In mostra al Museo Artipelag fino al 1° ottobre
Stoccolma celebra Giorgio Morandi
Courtesy of Museo d'Arte Moderna Bologna |
Giorgio Morandi, Natura morta 1951
Francesca Grego
10/04/2017
Il Novecento italiano sbarca a Stoccolma: i dipinti di Giorgio Morandi sono in mostra nel nuovissimo Museo Artipelag, a confronto con l’opera dell’artista e scrittore contemporaneo britannico Edmund de Waal. Ad avvicinare i due, l’attitudine alla contemplazione e alla profondità dello sguardo, ma anche un particolare non comune: l’attrazione per le ceramiche, amatissime nel paese scandinavo.
Al centro delle celebri nature morte del pittore bolognese, vasi di ceramica e porcellana vanno a comporre veri e propri paesaggi interiori nelle installazioni di de Waal, in progetti che fondono spazio, suono e architettura. Non mancano all’interno della sua produzione lavori esplicitamente ispirati a Giorgio Morandi, come a lui è dedicato il nuovo scritto dell’autore vergato direttamente sulle pareti del museo.
È nota la cura quasi feticistica riservata da Morandi alla sua collezione di ceramiche: sua la madre e le tre sorelle rispettarono per decenni il divieto assoluto di spolverarle, per preservare la patina all’origine di preziosi effetti luministici.
Per Morandi come per de Waal, infatti, i vasi non hanno interesse in sé, quanto come occasioni intorno alle quali sviluppare una scena: come scrive il direttore artistico di Artipelag Bo Nilsson, “ciò che importa è come gli oggetti sono messi insieme, la loro collocazione nello spazio, i punti di vista da cui possono essere osservati, come sono illuminati o messi in ombra”.
Un’attenzione che ha una radice comune e antica: il dispositivo delle Wunderkammern o Camere delle Meraviglie, in cui le collezioni di curiosità cinquecentesche furono osservate per la prima volta come nature morte, spiega Bo Nilsson. “I due artisti condividono un approccio che si muove intorno al fulcro della contemplazione, in contrasto con il nostro presente in cui riflessione e ripetizione sono raramente apprezzate”.
Da Federico Fellini a Barack Obama, l’elenco degli ammiratori di Morandi è lungo. Per la prima volta i suoi estimatori scandinavi potranno ammirarne l’opera dal vivo, lungo un significativo arco di produzione che va dal 1921 al 1963.
Nature morte e ceramiche in primo piano, certo, ma anche importanti paesaggi, per un totale di 50 dipinti, acquerelli, incisioni, disegni, più della metà dei quali arriva dal MAMBO, il Museo d’Arte Moderna di Bologna.
Edmund de Waal – Giorgio Morandi è l’evento di punta della stagione estiva di Artipelag e potrà essere visitata fino al 1° ottobre negli spazi del museo, una nuova struttura capace di coniugare design d’avanguardia, materiali ecosostenibili ed eventi d’arte internazionali nel panorama della bellissima Baia di Baggen.
Al centro delle celebri nature morte del pittore bolognese, vasi di ceramica e porcellana vanno a comporre veri e propri paesaggi interiori nelle installazioni di de Waal, in progetti che fondono spazio, suono e architettura. Non mancano all’interno della sua produzione lavori esplicitamente ispirati a Giorgio Morandi, come a lui è dedicato il nuovo scritto dell’autore vergato direttamente sulle pareti del museo.
È nota la cura quasi feticistica riservata da Morandi alla sua collezione di ceramiche: sua la madre e le tre sorelle rispettarono per decenni il divieto assoluto di spolverarle, per preservare la patina all’origine di preziosi effetti luministici.
Per Morandi come per de Waal, infatti, i vasi non hanno interesse in sé, quanto come occasioni intorno alle quali sviluppare una scena: come scrive il direttore artistico di Artipelag Bo Nilsson, “ciò che importa è come gli oggetti sono messi insieme, la loro collocazione nello spazio, i punti di vista da cui possono essere osservati, come sono illuminati o messi in ombra”.
Un’attenzione che ha una radice comune e antica: il dispositivo delle Wunderkammern o Camere delle Meraviglie, in cui le collezioni di curiosità cinquecentesche furono osservate per la prima volta come nature morte, spiega Bo Nilsson. “I due artisti condividono un approccio che si muove intorno al fulcro della contemplazione, in contrasto con il nostro presente in cui riflessione e ripetizione sono raramente apprezzate”.
Da Federico Fellini a Barack Obama, l’elenco degli ammiratori di Morandi è lungo. Per la prima volta i suoi estimatori scandinavi potranno ammirarne l’opera dal vivo, lungo un significativo arco di produzione che va dal 1921 al 1963.
Nature morte e ceramiche in primo piano, certo, ma anche importanti paesaggi, per un totale di 50 dipinti, acquerelli, incisioni, disegni, più della metà dei quali arriva dal MAMBO, il Museo d’Arte Moderna di Bologna.
Edmund de Waal – Giorgio Morandi è l’evento di punta della stagione estiva di Artipelag e potrà essere visitata fino al 1° ottobre negli spazi del museo, una nuova struttura capace di coniugare design d’avanguardia, materiali ecosostenibili ed eventi d’arte internazionali nel panorama della bellissima Baia di Baggen.
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