Tutti gli appuntamenti con il designer ribelle
Cento anni di Ettore Sottsass
Ettore Sottsass, sofa Califfo, 1964. Foto Jürgen Hans. Courtesy of Studio Ettore Sottsass e Vitra Museum
Samantha De Martin
21/07/2017
Milano - A cento anni dalla nascita e a dieci dalla morte del celebre architetto che non amava essere definito artista, alcuni importanti appuntamenti, da Venezia a New York, da Milano a Basilea, ricordano Ettore Sottsass, colui che, in anticipo sugli anni della contestazione, propose il design come strumento di critica sociale e come riflessione sulla condizione umana, aprendo alla grande stagione del Radical.
Sono diverse le iniziative dedicate all'eclettico fondatore del gruppo Memphis, geniale ideatore dell'Olivetti Elea 9003, che gli valse il Compasso D'Oro nel 1959, della libreria Carlton e delle lampade Ashoka, oggetti svincolati dal concetto di forma-funzione.
A Venezia un'inedita mostra sulle creazioni in vetro
La Fondazione Giorgio Cini celebra il designer di Innsbruck, attivo tra Milano e Torino, con Ettore Sottsass: il vetro, una mostra inedita, in corso fino al 30 luglio. Sull'isola di San Giorgio Maggiore, oltre 200 pezzi, tra oggetti e disegni, realizzati tra il 1947 e il 2007, in gran parte provenienti dalla collezione di Ernest Mourmans e molti dei quali mai esposti al pubblico, saranno al centro di un innovativo allestimento disegnato da Annabelle Selldorf.
Ed è nella città della laguna, rinomata fucina dell'arte vetraria, che il pubblico potrà esplorare la prima mostra interamente dedicata alla produzione dell'architetto nel campo dei vetri e dei cristalli.
«Il vetro è un materiale pazzesco - diceva lo stesso Sottsass nel 2007 in occasione di una delle sue ultime uscite pubbliche - molto misterioso trasparente, fragile. Il vetro, come la ceramica del resto, ha un’altra qualità strana: entra nel fuoco e non si sa cosa va dentro. Poi di colpo esce un oggetto puro perché bruciato dal fuoco, un oggetto di una purezza totale, di una intangibilità fisica totale. Come una visione».
Ma è principalmente nella sala dedicata a un ciclo di sculture inedite, realizzate dall’architetto nel 1999 su richiesta dello sceicco del Qatar, Saud Al Thani, che il visitatore assapora la potenza e l’originalità creativa di Sottsass nei confronti di questo materiale. Si tratta di ventuno sculture di diverse dimensioni, realizzate presso la Cenedese di Murano, presentate per la prima volta al pubblico.
«I vetri di Sottsass sono organismi complessi, disegnati come se fossero dei personaggi - spiega il curatore Luca Massimo Barbero -. L’architetto-artista spezza i confini tecnici degli oggetti con l’intrusione di materiali come vetro, plastica, policarbonato, vivificandoli».
A Milano il progetto fotografico di Sottsass
Dal 15 settembre all'11 marzo Triennale Design Museum omaggia Ettore Sottsass con una una mostra monografica allestita negli spazi della Galleria della Architettura, accompagnata da un libro e da un catalogo. Il titolo dell'esposizione, There is a Planet, a cura di Barbara Radice, richiama un progetto di Sottsass di inizio anni Novanta, pensato per l’editore tedesco Wasmuth, mai realizzato. Il progetto del libro, ora edito da Electa, raccoglieva in cinque gruppi, con cinque titoli diversi e altrettanti testi, fotografie di architetture, porte, case e persone, situazioni relative all'abitare, scattate da Sottsass nel corso dei suoi viaggi.
Sottsass, poeta e artista ribelle, al Vitra Museum
Rebel and Poet è l'appuntamento con cui il Vitra Design Museum di Weil am Rhein, nei pressi di Basilea, ricorda i cento anni dalla nascita dell'architetto dei colori vivaci e dal caratteristico stile, considerato una delle figure più anticonformiste del design del XX secolo.
