Dieci anni nella vita di Mario Schifano

 

L.S.

20/07/2013

Livorno - Il primo periodo dell’attività di Mario Schifano per esplorare la trasformazione che dagli anni Sessanta lo avvierà alla consacrazione. Lavorando su una linea temporale definita nasce la mostra “Mario Schifano 1960-1970”, allestita nelle sale del Castello Pasquini di Castiglioncello dal 21 luglio all’8 settembre, curata da Luciano Caprile, e promossa dal Comune di Rosignano Marittimo in collaborazione con la Fondazione Marconi.

Lungo un percorso espositivo che raccoglie circa 80 opere, presentate in ordine cronologico, si documenta il passaggio dell’artista per il monocromatismo, la rielaborazione ironica dei temi della pop-art, l’impoverimento cromatico dei “paesaggi anemici”, la produzione raccolta sotto la voce “futurismo rivisitato”, il successivo recupero dei toni squillanti e antinaturalistici che caratterizzano una serie di paesaggi stellati, e la stagione politica del 1968 fatta di slogan rivoluzionari.

A chiudere il cerchio: i “paesaggi tv”, immagini di fatti significativi trasmesse dalla televisione, riprodotte da Schifano su tela emulsionata, e sottoposte a interventi pittorici. Proprio a commento della fascinazione che Schifano nutrì per “la cultura dell’immagine della televisione”, la mostra si arricchisce dalla proiezione di film realizzati dallo stesso artista e da interviste da lui rilasciate nel corso della carriera.


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