Una mostra internazionale a cento anni dal manifesto surrealista
Cento anni di Surrealismo in una mostra itinerante, da Bruxelles agli States
Salvador Dalí, The Temptation of Saint Anthony, (1946), Brussels, Royal Museums of Fine Arts of Belgium | Foto: © J. Geleyns - Art Photography © Fundació Gala - Salvador Dali - SABAM Belgium
Samantha De Martin
10/01/2024
Mondo - Dal Belgio agli States, lo spartito surrealista dominato dall’ignoto, dal sogno, dal subconscio e da uno straordinario progetto di liberazione sul piano creativo e sociale, guiderà una grande mostra internazionale itinerante.
Tutto avrà inizio il 21 febbraio al Royal Museums of Fine Arts of Belgium dove, fino al 21 luglio, un percorso concepito in stretta collaborazione con il Centre Pompidou di Parigi accoglierà i più illustri nomi del movimento, da Max Ernst a Giorgo de Chirico, da Salvador Dalì a Dorothea Tanning e Leonor Fini.
A un secolo esatto dalla pubblicazione del Manifesto surrealista, nel 1924, a Bruxelles una mostra esplorerà il movimento da una prospettiva simbolista, attraverso oltre 130 opere d'arte, tra dipinti, opere su carta, sculture, assemblaggi e fotografie che celebreranno il centenario della nascita in un contesto europeo.
Giorgio De Chirico, Premonitory portrait of Guillaume Apollinaire, 1914, Paris, Centre Pompidou, Musée national d’art moderne Centre de création industrielle © Sabam Belgium, 2024, Centre Pompidou, MNAM-CCI
Il viaggio in un universo fatto di maghi, papesse, tarocchi, serpenti, esseri androgeni, dal titolo IMAGINE! 100 Years of International Surrealism, a cura di Francisca Vandepitte, inviterà gli ospiti del museo belga a concentrarsi sulle connessioni e sulle somiglianze, ma anche sulle linee di frattura tra surrealismo e simbolismo, uno dei suoi precursori.
Dal 1880 in poi, infatti, Bruxelles fu un eccezionale ritrovo di arti e avanguardie, come dimostrano le mostre dei circoli “Les XX” e “La Libre Esthétique”. Il simbolismo, incarnato in particolare da Rops, Spilliaert, Khnopff, Delville e Minne, conobbe in città un rapido sviluppo, anticipando ampiamente l’emergere e il diffondersi del movimento surrealista che solo alcuni decenni dopo avrebbe avuto i suo fulcro a Bruxelles.
Nonostante la frattura culturale causata dalla prima guerra mondiale, i simbolisti più anziani e i giovani emergenti non furono mai fondamentalmente distanti gli uni dagli altri.
René Magritte, The acrobat’s ideas, 1928, Bayerische Staatsgemäldesammlungen - Sammlung Moderne Kunst in der Pinakothek der Moderne München
Dopo Bruxelles e il Centre Pompidou di Parigi, la mostra si sposterà all'Hamburger Kunsthalle di Amburgo e alla Fundación Mapfré di Madrid, prima di travalicare l’Oceano alla volta del Philadelphia Museum of Art.
Ciascuna istituzione partner ospiterà il nucleo della mostra itinerante arricchendolo e valorizzandolo attraverso il proprio patrimonio museale.
Salvador Dali, Soft Construction with Boiled Beans (Premonition of Civil War), 1936, Philadelphia © Philadelphia Museum of Art (Pennsylvania), The Louise and Walter Arensberg collection
Tutto avrà inizio il 21 febbraio al Royal Museums of Fine Arts of Belgium dove, fino al 21 luglio, un percorso concepito in stretta collaborazione con il Centre Pompidou di Parigi accoglierà i più illustri nomi del movimento, da Max Ernst a Giorgo de Chirico, da Salvador Dalì a Dorothea Tanning e Leonor Fini.
A un secolo esatto dalla pubblicazione del Manifesto surrealista, nel 1924, a Bruxelles una mostra esplorerà il movimento da una prospettiva simbolista, attraverso oltre 130 opere d'arte, tra dipinti, opere su carta, sculture, assemblaggi e fotografie che celebreranno il centenario della nascita in un contesto europeo.
Giorgio De Chirico, Premonitory portrait of Guillaume Apollinaire, 1914, Paris, Centre Pompidou, Musée national d’art moderne Centre de création industrielle © Sabam Belgium, 2024, Centre Pompidou, MNAM-CCI
Il viaggio in un universo fatto di maghi, papesse, tarocchi, serpenti, esseri androgeni, dal titolo IMAGINE! 100 Years of International Surrealism, a cura di Francisca Vandepitte, inviterà gli ospiti del museo belga a concentrarsi sulle connessioni e sulle somiglianze, ma anche sulle linee di frattura tra surrealismo e simbolismo, uno dei suoi precursori.
Dal 1880 in poi, infatti, Bruxelles fu un eccezionale ritrovo di arti e avanguardie, come dimostrano le mostre dei circoli “Les XX” e “La Libre Esthétique”. Il simbolismo, incarnato in particolare da Rops, Spilliaert, Khnopff, Delville e Minne, conobbe in città un rapido sviluppo, anticipando ampiamente l’emergere e il diffondersi del movimento surrealista che solo alcuni decenni dopo avrebbe avuto i suo fulcro a Bruxelles.
Nonostante la frattura culturale causata dalla prima guerra mondiale, i simbolisti più anziani e i giovani emergenti non furono mai fondamentalmente distanti gli uni dagli altri.
René Magritte, The acrobat’s ideas, 1928, Bayerische Staatsgemäldesammlungen - Sammlung Moderne Kunst in der Pinakothek der Moderne München
Dopo Bruxelles e il Centre Pompidou di Parigi, la mostra si sposterà all'Hamburger Kunsthalle di Amburgo e alla Fundación Mapfré di Madrid, prima di travalicare l’Oceano alla volta del Philadelphia Museum of Art.
Ciascuna istituzione partner ospiterà il nucleo della mostra itinerante arricchendolo e valorizzandolo attraverso il proprio patrimonio museale.
Salvador Dali, Soft Construction with Boiled Beans (Premonition of Civil War), 1936, Philadelphia © Philadelphia Museum of Art (Pennsylvania), The Louise and Walter Arensberg collection
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