NEW YORK STORIES
Bob Dylan fotografato da Fred W. McDarrah
25/02/2004
Nella Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma sono esposte 270 fotografie di Fred W. McDarrah. Frammenti visivi di una città e del quartiere che generò il mito della beat generation: il Village, cuore pulsante di vita e arte dagli anni cinquanta in poi.
Foto come ganci temporali che strappano con forza da quella realtà e da quelle atmosfere, i particolari di personaggi, luoghi, artisti, persone, eventi, strade per rianimarsi magicamente davanti ai nostri occhi. Il bianco e nero di McDarrah (splendide, tra l'altro le stampe e le didascalie scritte a mano dall'autore sul bordo inferiore delle foto) incastra i momenti, avendoli sottratti alla frenesia del tempo, che è la stessa dei ritmi beat, del jazz sudato dei club, degli schizzi di vernice dell'action painting. Ma ciò che rimane fuori dall'inquadratura ci risucchia reclamando la nostra presenza, portandoci proprio lì, a New York, ad ascoltare una lettura di Jack Kerouac o una poesia di Allen Ginsberg, Gregory Corso, Lawrence Ferlinghetti.
Immagini della Scena Beat, perfomances, caffé di tendenza, locali celebri, come il Living Theatre dove le note di Charles Mingus sono lo sfondo di rappresentazioni e poesie. Possiamo essere pure invadenti, quando ci viene data l’opportunità, attraverso una serie di foto, di spiare Kerouac che trova l’ispirazione per una poesia proprio nello studio di McDarrah.
Le foto esposte nella seconda sezione ci portano nei famigerati loft degli artisti newyorkesi che abitano il Village. I pavimenti di legno, le grandi finestre, le macchie di vernice ovunque, i letti sfatti e le camere disordinate; i gesti, i movimenti, le azioni degli artisti siamo nel vivo dell’arte americana intorno agli anni cinquanta. E poi i volti degli artisti, ritratti estemporanei presi nelle loro tane. Tra gli altri Hopper, de Kooning, Kline, Rauschenberg, Segal, Liechtenstein.
Un’intera sezione della mostra è dedicata a Andy Warhol e alla sua Factory. Nelle due sedi (47° Strada e Union Square) che potrebbero definirsi oggi multimediali, vediamo intrecciarsi diverse esperienze, dalle feste alle esibizioni musicali di Lou Reed, Nico e i Velvet Underground, al cinema, alle riunioni con mucche e Tomato soups giganteggianti sui muri in secondo piano. Le foto seguono da vicino la vita di Warhol attraverso conoscenze, rapporti e partecipazioni a vari eventi, come pure documentando alcune retrospettive a lui dedicate.
Bellissimi inoltre sono i ritratti della sezione “Street Life”. Accanto a personaggi noti, (i giovanissimi Dustin Hoffmann e Al Pacino, oltre a Muhammad Ali, Robert Kennedy, Nixon, Bob Dylan, Hitchcock e molti altri), ci sono quelli tratti dalla vita quotidiana del Village, i volti anonimi e la povertà delle case popolari di New York, i personaggi grotteschi di Coney Island, il traffico, le insegne dei cinema; storie che si intrecciano e che aggiungono preziosi tasselli alla realtà che si va via via costruendo nella succesione di foto di McDarrah.
Alla fine, attraverso i documenti visivi della protesta contro la guerra del Vietnam, del femminismo radicale, del pacifismo degli hippies, dei discorsi di Martin Luther King, si ha la sensazione di una certa continuità e organicità, come di un unico movimento culturale che, incentrato nel Village di New York, nasce con la Beat Scene negli anni cinquanta e che, attraverso diverse manifestazioni arriva fino alle foto che rappresentano l’anticonformismo “Gay Pride” degli anni novanta, ultime tessere a chiudere la mostra di quel mosaico di realtà che McDarrah ci ha donato.
NEW YORK STORIES
Fotografie di Fred W. McDarrah
Galleria Comunale d' Arte Moderna e Contemporanea di Roma
Via Reggio Emilia, 54
fino all’ 8 aprile 2001
Orario: da martedì a domenica 9.00-19.00
Festivi 9.00-14.00. Lunedì chiuso
Biglietto d’ingresso intero L.10.000, ridotto L.8.000
Informazioni: tel. 06.67107900
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