Roll Bounce
Scena del film Roll Bounce
30/03/2006
Regia: Malcolm D. Lee
con Bow Wow, Chi McBride
Chicago, estate 1978. La locale pista da pattinaggio chiude e l’adolescente Xavier (Bow Wow) è costretto a spostarsi con gli amici presso un’altra pista, frequentata da ragazzi di estrazione sociale decisamente superiore. Nel frattempo Xavier deve affrontare una difficile situazione familiare: la madre è morta da poco e il padre ha perso il posto di lavoro.
“Roll Bounce” è un film per ragazzi, semplice e ben confezionato, che fa del suo punto di forza le prodezze sui pattini dei giovani protagonisti e la colonna sonora. Gli ingredienti classici della commedia adolescenziale ci sono tutti: il primo bacio, i litigi con i genitori, le scorribande con gli amici, la difficoltà di crescere e superare una fase della vita particolarmente “incasinata”. Le coreografie sui pattini sono molto curate e le interpretazioni degli attori rientrano nella media; il rapper Bow Wow se la cava. La regia di Malcolm D. Lee, cugino del più celebre (e capace) Spike Lee, è ordinaria, senza sorprese. La trasposizione italiana risente di una certa lontananza rispetto all’ambientazione della pellicola (un quartiere nero e povero di Chicago) e tanti riferimenti vanno perduti.
Tipico prodotto d’intrattenimento del cinema americano, più adatto alla televisione che al cinema.
con Bow Wow, Chi McBride
Chicago, estate 1978. La locale pista da pattinaggio chiude e l’adolescente Xavier (Bow Wow) è costretto a spostarsi con gli amici presso un’altra pista, frequentata da ragazzi di estrazione sociale decisamente superiore. Nel frattempo Xavier deve affrontare una difficile situazione familiare: la madre è morta da poco e il padre ha perso il posto di lavoro.
“Roll Bounce” è un film per ragazzi, semplice e ben confezionato, che fa del suo punto di forza le prodezze sui pattini dei giovani protagonisti e la colonna sonora. Gli ingredienti classici della commedia adolescenziale ci sono tutti: il primo bacio, i litigi con i genitori, le scorribande con gli amici, la difficoltà di crescere e superare una fase della vita particolarmente “incasinata”. Le coreografie sui pattini sono molto curate e le interpretazioni degli attori rientrano nella media; il rapper Bow Wow se la cava. La regia di Malcolm D. Lee, cugino del più celebre (e capace) Spike Lee, è ordinaria, senza sorprese. La trasposizione italiana risente di una certa lontananza rispetto all’ambientazione della pellicola (un quartiere nero e povero di Chicago) e tanti riferimenti vanno perduti.
Tipico prodotto d’intrattenimento del cinema americano, più adatto alla televisione che al cinema.
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