Un critico creativo

 

18/05/2001

La mostra rappresenta un’altra tappa importante nella carriera di Bonito Oliva. "Le Tribù dell’arte" infatti è la prima esposizione a livello mondiale che cerca di disegnare una mappa della “marginalità creativa”. Achille Bonito Oliva è nato il 4 novembre 1939 a Caggiano in provincia di Salerno. La sua critica d’arte si è sempre distinta per la creatività, evitando le fredde e semplici definizioni e catalogazioni dei critici di arte. Quindi l’importanza di essere in stretto contatto con artisti e movimenti, fino a diventarne punto di riferimento o addirittura fondatore di movimenti come il noto caso della Transavanguardia. Lo stesso discorso è valido per il lavoro di curatore: molte sono le mostre tematiche e interdisciplinari sia in Italia che all'estero organizzate da Bonito Oliva, riguardanti l’arte contemporanea: attraverso le sue stesse parole possiamo capire sia la centralità della figura del curatore (la cui importanza sicuramente egli ha contribuito ad accrescere), sia la specifica portata del suo lavoro: "Ho sigillato con la mia scrittura espositiva gli anni sessanta mediante la mostra 'Vitalità del Negativo' (1970) al Palazzo delle Esposizioni. Ho segnato quelli Settanta con il progetto di 'Contemporanea' (1975), prima mostra interdisciplinare a livello internazionale, nel parcheggio sotterraneo di Villa Borghese. Gli ottanta con 'Avanguardia Transavanguardia' (1982), una mostra lunga tre chilometri nelle antiche Mura Aureliane. Gli anni Novanta, sempre a Roma, con il progetto "Artisti in pedana" '. Significativa anche la direzione della 43° edizione della Biennale di Venezia "Punti cardinali dell'arte”. Bonito Oliva è inoltre autore di vari libri e saggi tra cui quelli sul manierismo, le avanguardie storiche e le neoavanguardie, ha insegnato storia dell'arte contemporanea all'Università "La Sapienza" di Roma, ed è stato insignito di numerosi premi e riconoscimenti, tra cui nel 1991 il Valentino d'Oro, premio internazionale per la critica d'arte.