Dal 25 settembre nella nuova sede di Via Vigevano
Ti ricordi quando a Milano...?

Enrico Baj, Bum-Manifesto Nucleare, 1952, olio su tela, 103x94 cm (remake del 1997)
L.S.
24/09/2013
Milano - Nel decimo anniversario della scomparsa di Enrico Baj, dal 25 settembre al 20 dicembre la Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano riapre lo spazio espositivo recentemente inaugurato in Via Vigevano, e celebra la sua arte con una mostra dedicata alla produzione degli anni Cinquanta, periodo in con cui firmò il Manifesto del Movimento Nucleare e si affermò tra i protagonisti dell’avanguardia europea facendosi promotore di inziative chiave nell’orizzonte delle ricerche che caratterizzarono quell’epoca di fermento.
Oltre ad esporre una serie di opere fondamentali di Baj, il percorso include manifesti, riviste, fotografie che contestualizzano il campo d’azione dell’attivissimo artista e contribuiscono a trasferire al visitatore un’idea del clima di scambi, amicizie, discussioni accese che fecero di Milano un polo autorevole della sperimentazione.
.
Oltre ad esporre una serie di opere fondamentali di Baj, il percorso include manifesti, riviste, fotografie che contestualizzano il campo d’azione dell’attivissimo artista e contribuiscono a trasferire al visitatore un’idea del clima di scambi, amicizie, discussioni accese che fecero di Milano un polo autorevole della sperimentazione.
.
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Milano | A Milano dal 4 al 6 aprile
Tutto pronto per Miart 2025, un'edizione dedicata all'amicizia, nel segno di Robert Rauschenberg
-
Brescia | Dal 25 marzo al 24 agosto 2025
L’America di Joel Meyerowitz al Brescia Photo Festival
-
Milano | A Milano dal 26 marzo al 30 giugno
Andrea Solario, "coloritore vago", in mostra al Museo Poldi Pezzoli
-
Milano | A Milano dal 2 aprile al 3 agosto
Il Novecento e gli Etruschi, un racconto da scoprire alla Fondazione Rovati
-
Milano | Fino al 29 giugno al Museo del Novecento
Rauschenberg e il Novecento: l’arte del dialogo in mostra a Milano
-
Milano | Dal 13 maggio al 19 ottobre al Museo Diocesano Carlo Maria Martini
Dorothea Lange in arrivo a Milano