Dal 14 ottobre al 3 dicembre alla Galleria Bottegantica
Un eterno Boldini in arrivo a Milano
Giovanni Boldini, Scena galante nel Parco di Versailles, 1877, Olio su tavola, 24 x 14.5 cm
Samantha De Martin
28/07/2022
Milano - Disinvolte “femme-fleurs” avvolte da toni di bianco e corallo, strette tra profumi avvolgenti, figure a mezzo busto, ritratti, leggiadre scene di genere, e ancora Venezia immortalata con le sue gondole attraverso disegni dal tratto ora fitto e dinamico ora più tenue e sintetico.
È eterno Giovanni Boldini nella resa poetica della sua pittura senza tempo che si appresta a tornare nelle sale della Galleria Bottegantica di Milano a quattro anni dall’ultima mostra dedicata alle opere su carta del maestro ferrarese. L’appuntamento è in programma in autunno quando, dal 14 ottobre al 3 dicembre, un’esposizione monografica dal titolo Eterno Boldini accenderà i riflettori sul fascino intramontabile della sua opera.
Giovanni Boldini, Vecchia canzone, 1871-72, Olio su tavola, 23 x 15 cm
Il percorso, a cura di Francesca Dini, sfoglierà la carriera del pittore, dai primi anni parigini ai ritratti femminili di primo Novecento, mettendo in dialogo capolavori noti e opere inedite e riunendo un’ampia selezione di dipinti, acquerelli e disegni, con l’intento di valorizzare la versatilità dell’artista, raffinato disegnatore e pittore virtuoso.
Due ricercati oli di piccole dimensioni accompagneranno i visitatori alla scoperta dei primi anni parigini durante i quali Boldini lavora per la famosa Maison Goupil. La manière à la mode che affonda nella pittura di Meissonier e Fortuny, molto apprezzata all’epoca, si fa strada attraverso Vecchia canzone - una delle prime tavole dipinte intorno al 1871 - per esplodere in Scena galante nel Parco di Versailles del 1877, una scena di genere, vezzosa e leggiadra, dove lo sguardo del pubblico aggancia due innamorati in costume settecentesco. Per poter meglio trasmettere lo sfarzo rococò, per una migliore resa della vegetazione del parco e dell’elemento luminoso, Boldini soggiornò per un breve periodo a Versailles.
Giovanni Boldini, Gondole davanti a Piazza San Marco, 1895 circa, Olio su tavola, 24.5 x 35 cm
E proprio questo parco, rievocato quasi nostalgicamente in alcuni disegni di fine secolo, come Colonnade à Versailles (1890-1899) rimarrà ben saldo nell’immaginario del pittore. Ma è nell’inedito acquerello, L’atelier dell’artista, databile al 1874 - una natura morta di oggetti abilmente composta sul pavimento di uno studio - che l’eleganza, la raffinatezza e l’internazionalità del milieu artistico parigino trovano la loro resa perfetta. L’ambientazione dell’atelier del pittore è rievocata nel Ritratto del pittore Joaquin Araujo y Ruano, collega e amico di Boldini, mentre gli oggetti disseminati per terra - tra questi un liuto a strisce bianche e nere - richiamano la collezione personale di Mariano Fortuny.
Giovanni Boldini, L'atelier dell'artista, 1874 circa, Acquerello a guazzo, 230 x 300 mm
Il periodo trascorso nella Ville Lumière rivivrà in mostra anche attraverso anche alcuni dipinti di figure a mezzo busto, come La spagnola (1878 circa), o con autentici ritratti come La Rejane in scena (1878-1884 circa), un olio inedito che ritrae l’attrice Gabrielle Rejane più volte raffigurata da Boldini, suo grande estimatore.
Non manca il paesaggio, presente in mostra con l’amata Venezia, visitata sin dalla fine degli anni Ottanta, che fa capolino da numerose tavole, come Gondole davanti a Piazza San Marco (1895 circa), e disegni, tra i quali Palazzi sul Canal Grande (1890-1899) o Ormeggi e gondole (1880-1889).
Giovanni Boldini, La Spagnola, 1878 circa, Olio su tavola, 45 x 55 cm
La stagione dei ritratti di inizio Novecento si fa invece strada con Lady Nanne Schrader, famosa concertista e organizzatrice di eventi musicali ritratta nel 1903, o con il Ritratto della Señora Matías de Errázuriz Ortúzar (1912), appartenente a una delle famiglie più influenti dell’Argentina e moglie dell’Ambasciatore cileno a Parigi. Sicure di sé e disinvolte, Lady Schrader e la Señora Matías de Errázuriz Ortúzar sono avvolte da due toni predominanti - il bianco per la prima e il corallo per la seconda - tinte avvolgenti che sembrano inebriare chi guarda con i profumi delle vesti.
Accanto ai disegni provenienti dall’atelier dell’artista, la mostra di Galleria Bottegantica svelerà un inedito album di disegni realizzati tra il 1879 e il 1880. Questo eccezionale taccuino, popolato da un’incredibile varietà di soggetti, tra schizzi e composizioni più compiute, mette in luce ancora una volta la centralità del disegno nell’opera del raffinato ritrattista, primo mezzo espressivo nella sua costante ricerca di catturare il presente.
La mostra, con ingresso libero, si potrà visitare dal martedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.
Giovanni Boldini, Señora Matías de Errázuriz Ortúzar, née Josefina Virginia de Alvear Fernández Coronel, 1912, Olio su tela, 98.5 x 153 cm
Leggi anche:
• L'universo femminile di Giacomo Balla in mostra a Milano
È eterno Giovanni Boldini nella resa poetica della sua pittura senza tempo che si appresta a tornare nelle sale della Galleria Bottegantica di Milano a quattro anni dall’ultima mostra dedicata alle opere su carta del maestro ferrarese. L’appuntamento è in programma in autunno quando, dal 14 ottobre al 3 dicembre, un’esposizione monografica dal titolo Eterno Boldini accenderà i riflettori sul fascino intramontabile della sua opera.
