Sculture di luce: Carmelo Cappello
Carmelo Cappello
27/06/2006
In occasione del decimo anniversario dalla scomparsa di Carmelo Cappello, uno dei grandi scultori italiani del ‘900, il Centro Tellino di Cultura organizza quest’anno, dal 15 luglio al 1 ottobre, una mostra interamente dedicata all’artista, dopo le importanti esposizioni riservate negli anni precedenti a Mario Negri, Wolfgang Hildesheimer, Enrico della Torre, Kengiro Azuma, Nott Bott, Franca Ghitti, Giancarlo Marchese.
La linea di ricerca di Cappello comincia a definirsi negli anni trenta, e si evolve da una forma intima di figurazione ad una astrazione limpida e luminosa. Vengono coinvolti i materiali più innovativi, con modalità “liriche e spirituali”, concentrando nello slancio della luce e nella struttura delle forme il concetto stesso di spazio. L’attenzione e nel contempo l’interiorizzazione delle realtà stanno alla base dell’opera del maestro, che affida al bronzo, al ferro, all’acciaio, all’ottone il compito di dare assolutezza alla forma. Affrontando prima la figurazione e poi l’astrazione, e decantando e concentrando volumi e forme, l’artista raggiunge nel corso degli anni la semplicità del gesto assoluto. Resta comunque centrale la consapevolezza che l’espressione nei suoi vari aspetti trasmette pulsioni e sensazioni che maturano nell’uomo nel suo confronto quotidiano con l’esistenza.
Sede della rassegna è il cinquecentesco Palazzo Besta, uno dei più importanti palazzi della provincia di Sondrio. Al pianterreno il palazzo ospita l’Antiquarium Tellinum con alcune fra le più importanti testimonianze dell’arte preistorica valtellinese, come la famosa stele con la raffigurazione della Dea Madre. La mostra, che si compone di una trentina di opere che ripercorrono l’evoluzione della scultura di Cappello dal 1938 fino al 1990, è curata da Flaminio Guardoni.
Nato nel 1912 a Ragusa, Cappello si trasferì a Milano nel 1930, e all’Istituto Superiore d’Arte di Monza frequentò i corsi di Arturo Martini e Marino Marini. Subito apprezzato dai maggiori critici e storici dell’arte, da Gioilli e Joppolo a Restany, a Steingraber, a Apollonio, fu invitato alle Biennali di Venezia a partire dal 1940. Ebbe una sala personale nella XXIX edizione del 1958, in occasione della quale gli fu assegnato il Premio internazionale d’arte liturgica. Significative furono inoltre le sue partecipazioni alle Triennali di Milano e alle Quadriennali di Roma, ma anche alle più importanti manifestazioni internazionali, come Documenta 2 a Kassel (1959) e la Biennale di San Paolo del Brasile (1965).
CARMELO CAPPELLO. Sculture
Teglio (Sondrio), Palazzo Besta
15 luglio - 1 ottobre 2006
Orari di apertura:
feriali: da martedì a sabato 10-12 e 15-17;
festivi: domenica 16 e 30 luglio, 6 e 20 agosto, 3 e 17 settembre, 1 ottobre ore 10-13 (chiuso lunedì successivo; altri lunedì: 10-13).
Ingresso gratuito. Informazioni: tel. 0342.782000
La linea di ricerca di Cappello comincia a definirsi negli anni trenta, e si evolve da una forma intima di figurazione ad una astrazione limpida e luminosa. Vengono coinvolti i materiali più innovativi, con modalità “liriche e spirituali”, concentrando nello slancio della luce e nella struttura delle forme il concetto stesso di spazio. L’attenzione e nel contempo l’interiorizzazione delle realtà stanno alla base dell’opera del maestro, che affida al bronzo, al ferro, all’acciaio, all’ottone il compito di dare assolutezza alla forma. Affrontando prima la figurazione e poi l’astrazione, e decantando e concentrando volumi e forme, l’artista raggiunge nel corso degli anni la semplicità del gesto assoluto. Resta comunque centrale la consapevolezza che l’espressione nei suoi vari aspetti trasmette pulsioni e sensazioni che maturano nell’uomo nel suo confronto quotidiano con l’esistenza.
Sede della rassegna è il cinquecentesco Palazzo Besta, uno dei più importanti palazzi della provincia di Sondrio. Al pianterreno il palazzo ospita l’Antiquarium Tellinum con alcune fra le più importanti testimonianze dell’arte preistorica valtellinese, come la famosa stele con la raffigurazione della Dea Madre. La mostra, che si compone di una trentina di opere che ripercorrono l’evoluzione della scultura di Cappello dal 1938 fino al 1990, è curata da Flaminio Guardoni.
Nato nel 1912 a Ragusa, Cappello si trasferì a Milano nel 1930, e all’Istituto Superiore d’Arte di Monza frequentò i corsi di Arturo Martini e Marino Marini. Subito apprezzato dai maggiori critici e storici dell’arte, da Gioilli e Joppolo a Restany, a Steingraber, a Apollonio, fu invitato alle Biennali di Venezia a partire dal 1940. Ebbe una sala personale nella XXIX edizione del 1958, in occasione della quale gli fu assegnato il Premio internazionale d’arte liturgica. Significative furono inoltre le sue partecipazioni alle Triennali di Milano e alle Quadriennali di Roma, ma anche alle più importanti manifestazioni internazionali, come Documenta 2 a Kassel (1959) e la Biennale di San Paolo del Brasile (1965).
CARMELO CAPPELLO. Sculture
Teglio (Sondrio), Palazzo Besta
15 luglio - 1 ottobre 2006
Orari di apertura:
feriali: da martedì a sabato 10-12 e 15-17;
festivi: domenica 16 e 30 luglio, 6 e 20 agosto, 3 e 17 settembre, 1 ottobre ore 10-13 (chiuso lunedì successivo; altri lunedì: 10-13).
Ingresso gratuito. Informazioni: tel. 0342.782000
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