A Londra dal 23 settembre al 1° gennaio
Finalmente! Marina Abramovic alla Royal Academy
Marina Abramović, The Current, 2017, Video; 1 hour 35 mins | Courtesy of the Marina Abramović Archives © Marina Abramović
Francesca Grego
23/09/2023
Mondo - La aspettavamo dal 2020, quando la pandemia sospese il calendario espositivo mondiale e la vita di Marina Abramovic fu minacciata da una grave embolia polmonare. Ma ora la grande mostra della performer alla Royal Academy of Arts è una realtà: da oggi, sabato 23 settembre, la diva e pioniera dell’arte contemporanea si racconterà a Londra in un percorso che ne attraversa l’intera carriera. Prima artista donna alla quale la prestigiosa istituzione britannica abbia aperto le porte delle sue Main Galleries in 255 anni di storia, nell’ultimo mezzo secolo Abramovic ha conquistato il pubblico sfidando i limiti del proprio corpo e della propria mente nei modi più imprevedibili, portando in gioco le emozioni e la soggettività dei visitatori. Per questo ora ha deciso di collaborare da vicino con Andrea Tarsia, curatore della mostra e Direttore delle Esposizioni della Royal Academy, con l’obiettivo di restituire agli spettatori quell’intensa esperienza di incontro per la quale è conosciuta.
Oltre ai video delle tante e diverse performance escogitate da Abramovic nei suoi oltre 50 anni di carriera, il museo di Piccadilly offrirà l’occasione di partecipare personalmente a ben quattro interventi dell’artista, che tornano in scena grazie a performer da lei stessa guidati e istruiti: attori, ballerini e artisti dotati di “resistenza e carisma” fuori dal comune, ha assicurato la Abramovic, che per prepararsi all’impresa si sono sottoposti a un duro training a base di digiuno e silenzio.
Marina Abramović, The Artist is Present, 2010, Performance; 3 months. The Museum of Modern Art, New York | Courtesy of the Marina Abramović Archives © Marina Abramović | Photo: © Marco Anelli
Le quattro performance live appartengono a fasi diverse della ricerca dell’artista e saranno presentate secondo un calendario consultabile sul sito della Royal Academy. Imponderabilia, la più nota e forse la più sensazionale, fu realizzata per la prima volta nel 1977 a Bologna da Abramovic con Ulay, suo compagno d’arte e di vita per 13 anni: completamente nudi, i due si ergevano come porte ai lati di un uscio che ogni visitatore era chiamato ad attraversare. Luminosity, del 1997, verte invece intorno ai temi della solitudine e dell’elevazione dello spirito, mentre Nude with Skeleton, del 2002, è ispirata all’usanza dei monaci tibetani di dormire accanto ai morti, e The House with the Ocean View, dello stesso anno, ha visto l’artista vivere per 12 giorni nelle stanze della Sean Kelly Gallery di New York, sotto gli occhi dei visitatori.
Ulay / Marina Abramovic, Imponderabilia, 1977. Performance, 90 minuti. Galleria Comunale d'Arte Moderna, Bologna I Courtesy of the Marina Abramovic Archives © Ulay / Marina Abramovic
Al di là del programma live, il percorso espositivo alla Royal Academy ha in serbo numerose chicche. In Rhythm 0 del 1974, l’artista invitava il pubblico a interagire con lei mettendosi in piedi per otto ore accanto a un tavolo con 72 oggetti da usare a piacimento sul suo corpo: cibo, batuffoli di cotone, un flauto, ma anche coltelli, martelli e catene. Le reazioni furono piuttosto violente e Abramovic si ritrovò con una pistola puntata sul collo: un’esperienza che le lasciò in ricordo una ciocca di capelli bianchi. Nel 2010 l’artista tornò sull’argomento con la performance The Artist is Present, che al MoMa di New York registrò 850 mila presenze, un record schiacciante per un’artista vivente: seduta in silenzio davanti a un tavolo, l’artista restò occhi negli occhi con ciascuno dei visitatori che le si presentavano davanti.
Altro lavoro iconico è The Lovers, The Great Wall Walk, il cammino e l’incontro di Abramovic e Ulay nel 1988 sulla Grande Muraglia Cinese, ovvero la fine di un amore (e di un importante sodalizio creativo) trasformata in opera d’arte.
Marina Abramovic, Balkan Baroque, June 1997. Performance at LVIII Venice Biennale, 4 days I Courtesy of the Marina Abramovic Archives © Marina Abramovic
La mostra evidenzia come la ricerca di Abramovic abbia toccato temi legati alla storia e all’attualità - il comunismo della ex-Yugoslavia, dove l’artista è nata e cresciuta, in Communist Body, o la guerra nei Balcani, che nel ’97 ha ispirato Balkanic Baroque – e indagato a fondo le dinamiche del corpo, delle relazioni, della spiritualità, fino alla riflessione sulla pratica stessa della performance, un’esperienza transitoria ed effimera ma dall’alto potere trasformativo, che trova paralleli nei riti di numerose culture.
