Le tribu' dell'arte

 

18/05/2001

A Roma sono di scena "Le Tribù dell'Arte", una mostra in due tappe dedicata ai movimenti dell'arte del novecento e curata da Achille Bonito Oliva. L'esposizione, ospitata presso la Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea negli spazi dell'ex fabbrica Peroni, si articola in due fasi: la prima (aperta al pubblico fino al 24 giugno) offre una panoramica di opere del Lettrismo, del Situazionismo, del Gutai, di Fluxus e di Events, di Happening. La seconda che verrà inaugurata a luglio e rimarrà aperta fino ad ottobre presenterà le tribù Mono-Ha, Factory, Azionismo, Techne-Tribù, Video Arte, Capi Tribù senza Tribù. La mostra, la prima del genere a livello mondiale, descrive una “mappa mondiale delle tribù dell’arte nella loro attualità, senza sconfinarle in una statica riserva indiana”. A cominciare dall’Internazionale Situazionista col Manifesto del 1960, che si fonda sulla totale mancanza di opere, laddove il significato va ricercato nella “prassi rivoluzionaria”. “In una società senza classi non ci saranno più pittori ma situazionisti che fra le altre cose faranno della pittura” scrive Guy Debord. Mentre Pinot Gallizzio, presente con la sua pittura industriale che tenta di superare l’oggetto artistico, era convinto dell’“insufficienza radicale di tutte le opere possibili”. Nel 1946 Isidore Isou fonda il Movimento Lettrista con l’intento di scardinare i vecchi valori culturali della seconda generazione dei surrealisti che ormai rappresentano la tradizione da superare in Francia. Questa tribù, che raccoglie personalità provenienti da vari ambiti come Maurice Lemaitre, Roland Sabatier, Jacques Spacagna e Alain Satie, fa della provocazione la propria poetica cercando in vari modi di sovvertire le arti, a partire dalla poesia che viene ridotta alle lettere (esemplare la “Macchina produttrice di poemi lettristi” del ’66 di Isou). Ci sono anche tribù che provengono dall’Oriente, come i gruppi giapponesi Gutai e Mono-ha, attivi nei primi anni Quaranta che hanno profondamente influenzato la cultura occidentale (anticipando Pollock, l’Action Painting e l’Happening). Shiraga, Motonaga, Kanayama, Shimamoto e Tanaca sono gli artisti che hanno saputo valorizzare gesto e azione, e lo si vede nelle opere esposte (ad esempio una collina di sabbia con tre lampadine) che inoltre risuonano vagamente di Zen. Fluxus, Happening ed Events sono le tribù nomadi, quelle che hanno saputo meglio tenersi al di fuori del sistema dell’arte. Installazioni, multimedialità, ricerche linguistiche e sulla comunicazione, provocazioni e divertimenti, ripetitività e noia. Alcune personalità di spicco (come George Maciunas), ma anche artisti meno conosciuti e più giovani (infatti per ogni tribù oltre ai curatori internazionali per la parte storica è previsto l’apporto di giovani curatori per le “Continuità e sviluppi”). Da segnalare la parete all’esterno graffitata con la “storia” del movimento di Ben Vautier e la foto della perfomance “del gruppo di corpi nudi distesi” a New York di Spencer Tunick, che proprio qualche settimana fa ne ha eseguita una simile a piazza Navona. Prima esposizione: Lettrismo, Situazionismo, Gutai, Fluxus ed Events, Happening e Capi Tribù senza Tribù (fino al 24 Giugno 2001) Seconda esposizione: Mono-Ha, Factory, Azionismo, Techne-Tribù, Video Arte, Capi Tribù senza Tribù (dal 6 Luglio 2001 al 7 Ottobre 2001) GALLERIA COMUNALE D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA SPAZI ESPOSITIVI EX FABBRICA PERONI Via Reggio Emilia 54, 00198 Roma Orario: a martedì a domenica 9,00 - 19,00; festivi 9-14; (lunedì chiuso). Biglietteria: intero Lire 10.000, ridotto Lire 8.000. Attività didattica: visite guidate per scuole superiori e gruppi, prenotazione al tel. 06 67107944 Informazioni: Telefono: 06-67107900 / galleria.moderna@comune.roma.it