Dal 1° luglio al 20 novembre al Palazzo delle Paure e a Villa Manzoni

La poetica del quotidiano e dell'immaginario nell'arte italiana va in scena a Lecco

Giovanni-Segantini, Ave Maria sui monti, disegno su carta, matite dure e matite colorate con rialzo a carboncino e gesso, 59 x 38 cm, Collezione privata
 

Samantha De Martin

14/06/2022

Lecco - C’è la vita nei campi, tra immaginario idilliaco e denuncia sociale. E c’è il lavoro, colto nei suoi più aspetti più diversi, accanto alla pittura di paesaggio, affrontata, soprattutto in ambito divisionista, con i toni sempre più visionari dai pennelli di Angelo Morbelli, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Emilio Longoni.
Dal 1° luglio al 20 novembre il Palazzo delle Paure di Lecco e Villa Manzoni, sede dei musei civici, accoglieranno la mostra Poetiche. Quotidiano e immaginario nell’arte italiana tra Ottocento e Novecento, una rassegna a cura di Simona Bartolena che documenta la situazione artistica italiana tra Otto e Novecento, tra verismo sociale e simbolismo.

Oltre 90 opere di artisti come Giovanni Segantini, Angelo Morbelli, Emilio Longoni, Giuseppe Pellizza da Volpedo scandiranno un viaggio nelle vicende storiche e sociali di un’epoca, raccontando un momento di transizione nell’arte italiana a cavallo tra i due secoli.


Angelo Morbelli, Raccolta di cavoli, Olio su tela, 55 x 30 cm, Collezione privata | Courtesy Enrico Gallerie d'Arte Milano

Prodotto e realizzato da ViDi – Visit Different, in collaborazione con il Comune di Lecco e il Sistema Museale Urbano Lecchese, il percorso si avvale di lavori in prestito da importanti musei ed enti pubblici e privati, dal Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano che presterà undici opere, due delle quali oggetto per l’occasione di un attento restauro, alla Wolfsoniana di Genova, dal Museo di Palazzo Foresti di Carpi al Museo della Permanente di Milano fino alle collezioni di Bper e Banca Popolare di Milano.

“Gli ultimi due decenni dell’Ottocento - commenta la curatrice Simona Bartolena - sono stati l’indispensabile anticamera delle novità che hanno poi caratterizzato gli anni successivi. Questa mostra, oltre a offrire motivi di riflessione su un periodo molto interessante e ricco di cambiamenti, apre anche la strada alla serie di mostre previste per il 2023-2024, tutte dedicate alla scena artistica e culturale italiana della prima metà del XX secolo”.

Così Poetiche ripercorre il passaggio tra i due secoli in tutta la sua complessità, con un occhio di riguardo alla situazione sociale, economica e politica dell’Italia postunitaria, in un momento di progresso e crescita, ma anche di evidenti difficoltà e fragilità sociale.


Plinio Nomellini, Il cantiere, 1905 ca, Olio su tela, 120 x 93 cm, Wolfsoniana, Palazzo Ducale, Fondazione per la Cultura, Genova

Nella seconda metà dell’Ottocento si intensifica l’interesse per la questione sociale dovuto alla diffusione delle tesi socialiste e alla nuova situazione socioeconomica del Paese. Sono gli anni delle prime organizzazioni dei lavoratori, degli scioperi, delle violente insurrezioni contadine. Parallelamente, muta lo sguardo degli artisti che descrivono talvolta i loro soggetti con impietosa oggettività, mettendo da parte l’edulcorazione e mostrando piuttosto un’attitudine prossima al Verismo, com’era d’altronde accaduto anche in letteratura.

Al contempo, prende piede la tendenza a un approccio spirituale alla creazione artistica, come in un disperato bisogno di risposte e di un intimo dialogo con il divino. Questo aspetto trascendente, di ambito simbolista, è protagonista della ricerca di molti artisti, la cui produzione resta spesso in bilico tra i due universi del verismo sociale e della visione.

Se il tema sociale, tra pittura di genere e interesse politico, si fa spazio attraverso i dipinti di Vincenzo Gemito, Teofilo Patini, Francesco Michetti, Angelo Morbelli, il lavoro, colto nei suoi aspetti più disparati, è al centro delle scene pastorali di Giovanni Sottocornola, dei cantieri di Plinio Nomellini e Ambrogio Alciati.


Giovanni Sottocornola, Raccoglimento, 1906, Olio su tela, diametro 120 cm, Collezione privata | Courtesy Galleria Arte e Moda Milano

Personaggi come l’acquaiolo o la raccoglitrice di cavoli avanzano tra intime scene di raccoglimento, processioni, paesaggi con piante.

La pittura di paesaggio, affrontata, soprattutto in ambito divisionista con toni sempre più visionari, si fa strada tra le opere di Angelo Morbelli, Emilio Longoni, o Giuseppe Pellizza da Volpedo, mentre un’ampia sezione fruga tra i sogni e le visioni, in un misto di simbolismo e allegoria, dove Segantini, Previati, Leonardo Bistolfi, guidano il visitatore fino a tendenze già novecentesche, tra Simbolismo e Liberty.

La mostra - che segna il primo appuntamento del ciclo di cinque esposizioni dal titolo Percorsi nel Novecento, volte a indagare, fino a novembre 2024, la scena culturale italiana nelle prime sei decadi del XX secolo - si completa nelle sale di Villa Manzoni. Qui alcune opere di maestri come Emilio Longoni, Emilio Gola, Achille Tominetti, ispirate al tema della vita nei campi tra denuncia sociale e immaginario idilliaco, dialogano con i dipinti della collezione permanente del Museo Civico di Lecco.

La mostra sarà aperta martedì dalle 10 alle 14, e da mercoledì a domenica dalle 10 alle 18.



Giovanni Sottocornola, Scena pastorale, pastello su compensato, 50 x 40 cm, Collezione privata | Courtesy Quadreria dell'800, Milano

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