Yinka Shonibare: un artista anglo-nigeriano a Roma
Mari Capable
24/09/2001
Nella sala più evocativa di “Mari capable. Africa – I tessuti parlano” una fotografia a colori ritrae due cosmonauti in tute spaziali interamente rivestite di pagnes africani. Parodia o fotomontaggio ? Nessuno dei due. Si tratta dell’interpretazione che Guido Schlinkert offre di “Vacation”, un’installazione di Yinka Shonibare presentata per la prima volta all’esposizione “Intelligence” (Tate Britain, Londra 2000) e, successivamente, alla mostra “In and out of Africa” (Fondazione Levi, Venezia). Molto apprezzato dal mercato britannico, questo artista nato a Londra nel 1962, usa i coloratissimi cotoni stampati per rivestire abiti e ambienti occidentali nel duplice intento di “contaminarli” con la cultura etnica tradizionale e di visualizzare la fascinazione degli status occidentali criticamente vissuta dal continente africano.
“Il tessuto africano è il manifesto dell’identità africana, come i jeans americani (Levi’s) lo sono della gioventù trendy”, dice Shonibare, “A Brixton, il tessuto africano è indossato con orgoglio tra i giovani radicali alla moda. Il turbante portato dalle donne nere inglesi si qualifica come un accessorio di moda e si è dunque diffuso anche tra gli africani al di fuori del loro paese d’origine: è diventato un segno estetico della sfida e della rassicurazione, un modo di trattenere la propria identità in una cultura che si suppone straniera o diffidente. Il tessuto africano –esotico, se si vuole- è una contrazione coloniale. Per l’occhio occidentale la ridondanza decorativa rimanda ai codici del nazionalismo africano e l’odierno uso del tessuto stampato si è trasformato in una sorta di moderno “esoticismo” africano”.
Le installazioni sincretiche di Shonibare, incentrate sui temi dell’identità etnico-culturale, del colonialismo e del post-colonialismo, saranno oggetto di una personale curata da Cristiana Perrella e Elena Di Majo che si aprirà al Museo Hendrik Christian Andersen di Roma nel prossimo mese di dicembre.
Museo Hendrik Christian Andersen
Via P.S. Mancini, 20 Roma
Tel. 06-32.19.089
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