Da Urbino a Loreto sulle tracce di Raffaello Sanzio

Nella terra di Raffaello. Le mostre da non perdere nelle Marche

Raffaello Sanzio, La Muta, 1507, olio su tavola. Galleria Nazionale delle Marche, Urbino
 

Francesca Grego

02/07/2020

Dopo la riapertura della grande mostra alle Scuderie del Quirinale, le celebrazioni per il cinquecentenario di Raffaello ripartono anche nelle Marche, la terra del Divin Pittore. Al secondo posto tra le dieci migliori destinazioni nel mondo secondo la classifica Lonely Planet Best Travel 2020 e tra le mete turistiche dell’anno secondo il New York Times, la regione torna ad essere teatro di un ricco programma di mostre. Cuore degli eventi è la città di Urbino, dove Raffaello nacque e si formò come artista sotto la guida del padre Giovanni Santi.


Panorama di Urbino con il Palazzo Ducale. Courtesy Regione Marche

I luoghi di Raffaello a Urbino
In un caratteristico palazzotto in mattoncini del centro storico esiste ancora la casa natale dell’artista. Dipinti, bozzetti, sculture, ceramiche e omaggi di illustri colleghi documentano anni decisivi per la carriera del genio rinascimentale, ma anche la sua fama attraverso i secoli. L’affresco della Madonna con Bambino attribuito a un giovanissimo Raffaello dialoga con l’Annunciazione di Giovanni Santi e con preziose copie ottocentesche della Madonna della Seggiola e della Visione di Ezechiele.


Raffaello Sanzio, Madonna della Seggiola, 1513-1514 circa, Olio su tavola,  71 x 71 cm, Galleria Palatina, Palazzo Pitti,  Firenze

Poco distante, il Palazzo Ducale di Federico da Montefeltro - oggi sede della Galleria Nazionale delle Marche - conserva uno dei più celebri capolavori di Raffaello: si tratta del Ritratto di gentildonna, noto come La Muta a causa delle labbra sigillate della protagonista. Austera ed elegante, la modella fissa dritto negli occhi lo spettatore, ma sembra custodire un segreto. Indagini condotte sul dipinto hanno rivelato che l’esistenza di due stesure sovrapposte: quella visibile, realizzata probabilmente quando la donna era ormai vedova, e un’altra creata dall’artista in gioventù, che mostra la stessa signora in versione più giovane e solare, con le forme morbide, i capelli mossi e un’ampia scollatura.


Raffaello Sanzio, La Muta, 1507, olio su tavola. Galleria Nazionale delle Marche, Urbino

Da Palazzo Ducale al Collegio Raffaello, le mostre da non perdere a Urbino
Testimone dei fasti di una delle corti più raffinate d’Europa, il Palazzo Ducale di Urbino è il punto focale del programma espositivo in onore di Raffaello. A partire da Raphael Ware. I colori del Rinascimento, che raccoglie quasi 150 raffinati esemplari di maioliche italiane rinascimentali provenienti dalla più vasta collezione di questo genere esistente al mondo (aperta fino al 27 settembre).


Raffaello, Ritratto di Baldassare Castiglione, 1513, olio su tela, Parigi, musée du Louvre, dèpartement des Peintures © Musée du Louvre, Dist. RMN – Grand Palais / Angèle Dequier

Dal 19 luglio al 1° novembre, invece, Baldassarre Castiglione e Raffaello. Volti e momenti della civiltà di corte punterà invece i riflettori su una figura cruciale del Cinquecento europeo: autore del celebre trattato Il Cortegiano e intimo amico del Sanzio, Castiglione fu vicino ad artisti, scrittori, principi e pontefici. La mostra urbinate prende le mosse dalle sue Lettere per un viaggio nella cultura del Rinascimento: il duca Guidobaldo da Montefeltro, Isabella d’Este, papa Leone X, Leonardo, Tiziano e Giulio Romano sono alcuni dei personaggi che si incontrano lungo la strada, tra opere d’arte, abiti d’epoca, preziosi manoscritti e momenti di immersione multimediale.


La Scuola di Atene nel percorso epositivo di Raffaello. Una mostra impossibile

Nello stesso periodo l’itinerario tematico Raffaello Bambino porterà grandi e piccoli alla scoperta di un genio in erba e dei suoi luoghi a Urbino. Raffaello. La mostra impossibile punta invece sulla tecnologia per riunire in un unico ambiente 45 capolavori del Divin Pittore dislocati in 17 paesi del mondo. Dall’Ermitage di San Pietroburgo alla National Gallery di Washington, dal Louvre di Parigi al Prado di Madrid, le meraviglie di Raffaello si svelano in riproduzioni a grandezza naturale retroilluminate e ad altissima risoluzione. Realizzata con la direzione scientifica del grande storico dell’arte Ferdinando Bologna, la mostra spazia dallo Sposalizio della Vergine alla Deposizione, dalla Madonna Conestabile al Ritratto di Baldassarre Castiglione, fino alle Stanze Vaticane con in testa l’affresco della Scuola di Atene (al Collegio Raffaello di Urbino, dal 25 luglio al 1° novembre).


Raffaello Sanzio, Sposalizio della Vergine, 1504, Milano, Pinacoteca di Brera

In viaggio con Raffaello: gli appuntamenti in giro per le Marche
Capolavori rari e preziosi attendono i visitatori anche in altre località delle Marche, dove storie e personaggi legati al genio rinascimentale si raccontano in allestimenti dedicati. A Loreto negli spazi rinnovati del Bastione Sangallo si svela l’arazzo di Anania e Saffira recentemente ritrovato, che fu tessuto a partire dal cartone di Raffaello e oggi appartiene alla prestigiosa collezione Bilotti Ruggi d’Aragona (fino al 30 agosto).
In autunno, con la consulenza dei Musei Vaticani, il Museo Pontificio della Santa Casa presenterà invece La Madonna del Velo o Madonna di Loreto di Raffaello. Storia avventurosa e successo di un’opera, dedicata a un celebre dipinto andato disperso.


Arazzo da cartone di Raffaello raffigurante Ananias e Saffira. Collezione Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona

Sempre in autunno a Jesi, presso i Musei Civici di Palazzo Pianetti, andrà in scena la passione del Sanzio per l’arte classica. Raffaello e Angelo Colocci. Bellezza e scienza nella costruzione del mito di Roma antica racconterà l’amicizia dell’Urbinate con l’umanista marchigiano che nell’Urbe fu punto di riferimento per artisti, antiquari e poeti. Documenti originali, supporti multimediali e capolavori in versione digitale dialogheranno lungo il percorso, mostrando come nel Rinascimento l’antico sia diventato la base per la costruzione di una nuova modernità.

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