United States of Tara
Tara, una donna divisa in quattro
25/02/2009
Dopo i successi di “Weeds”, “Dexter” e “Californication”, la Showtime Networks era alla ricerca di una nuova grande idea da lanciare in questa nuova mid-season televisiva americana. Per questo ha pensato bene di rivolgersi all’eterno Steven Spielberg e al genio di Diablo Cody, la ex blogger spogliarellista già vincitrice dell’Oscar e di altri premi per la sceneggiatura di “Juno”.
I due, insieme al loro team, hanno sviluppato un’idea dello stesso Spielberg e dal loro lavoro è nato “United States of Tara”, uno show di 12 puntate di cui la Showtime ha subito autorizzato le riprese.
La protagonista della serie è Tara (Toni Collette), donna della periferia americana, sposata con Max (John Corbett), mamma di Kate (Brie Larson) e Marshall (Keir Gilchrist) e impegnata in un lavoro gratificante come quello di arredatrice di interni. Sembra il quadro di una perfetta famiglia americana ma non è così; Tara, infatti, soffre di una malattia psichica, una speciale patologia che in particolari momenti di tensione e stress genera in lei l’apparizione di vere e proprie personalità multiple che si impossessano del suo corpo mettendo a soqquadro l’armonia di tutta la famiglia.
A causa del suo disturbo di personalità, quindi, Tara da un momento all’altro può trasformarsi in uno dei suoi alter ego e vestire così i panni di Alice, casalinga perfetta che crede fermamente nei valori della famiglia; di T., teenager disinibita che indossa solo tanga oppure di Buck, camionista rude caratterizzato da birra, berretto e sigaretta.
Questi personaggi fanno irruzione nei momenti più improvvisi, si scontrano con le situazioni più delicate della famiglia di Tara e ne sconvolgono la quiete domestica; ma proprio per questo è interessante vedere come sia suo marito che i suoi figli accettino le varie vicende della donna con comprensione e al tempo stesso rassegnazione, vivendo ogni sua crisi come una stranezza passeggera su cui sdrammatizzare quasi sempre.
Negli U.S.A. la serie è già al suo giro di boa e c’è da dire che le critiche non sono state tutte ugualmente esaltanti, probabilmente per le grosse aspettative che aveva suscitato; tuttavia è doveroso sottolineare il lavoro di due donne straordinarie che confermano qui tutto il loro talento artistico e parliamo naturalmente di Toni Collette e Diablo Cody, portate al successo rispettivamente da “Little Miss Sunshine” e “Juno”. La prima ha risposto benissimo ad una prova di recitazione alquanto ardua interpretando le tante Tara mentre la seconda continua a conquistare per i suoi dialoghi curiosi e coloriti e per il suo stile pungente e mai banale.
Rimane, quindi, da valutare se questi due talenti resteranno isolati o si articoleranno all’interno di una grande serie e per scoprirlo non ci resta che aspettare anche in Italia l’arrivo degli incredibili “United States of Tara”.
I due, insieme al loro team, hanno sviluppato un’idea dello stesso Spielberg e dal loro lavoro è nato “United States of Tara”, uno show di 12 puntate di cui la Showtime ha subito autorizzato le riprese.
La protagonista della serie è Tara (Toni Collette), donna della periferia americana, sposata con Max (John Corbett), mamma di Kate (Brie Larson) e Marshall (Keir Gilchrist) e impegnata in un lavoro gratificante come quello di arredatrice di interni. Sembra il quadro di una perfetta famiglia americana ma non è così; Tara, infatti, soffre di una malattia psichica, una speciale patologia che in particolari momenti di tensione e stress genera in lei l’apparizione di vere e proprie personalità multiple che si impossessano del suo corpo mettendo a soqquadro l’armonia di tutta la famiglia.
A causa del suo disturbo di personalità, quindi, Tara da un momento all’altro può trasformarsi in uno dei suoi alter ego e vestire così i panni di Alice, casalinga perfetta che crede fermamente nei valori della famiglia; di T., teenager disinibita che indossa solo tanga oppure di Buck, camionista rude caratterizzato da birra, berretto e sigaretta.
Questi personaggi fanno irruzione nei momenti più improvvisi, si scontrano con le situazioni più delicate della famiglia di Tara e ne sconvolgono la quiete domestica; ma proprio per questo è interessante vedere come sia suo marito che i suoi figli accettino le varie vicende della donna con comprensione e al tempo stesso rassegnazione, vivendo ogni sua crisi come una stranezza passeggera su cui sdrammatizzare quasi sempre.
Negli U.S.A. la serie è già al suo giro di boa e c’è da dire che le critiche non sono state tutte ugualmente esaltanti, probabilmente per le grosse aspettative che aveva suscitato; tuttavia è doveroso sottolineare il lavoro di due donne straordinarie che confermano qui tutto il loro talento artistico e parliamo naturalmente di Toni Collette e Diablo Cody, portate al successo rispettivamente da “Little Miss Sunshine” e “Juno”. La prima ha risposto benissimo ad una prova di recitazione alquanto ardua interpretando le tante Tara mentre la seconda continua a conquistare per i suoi dialoghi curiosi e coloriti e per il suo stile pungente e mai banale.
Rimane, quindi, da valutare se questi due talenti resteranno isolati o si articoleranno all’interno di una grande serie e per scoprirlo non ci resta che aspettare anche in Italia l’arrivo degli incredibili “United States of Tara”.
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