cybespace sia in grado di restituire una buona sezione trasversale della diversità di punti di vista e approcci che le persone stanno assumendo. Quello delle mappe del cyberspazio è un nuovo campo, non costretto da standard e convenzioni. Ci sono grandi opportunità di sperimentazione ed innovazione. E’ anche un campo aperto, in cui ognuno di noi può avventurarsi per darne un’immagine e una visualizzazione. Ci sono poche barriere per entrare; non servono milioni di dollari in apparecchiature scientifiche. Questo contrasta con le mappe geografiche del mondo, un campo dominato dai governi e dalle grandi imprese, che hanno le loro rigide convenzioni su quale sia il modo giusto di fare una mappa. In una qualsiasi mappa, infatti, il Nord sta quasi sempre in alto. Il motivo? Una convenzione. Il che non avviene nel caso delle mappe del cyberspazio; qualsiasi direzione può essere il Nord, o si può non avere un Nord per niente”.

COMMENTI
 
LA MAPPA
  NOTIZIE