"The Museum of Modern Art": ultime acquisizioni
Moma San Francisco
25/02/2004
Il Museo d’Arte Moderna di San Francisco ospita una vasta e preziosa collezione permanente di opere d’arte moderna famosa in tutto il mondo. Grazie alla politica adottata che mira a nuove acquisizioni e grazie all’operato dei diversi direttori che negli anni si sono avvicendati alla guida del museo - che pur nella inevitabile differenza di gestione hanno sempre avuto in comune un forte interesse ad incrementare la collezione - è stata possibile la costituzione di una delle più rinomate ed estimate raccolte di opere d’arte moderna non solo nel panorama artistico americano, ma anche internazionale.
Il museo favorito dalla fluida politica statunitense in materia di acquisizioni di opere d'arte, grazie a finanziamenti statali, ma anche a sponsorship private è riuscito ad acquisire recentemente nove capolavori dei più grandi artisti moderni.
Primo acquisto illustre l'opera "The Nest" di Louise Bourgeois, artista affermatasi negli anni Quaranta e Cinquanta nel contesto dell’arte espressionista astratta e figura attiva nel movimento femminista degli anni Sessanta e Settanta. Prima di essre assimilata nella collezione del Moma, l'opera vive una storia travagliata, nel 1995 viene esposta al Museo dell'Arte Moderna di Parigi per poi essere data in prestito al Museo Ludwig di Cologna in Germania.
Il 2001 è senza dubbio un anno favorevole per il museo che riesce ad aggiudicarsi alcuni pezzi straordinari: l'opera "No14 1960" di Rothko, "Les valeurs personelles" di Magritte, un Duchamp, due lavori di Kiefer "Melancholia" e "The Sixth Trump", un Motherwell, una scultura di Newman ed infine un Mondrian.
Diverse le modalità di acquisto e i criteri di scelta rispetto alle varie opere, uno degli investimenti più importanti l'opera "No.14 1960" di Rotko è stata ottenuta attraverso un'asta, mentre l’ultima grande scultura di Barnett Newman "Zim Zum" da sempre esposta alla Tate Gallery di Londra è stata acquisita direttamente dalla casa privata dell’artista.
"Melancholiae" e "The Sixth Trump" opere estremamente significative di Anselm Kiefer, si aggiungono quasi a tracciare un percorso biografico, agli altri lavori dell'artista, quattro tele e tre libri, già proprietà del museo.
Altro gioiello "Les valeurs personelles" di Renè Magritte, una delle rare opere di Magritte commentata e analizzata dallo stesso artista in alcune delle sue lettere. La tela arricchisce la galleria dedicata ai surrealisti e agli artisti dada come Salvator Dalì, Max Ernst, Joan Mirò.
Rifiutata da un’esposizione sponsorizzata dalla Società degli Artisti Indipendenti a New York, "Le Fountain" di Duchamp venne affidata nel 1964 alla Galleria Schwarz di Milano per poi essere acquistata dal museo grazie all’intercessione di Phyllis Wattis.
"Elegy to the Spanish Republic No 57" di Motherwell rappresenta una delle più alte meditazioni sull’arte moderna, venduta direttamente dall’artista nel 1961 a Gardiner Hempel, collezionista americano, rimase nella sua collezione privata finché non fu donata al Museo d’Arte Contemporanea di San Francisco, recentemente l'opera è stata spostata nella nuova ala del museo.
Particolare la vicenda di "Composition No. III Blanc-Jaune" di Mondrian che fu inclusa in una delle prime mostre itineranti degli Stati Uniti la "Alfred Barr’s Cubism and Abstract Art Exhibition" nel 1936, nel corso degli anni dopo varie ritocchi e rivisitazioni da parte del maestro, l’opera è presentata alla Galleria Valentine Dudesing di New York, insieme ad altri lavori degli anni Quaranta che riflettevano lo stile più ‘newyorkese’ di Mondrian. Acquistata dalla "Valentine Dudesing" di Burton e Emily Tremaine nel 1956 "Composition No. III Blanc-Jaune" apparirà in numerose esposizioni dedicate all’artista fino a divenire patrimonio del Museo d’Arte Moderna di San Francisco.
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