Nelle sale italiane solo il 3, 4 e 5 ottobre su distribuzione Nexo Digital e I Wonder Pictures
The Space in Between. Marina Abramovic and Brazil – la nostra recensione
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The Space in Between. Marina Abramovic and Brazil
Ludovica Sanfelice
27/09/2016
Sarà un corpo a corpo con l'Abramovic Method ad inaugurare il nuovo ciclo della Grande Arte al cinema, che per la prima volta accoglierà nel programma i frutti delle ricerche più contemporanee.
Grazie all'opera The Space in Between. Marina Abramovic and Brazil, firmata da Marco del Fiol, il pubblico si misurerà infatti con la natura radicale della grande performer di origini serbe, in cerca di catarsi da un insostenibile dolore dell'anima.
Era il 2013 quando l'artista con il cuore spezzato decise di intraprendere un viaggio guaritore che l'aiutasse a liberarsi dello spettro di una soffocante delusione sentimentale e la guidasse nel ristabilire un contatto con sè stessa. Sempre affamata di idee nuove e stimoli creativi, la Abramovic intravide nei rituali delle comunità religiose brasiliane una strada per attraversare il cerchio di fuoco e spostare sull'esplorazione dei limiti fisici la conoscenza personale. Una via efficace anche per mostrare al pubblico l'audacia di un metodo fondato sulla sperimentazione diretta e personale del mondo, spesso disposto a rasentare il sacrificio per avvalorare il profondo bisogno di una spiritualità che trascenda le carni.
Perchè è nello spazio a metà - in between - tra la dimensione terrestre e quella universale che si colloca l'artista, il cui ruolo è stabilire ponti, come un medium. La Abramovic costruisce il suo proprio ponte con un insolito road movie, che a momenti crudi alterna leggerezza, a solide convinzioni mescola profonde e umanissime incertezze, che accompagna gli spettatori in un appassionante viaggio alla scoperta delle comunità religiose del Brasile tra guarigioni, preghiere e canti, cerimonie, riti di purificazione, trip psichedelici, cristalli e caverne che lei senza riserve sfida, aperta all'ascolto della nostra natura più indomabile e scura.
Lo spirito nomade che la distingue, il randagismo indirizzato dall'istinto e dall'ispirazione, il coraggio di scegliere sentieri accidentati e di esporre le proprie viscere renderanno l'avventura in sua compagnia un'esperienza sufficientemente estrema. Ma anche innegabilmente liberatoria e curativa.
L'appuntamento nei cinema è il 3, il 4 e il 5 ottobre grazie alla distribuzione Nexo Digital e I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection.
L'elenco completo delle sale è consultabile su www.nexodigital.it
Grazie all'opera The Space in Between. Marina Abramovic and Brazil, firmata da Marco del Fiol, il pubblico si misurerà infatti con la natura radicale della grande performer di origini serbe, in cerca di catarsi da un insostenibile dolore dell'anima.
Era il 2013 quando l'artista con il cuore spezzato decise di intraprendere un viaggio guaritore che l'aiutasse a liberarsi dello spettro di una soffocante delusione sentimentale e la guidasse nel ristabilire un contatto con sè stessa. Sempre affamata di idee nuove e stimoli creativi, la Abramovic intravide nei rituali delle comunità religiose brasiliane una strada per attraversare il cerchio di fuoco e spostare sull'esplorazione dei limiti fisici la conoscenza personale. Una via efficace anche per mostrare al pubblico l'audacia di un metodo fondato sulla sperimentazione diretta e personale del mondo, spesso disposto a rasentare il sacrificio per avvalorare il profondo bisogno di una spiritualità che trascenda le carni.
Perchè è nello spazio a metà - in between - tra la dimensione terrestre e quella universale che si colloca l'artista, il cui ruolo è stabilire ponti, come un medium. La Abramovic costruisce il suo proprio ponte con un insolito road movie, che a momenti crudi alterna leggerezza, a solide convinzioni mescola profonde e umanissime incertezze, che accompagna gli spettatori in un appassionante viaggio alla scoperta delle comunità religiose del Brasile tra guarigioni, preghiere e canti, cerimonie, riti di purificazione, trip psichedelici, cristalli e caverne che lei senza riserve sfida, aperta all'ascolto della nostra natura più indomabile e scura.
Lo spirito nomade che la distingue, il randagismo indirizzato dall'istinto e dall'ispirazione, il coraggio di scegliere sentieri accidentati e di esporre le proprie viscere renderanno l'avventura in sua compagnia un'esperienza sufficientemente estrema. Ma anche innegabilmente liberatoria e curativa.
L'appuntamento nei cinema è il 3, il 4 e il 5 ottobre grazie alla distribuzione Nexo Digital e I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection.
L'elenco completo delle sale è consultabile su www.nexodigital.it
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