Luca Giordano in versione integrale
Courtesy of© Museo di Capodimonte, Napoli |
Luca Giordano
26/02/2004
La prima mostra internazionale interamente dedicata all’artista Luca Giordano è stata allestita a Napoli, negli antichi sotterranei del Castel Sant’Elmo e in alcune sale del Museo di Capodimonte.
Qui si possono ammirare, dal 3 marzo fino al 3 giugno, ben 160 dipinti e 50 disegni, provenienti dai maggiori musei d’Europa e d’America, nonché da collezioni private.
La mostra napoletana documenta, attraverso una selezione delle opere del Giordano, le tappe più importanti della sua lunga carriera, sottolineando il suo ruolo fondamentale nel passaggio della cultura figurativa dal naturalismo al Barocco.
Luca Giordano, vissuto tra la fine del ‘600 e l’inizio del ‘700 (1634 -1705), può essere considerato come il “fenomeno” del Settecento artistico italiano ed europeo.
La sua produzione è vastissima, tanto che gli vengono attribuite più di mille opere, frutto della sua inesauribile vena creativa.
Luca Giordano è un artista in “evoluzione”, capace di far proprie fondendole insieme, in un’unica espressione visiva, sia le tecniche espressive dei maggiori esponenti del mondo artistico suoi contemporanei, come il calabrese Mattia Preti, del quale fu allievo, Ribera, Rubens, Pietro da Cortona, ma anche del passato come i pittori della grande tradizione veneta del ‘500.
Tutto questo è oggi rappresentato dalla mostra “Luca Giordano in versione integrale” che, con i suoi molteplici quadri e disegni esposti, soggetti sacri e profani, biblici, evangelici, mitologici, si può ritenere, senza paura di sbagliare, l’evento artistico tra i più importanti dell’anno.
Merito del grande lavoro di ricerca e selezione operato dal sovrintendente prof. Nicola Spinosa e del suo valido staff, nonché della necessaria e preziosa collaborazione del professor Oreste Ferrari, uno dei maggiori studiosi dell’opera del Giordano, presidente del comitato internazionale composto dai più autorevoli esperti del Barocco europeo e dell’artista, che ha voluto contribuire fattivamente alla realizzazione di questa splendida mostra.
La bellezza dei dipinti e la loro luminosità sono stati resi ancora più suggestivi dal luogo scelto per l’esposizione principale: i sotterranei del Castel Sant’Elmo.
Le sale ampie ed alte permettono di ammirare dipinti di grandi dimensioni senza sentirsi sopraffatti dalla loro imponenza, al punto che in ogni sala è stato possibile collocare più opere.
La magia della mostra si palesa immediatamente: salendo le scale del castello che portano alle sale ci si trova subito dinnanzi alle opere dell’artista napoletano.
Passeggiando tra le grandi sale, voltate a botte, ed i corridoi in penombra si ammirano i dipinti posti su supporti appositamente neutri, che valorizzano oltre modo i colori di questi capolavori. L’obiettivo di creare un allestimento “discreto” in grado di esaltare a pieno la collezione presentata si può ritenere raggiunto.
L’illuminazione, che in una mostra pittorica ha un ruolo decisivo, in questa occasione rispetta in pieno la luce propria dei quadri.
Si possono così apprezzare il rosso e l’azzurro con tutte le diverse tonalità, il candore, la morbidezza e la delicatezza che pare abbiano le membra delle donne, come in “Bacco e Arianna”, ma si può anche riuscire ad avvertire la drammaticità, la violenza, la forza, come dinnanzi all’opera che è l’emblema della manifestazione “Lucrezia e Tarquinio” o anche davanti al “Ratto delle Sabine”.
Si conosce in questa grande mostra un artista unico e, a ragion veduta, ritenuto il precursore della pittura internazionale del Settecento.
Numero Verde 848800288; per i cellulari: 06/39967100
CASTEL SANT’ELMO
Via Tito Angelini 20 Napoli
MUSEO DI CAPODIMONTE
Via Miano, 2 (Porta Piccola) Napoli
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