Tornano le Giornate Fai di Primavera
Il logo della Giornata FAI di Primavera
20/03/2013
Settecento luoghi d'arte aprono eccezionalmente le loro porte su tutto il territorio nazionale per la ventunesima edizione della"Giornata Fai di Primavera". Il 23 e il 24 marzo, grazie ai volontari del FAI Fondo Ambiente Italiano sarà possibile avere accesso a palazzi, chiese, ville, castelli, parchi, aree archeologiche, musei e monumenti normalmente chiusi al pubblico durante il resto dell'anno. Le visite sono a contributo libero. Il ricavato sarà impiegato dal FAI per il recupero e la conservazione dei numerosi tesori artistici affidati alla sua tutela. La manifestazione negli anni ha coinvolto ben 6.800.000 persone ed è diventato per tanti un appuntamento irrinunciabile.
Tra i luoghi più affascinanti aperti alle visite, c'è Villa Rosebery, la residenza napoletana del Presidente della Repubblica Italiana. L'edificio col suo parco rappresenta uno dei principali esempi del neoclassicismo in Campania ed è situata nel quartiere di Posillipo. La villa fu costruita agli inizi dell’Ottocento, nella zona detta il Belvedere dal conte austriaco De Thurn. Nel 1897 Sir Rosebery,eminente uomo politico inglese, la acquistò e la trasformò in un luogo riservato, aperto a pochi studiosi e amici e dopo qualche anno la donò al governo inglese. Nel 1932 la villa divenne di proprietà dello Stato Italiano e fino all’esilio di Re Vittorio Emanuele III nel 1946 fu residenza reale. Dopo la guerra rimase in abbandono, finché, nel 1957, fu inclusa tra i beni immobili in dotazione alla Presidenza della Repubblica.
Nicoletta Speltra
Tra i luoghi più affascinanti aperti alle visite, c'è Villa Rosebery, la residenza napoletana del Presidente della Repubblica Italiana. L'edificio col suo parco rappresenta uno dei principali esempi del neoclassicismo in Campania ed è situata nel quartiere di Posillipo. La villa fu costruita agli inizi dell’Ottocento, nella zona detta il Belvedere dal conte austriaco De Thurn. Nel 1897 Sir Rosebery,eminente uomo politico inglese, la acquistò e la trasformò in un luogo riservato, aperto a pochi studiosi e amici e dopo qualche anno la donò al governo inglese. Nel 1932 la villa divenne di proprietà dello Stato Italiano e fino all’esilio di Re Vittorio Emanuele III nel 1946 fu residenza reale. Dopo la guerra rimase in abbandono, finché, nel 1957, fu inclusa tra i beni immobili in dotazione alla Presidenza della Repubblica.
Nicoletta Speltra
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