Marina Abramovic - questo il titolo dell'esposizione - sarà visitabile a Londra presso la Royal Academy of Arts dal 23 settembre 2023 al 1° gennaio 2024, per poi volare ad Amsterdam (Stedelijk Museum), Zurigo (Kunsthaus), Tel Aviv (Tel Aviv Museum of Art) e Vienna (Kunstforum).
Marina Abramovic, The Hero, 2001. Single Channel Video (black and white, sound), 14 minutes, 19 seconds I Courtesy of the Marina Abramovic Archives © Marina Abramovic
Leggi anche:
• Marina Abramovic, i maestri spagnoli e gli Impressionisti nel 2023 della Royal Academy
Oltre ai video delle tante e diverse performance escogitate da Abramovic nei suoi oltre 50 anni di carriera, il museo di Piccadilly offrirà l’occasione di partecipare personalmente a ben quattro interventi dell’artista, che tornano in scena grazie a performer da lei stessa guidati e istruiti: attori, ballerini e artisti dotati di “resistenza e carisma” fuori dal comune, ha assicurato la Abramovic, che per prepararsi all’impresa si sono sottoposti a un duro training a base di digiuno e silenzio.
Marina Abramović, The Artist is Present, 2010, Performance; 3 months. The Museum of Modern Art, New York | Courtesy of the Marina Abramović Archives © Marina Abramović | Photo: © Marco Anelli
Le quattro performance live appartengono a fasi diverse della ricerca dell’artista e saranno presentate secondo un calendario consultabile sul sito della Royal Academy. Imponderabilia, la più nota e forse la più sensazionale, fu realizzata per la prima volta nel 1977 a Bologna da Abramovic con Ulay, suo compagno d’arte e di vita per 13 anni: completamente nudi, i due si ergevano come porte ai lati di un uscio che ogni visitatore era chiamato ad attraversare. Luminosity, del 1997, verte invece intorno ai temi della solitudine e dell’elevazione dello spirito, mentre Nude with Skeleton, del 2002, è ispirata all’usanza dei monaci tibetani di dormire accanto ai morti, e The House with the Ocean View, dello stesso anno, ha visto l’artista vivere per 12 giorni nelle stanze della Sean Kelly Gallery di New York, sotto gli occhi dei visitatori.
Ulay / Marina Abramovic, Imponderabilia, 1977. Performance, 90 minuti. Galleria Comunale d'Arte Moderna, Bologna I Courtesy of the Marina Abramovic Archives © Ulay / Marina Abramovic
Al di là del programma live, il percorso espositivo alla Royal Academy ha in serbo numerose chicche. In Rhythm 0 del 1974, l’artista invitava il pubblico a interagire con lei mettendosi in piedi per otto ore accanto a un tavolo con 72 oggetti da usare a piacimento sul suo corpo: cibo, batuffoli di cotone, un flauto, ma anche coltelli, martelli e catene. Le reazioni furono piuttosto violente e Abramovic si ritrovò con una pistola puntata sul collo: un’esperienza che le lasciò in ricordo una ciocca di capelli bianchi. Nel 2010 l’artista tornò sull’argomento con la performance The Artist is Present, che al MoMa di New York registrò 850 mila presenze, un record schiacciante per un’artista vivente: seduta in silenzio davanti a un tavolo, l’artista restò occhi negli occhi con ciascuno dei visitatori che le si presentavano davanti.
Altro lavoro iconico è The Lovers, The Great Wall Walk, il cammino e l’incontro di Abramovic e Ulay nel 1988 sulla Grande Muraglia Cinese, ovvero la fine di un amore (e di un importante sodalizio creativo) trasformata in opera d’arte.
Marina Abramovic, Balkan Baroque, June 1997. Performance at LVIII Venice Biennale, 4 days I Courtesy of the Marina Abramovic Archives © Marina Abramovic
La mostra evidenzia come la ricerca di Abramovic abbia toccato temi legati alla storia e all’attualità - il comunismo della ex-Yugoslavia, dove l’artista è nata e cresciuta, in Communist Body, o la guerra nei Balcani, che nel ’97 ha ispirato Balkanic Baroque – e indagato a fondo le dinamiche del corpo, delle relazioni, della spiritualità, fino alla riflessione sulla pratica stessa della performance, un’esperienza transitoria ed effimera ma dall’alto potere trasformativo, che trova paralleli nei riti di numerose culture.
Marina Abramovic - questo il titolo dell'esposizione - sarà visitabile a Londra presso la Royal Academy of Arts dal 23 settembre 2023 al 1° gennaio 2024, per poi volare ad Amsterdam (Stedelijk Museum), Zurigo (Kunsthaus), Tel Aviv (Tel Aviv Museum of Art) e Vienna (Kunstforum).
Marina Abramovic, The Hero, 2001. Single Channel Video (black and white, sound), 14 minutes, 19 seconds I Courtesy of the Marina Abramovic Archives © Marina Abramovic
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