Circa trenta pezzi, tra disegni, scritti e fotografie, saranno in mostra fino al 24 settembre negli spazi del Vitra Schaudepot progettato da Herzog & de Meuron.
Dal divano Califfo del 1964 agli armadietti Kubirolo del 1966, dai pezzi della serie Mobili Grigi alla poltrona Tappeto Volante - emblematica connessione forgiata da Sottsass tra la cultura Pop e la spiritualità hippy dell'epoca - dalla Seggiolina da pranzo ai numerosi disegni, l'evento al Vitra celebra lo stile, unico e personalissimo, del celebre architetto.
Completano la mostra alcuni testi poetici composti dal designer e le fotografie della serie Metafore, che testimoniano l'interesse e la passione dell'artista ribelle per la spiritualità e per le culture arcaiche.
Il “design radicale” al Met Breuer di New York
Anche il Met Breuer rende omaggio al “design radicale” di Ettore Sottsass. Attraverso disegni, ceramiche, dipinti, tessuti, fotografie e gioielli, il museo newyorkese ripercorre, a dieci anni dalla morte, la carriera dell'architetto milanese di adozione, austriaco di nascita.
Fino all'8 ottobre il percorso espositivo offre ai visitatori la possibilità di apprezzare le creazioni del celebre designer nato a Innsbruck, accanto ad opere di artisti a lui cari, da Kandinskij a Gio Ponti. Un accattivante dialogo tra antico e contemporaneo che colloca il lavoro dell'artista in un ampio universo di progettazione.
Le opere dei primi anni di carriera, permeate da un approccio funzionale e razionalista, al tempo della consulenza per Olivetti nella creazione del computer mainframe Elea 9003, lasciano il posto ad oggetti imbevuti di simbolismo, che risetono dei viaggi compiuti dall'artista negli Stati Uniti e in India.
Tra gli importanti progetti esposti al Met Breuer, anche le Superboxes ed Enviroment, un sistema di armadi modulari concepito per la mostra Italy: The New Domestic Landscape al MoMA nel 1972.
L'ultima sezione del percorso espositivo, intitolata Masters, è dedicata ad una selezione delle opere tarde di Sottsass, poste in dialogo con alcuni pezzi di importanti artisti e designer, come Piet Mondrian, Jean Michel Frank, Gio Ponti, Shiro Kuramata.
Non mancano gli scritti dell'artista, che illustrano i principi fondamentali del suo design radicale.
Leggi anche:
• Dialogo Ettore Sottsass. Ceramiche1957-1969. Carlo Scarpa negozio Olivetti
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A Venezia un'inedita mostra sulle creazioni in vetro
La Fondazione Giorgio Cini celebra il designer di Innsbruck, attivo tra Milano e Torino, con Ettore Sottsass: il vetro, una mostra inedita, in corso fino al 30 luglio. Sull'isola di San Giorgio Maggiore, oltre 200 pezzi, tra oggetti e disegni, realizzati tra il 1947 e il 2007, in gran parte provenienti dalla collezione di Ernest Mourmans e molti dei quali mai esposti al pubblico, saranno al centro di un innovativo allestimento disegnato da Annabelle Selldorf.
Ed è nella città della laguna, rinomata fucina dell'arte vetraria, che il pubblico potrà esplorare la prima mostra interamente dedicata alla produzione dell'architetto nel campo dei vetri e dei cristalli.
«Il vetro è un materiale pazzesco - diceva lo stesso Sottsass nel 2007 in occasione di una delle sue ultime uscite pubbliche - molto misterioso trasparente, fragile. Il vetro, come la ceramica del resto, ha un’altra qualità strana: entra nel fuoco e non si sa cosa va dentro. Poi di colpo esce un oggetto puro perché bruciato dal fuoco, un oggetto di una purezza totale, di una intangibilità fisica totale. Come una visione».
