Sartorio tra intimità e istituzione

Fede. Mondo latino oceanico di Giulio Aristide Sartorio
20/04/2006
Nel suggestivo spazio del Chiostro del Bramante a Roma, la sofisticata Opera di Giulio Aristide Sartorio (Roma 1860-1932) in mostra fino all’11 giugno, con centosette tra oli e tempere, trentotto tra carboncini e disegni, nove progetti per opere monumentali di grande formato, quaranta foto inedite del pittore e un film, “Il Mistero di Galatea”, girato da lui stesso. Questa stimolante mostra antologica è il punto di arrivo di una complessa ricerca di contestualizzazione globale rivolta all’opera dell’artista, a partire dall’ultima esposizione avvenuta nel 1933.
Sartorio stesso coltivò una perenne ricerca intima e stilistica che lo fece approdare a soluzioni pittoriche di grande originalità, in un contesto personale di marcata internazionalizzazione e innata curiosità, alimentata dal fascino della civiltà industriale nascente, che portava con sé nuove tecniche quali fotografia e cinematografia.
L’esposizione, curata da Renato Miracco, affiancato da un comitato scientifico internazionale, ripercorre la carriera di Sartorio dai primi anni di attività fin verso l’interesse sempre più prevalente per la pittura preraffaelita. La mostra è suddivisa in quattordici sezioni, che evidenziano i molteplici aspetti di pittore, decoratore, paesaggista, critico, fotografo, cineasta, saggista.
Frequentatore di circoli letterari della capitale, Sartorio collaborò a Cronache Bizantine e nel 1883 strinse amicizia con Gabriele d’Annunzio per cui illustrò nel 1886 l’Isotta Guttadauro. L’impegno in grandi lavori di decorazione è attestato in mostra da opere tratte dalla monumentale decorazione simbolico-idealista dell’aula della Camera dei Deputati in Montecitorio (1908-1912) dove si celebra la storia d’Italia dall’epoca dei comuni al risorgimento.
L’attività postbellica, oltre le suggestive parentesi dei viaggi in Egitto, in Siria e in Palestina, aggiunge al già vasto repertorio il nuovo soggetto delle solari immagini dei figli e della moglie, colte sulla spiaggia di Fregene: Fregene (1917), Mattinata sul mare (1917 c.), la Famiglia (1919).
Giulio Aristide Sartorio
DART - Chiostro del Bramante
Via della Pace - 00186 Roma
24/03/2006 - 11/06/2006
Tel. +39 06 68809036
Per informazioni: 06 68809035
Sartorio stesso coltivò una perenne ricerca intima e stilistica che lo fece approdare a soluzioni pittoriche di grande originalità, in un contesto personale di marcata internazionalizzazione e innata curiosità, alimentata dal fascino della civiltà industriale nascente, che portava con sé nuove tecniche quali fotografia e cinematografia.
L’esposizione, curata da Renato Miracco, affiancato da un comitato scientifico internazionale, ripercorre la carriera di Sartorio dai primi anni di attività fin verso l’interesse sempre più prevalente per la pittura preraffaelita. La mostra è suddivisa in quattordici sezioni, che evidenziano i molteplici aspetti di pittore, decoratore, paesaggista, critico, fotografo, cineasta, saggista.
Frequentatore di circoli letterari della capitale, Sartorio collaborò a Cronache Bizantine e nel 1883 strinse amicizia con Gabriele d’Annunzio per cui illustrò nel 1886 l’Isotta Guttadauro. L’impegno in grandi lavori di decorazione è attestato in mostra da opere tratte dalla monumentale decorazione simbolico-idealista dell’aula della Camera dei Deputati in Montecitorio (1908-1912) dove si celebra la storia d’Italia dall’epoca dei comuni al risorgimento.
L’attività postbellica, oltre le suggestive parentesi dei viaggi in Egitto, in Siria e in Palestina, aggiunge al già vasto repertorio il nuovo soggetto delle solari immagini dei figli e della moglie, colte sulla spiaggia di Fregene: Fregene (1917), Mattinata sul mare (1917 c.), la Famiglia (1919).
Giulio Aristide Sartorio
DART - Chiostro del Bramante
Via della Pace - 00186 Roma
24/03/2006 - 11/06/2006
Tel. +39 06 68809036
Per informazioni: 06 68809035
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