Giovanni Boldini, Vecchia canzone, 1871-72, Olio su tavola, 23 x 15 cm
Il percorso, a cura di Francesca Dini, sfoglierà la carriera del pittore, dai primi anni parigini ai ritratti femminili di primo Novecento, mettendo in dialogo capolavori noti e opere inedite e riunendo un’ampia selezione di dipinti, acquerelli e disegni, con l’intento di valorizzare la versatilità dell’artista, raffinato disegnatore e pittore virtuoso.
Due ricercati oli di piccole dimensioni accompagneranno i visitatori alla scoperta dei primi anni parigini durante i quali Boldini lavora per la famosa Maison Goupil. La manière à la mode che affonda nella pittura di Meissonier e Fortuny, molto apprezzata all’epoca, si fa strada attraverso Vecchia canzone - una delle prime tavole dipinte intorno al 1871 - per esplodere in Scena galante nel Parco di Versailles del 1877, una scena di genere, vezzosa e leggiadra, dove lo sguardo del pubblico aggancia due innamorati in costume settecentesco. Per poter meglio trasmettere lo sfarzo rococò, per una migliore resa della vegetazione del parco e dell’elemento luminoso, Boldini soggiornò per un breve periodo a Versailles.
Giovanni Boldini, Gondole davanti a Piazza San Marco, 1895 circa, Olio su tavola, 24.5 x 35 cm
E proprio questo parco, rievocato quasi nostalgicamente in alcuni disegni di fine secolo, come Colonnade à Versailles (1890-1899) rimarrà ben saldo nell’immaginario del pittore. Ma è nell’inedito acquerello, L’atelier dell’artista, databile al 1874 - una natura morta di oggetti abilmente composta sul pavimento di uno studio - che l’eleganza, la raffinatezza e l’internazionalità del milieu artistico parigino trovano la loro resa perfetta. L’ambientazione dell’atelier del pittore è rievocata nel Ritratto del pittore Joaquin Araujo y Ruano, collega e amico di Boldini, mentre gli oggetti disseminati per terra - tra questi un liuto a strisce bianche e nere - richiamano la collezione personale di Mariano Fortuny.
Giovanni Boldini, L'atelier dell'artista, 1874 circa, Acquerello a guazzo, 230 x 300 mm
Il periodo trascorso nella Ville Lumière rivivrà in mostra anche attraverso anche alcuni dipinti di figure a mezzo busto, come La spagnola (1878 circa), o con autentici ritratti come La Rejane in scena (1878-1884 circa), un olio inedito che ritrae l’attrice Gabrielle Rejane più volte raffigurata da Boldini, suo grande estimatore.
Non manca il paesaggio, presente in mostra con l’amata Venezia, visitata sin dalla fine degli anni Ottanta, che fa capolino da numerose tavole, come Gondole davanti a Piazza San Marco (1895 circa), e disegni, tra i quali Palazzi sul Canal Grande (1890-1899) o Ormeggi e gondole (1880-1889).
Giovanni Boldini, La Spagnola, 1878 circa, Olio su tavola, 45 x 55 cm
La stagione dei ritratti di inizio Novecento si fa invece strada con Lady Nanne Schrader, famosa concertista e organizzatrice di eventi musicali ritratta nel 1903, o con il Ritratto della Señora Matías de Errázuriz Ortúzar (1912), appartenente a una delle famiglie più influenti dell’Argentina e moglie dell’Ambasciatore cileno a Parigi. Sicure di sé e disinvolte, Lady Schrader e la Señora Matías de Errázuriz Ortúzar sono avvolte da due toni predominanti - il bianco per la prima e il corallo per la seconda - tinte avvolgenti che sembrano inebriare chi guarda con i profumi delle vesti.
Accanto ai disegni provenienti dall’atelier dell’artista, la mostra di Galleria Bottegantica svelerà un inedito album di disegni realizzati tra il 1879 e il 1880. Questo eccezionale taccuino, popolato da un’incredibile varietà di soggetti, tra schizzi e composizioni più compiute, mette in luce ancora una volta la centralità del disegno nell’opera del raffinato ritrattista, primo mezzo espressivo nella sua costante ricerca di catturare il presente.
La mostra, con ingresso libero, si potrà visitare dal martedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.
Giovanni Boldini, Señora Matías de Errázuriz Ortúzar, née Josefina Virginia de Alvear Fernández Coronel, 1912, Olio su tela, 98.5 x 153 cm
Leggi anche:
• L'universo femminile di Giacomo Balla in mostra a Milano
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Milano | Dal 30 novembre apre la nuova area del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
Nasce PLAYLAB, il museo per i piccoli visitatori, da tre a sei anni
-
Mondo | Dal 5 dicembre 2024 al 9 marzo 2025
La National Gallery celebra il genio di Parmigianino
-
Aosta | Un maestro del contemporaneo tra le montagne della Valle d’Aosta
Questa è pittura: Emilio Vedova al Forte di Bard
-
Roma | A Roma dal 26 novembre al 30 marzo
Tiziano, Lotto, Crivelli, Guercino. Ai Musei capitolini arrivano i capolavori della Pinacoteca di Ancona
-
Milano | Dal 15 febbraio a Palazzo Reale
A Milano tutto Casorati in 100 opere
-
Roma | Dal 10 dicembre a Palazzo della Minerva
Tra Cimabue e Perugino. Il Senato rende omaggio a San Francesco