Ma è principalmente nella sala dedicata a un ciclo di sculture inedite, realizzate dall’architetto nel 1999 su richiesta dello sceicco del Qatar, Saud Al Thani, che il visitatore assapora la potenza e l’originalità creativa di Sottsass nei confronti di questo materiale. Si tratta di ventuno sculture di diverse dimensioni, realizzate presso la Cenedese di Murano, presentate per la prima volta al pubblico.
«I vetri di Sottsass sono organismi complessi, disegnati come se fossero dei personaggi - spiega il curatore Luca Massimo Barbero -. L’architetto-artista spezza i confini tecnici degli oggetti con l’intrusione di materiali come vetro, plastica, policarbonato, vivificandoli».
A Milano il progetto fotografico di Sottsass
Dal 15 settembre all'11 marzo Triennale Design Museum omaggia Ettore Sottsass con una una mostra monografica allestita negli spazi della Galleria della Architettura, accompagnata da un libro e da un catalogo. Il titolo dell'esposizione, There is a Planet, a cura di Barbara Radice, richiama un progetto di Sottsass di inizio anni Novanta, pensato per l’editore tedesco Wasmuth, mai realizzato. Il progetto del libro, ora edito da Electa, raccoglieva in cinque gruppi, con cinque titoli diversi e altrettanti testi, fotografie di architetture, porte, case e persone, situazioni relative all'abitare, scattate da Sottsass nel corso dei suoi viaggi.
Sottsass, poeta e artista ribelle, al Vitra Museum
Rebel and Poet è l'appuntamento con cui il Vitra Design Museum di Weil am Rhein, nei pressi di Basilea, ricorda i cento anni dalla nascita dell'architetto dei colori vivaci e dal caratteristico stile, considerato una delle figure più anticonformiste del design del XX secolo.
Circa trenta pezzi, tra disegni, scritti e fotografie, saranno in mostra fino al 24 settembre negli spazi del Vitra Schaudepot progettato da Herzog & de Meuron.
Dal divano Califfo del 1964 agli armadietti Kubirolo del 1966, dai pezzi della serie Mobili Grigi alla poltrona Tappeto Volante - emblematica connessione forgiata da Sottsass tra la cultura Pop e la spiritualità hippy dell'epoca - dalla Seggiolina da pranzo ai numerosi disegni, l'evento al Vitra celebra lo stile, unico e personalissimo, del celebre architetto.
Completano la mostra alcuni testi poetici composti dal designer e le fotografie della serie Metafore, che testimoniano l'interesse e la passione dell'artista ribelle per la spiritualità e per le culture arcaiche.
Il “design radicale” al Met Breuer di New York
Anche il Met Breuer rende omaggio al “design radicale” di Ettore Sottsass. Attraverso disegni, ceramiche, dipinti, tessuti, fotografie e gioielli, il museo newyorkese ripercorre, a dieci anni dalla morte, la carriera dell'architetto milanese di adozione, austriaco di nascita.
Fino all'8 ottobre il percorso espositivo offre ai visitatori la possibilità di apprezzare le creazioni del celebre designer nato a Innsbruck, accanto ad opere di artisti a lui cari, da Kandinskij a Gio Ponti. Un accattivante dialogo tra antico e contemporaneo che colloca il lavoro dell'artista in un ampio universo di progettazione.
Le opere dei primi anni di carriera, permeate da un approccio funzionale e razionalista, al tempo della consulenza per Olivetti nella creazione del computer mainframe Elea 9003, lasciano il posto ad oggetti imbevuti di simbolismo, che risetono dei viaggi compiuti dall'artista negli Stati Uniti e in India.
Tra gli importanti progetti esposti al Met Breuer, anche le Superboxes ed Enviroment, un sistema di armadi modulari concepito per la mostra Italy: The New Domestic Landscape al MoMA nel 1972.
L'ultima sezione del percorso espositivo, intitolata Masters, è dedicata ad una selezione delle opere tarde di Sottsass, poste in dialogo con alcuni pezzi di importanti artisti e designer, come Piet Mondrian, Jean Michel Frank, Gio Ponti, Shiro Kuramata.
Non mancano gli scritti dell'artista, che illustrano i principi fondamentali del suo design radicale.
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