Fino al 28 giugno
L'artista JR fa sparire la Piramide del Louvre
L'intervento di JR sulla Piramide del Louvre
Ludovica Sanfelice
26/05/2016
Mondo - Capiterà di notare un particolare affollamento davanti alla Piramide del Louvre in questi giorni, tenete presente che non si tratta della coda per accedere al Museo. Qui ci si dispone ordinatamente in fila per scattare una foto e testimoniare la scomparsa improvvisa dell'iconica struttura in ferro e vetro progettata da Ieoh Ming Pei e inaugurata nel 1989.
In realtà la Piramide è stata solo nascosta, incartata dallo street artist JR (su Twitter @JRart) in una colossale illusione ottica che ne camuffa la presenza in pieno giorno. Il fotografo graffitaro, su invito del Louvre, ha infatti creato una stupefacente installazione collage avvolgendo integralmente il monumento in una maxi fotografia che riproduce l'immagine del palazzo del Louvre confondendo la struttura con lo sfondo alle sue spalle.
L'opera dall'esotico scheletro, quando fu ideata e collocata nello spiazzo antistante il Museo, come spesso accade (non si sa il polverone che si levò per il Pompidou), divenne oggetto di scherno, polemiche e secchi rifiuti, ma poi, come altrettanto spesso succede, nel corso degli anni ha finito per assumere il carattere nobile di un classico divenendo simbolo di Parigi e dell'intero complesso museale. L'artista, come un prestigiatore, gioca con quella tempestosa accoglienza ed evoca attraverso il ricordo e la fantasia le sembianze che il Louvre avrebbe in sua assenza.
C'è tempo fino al 27 giugno per ammirare l'incantesimo.
In realtà la Piramide è stata solo nascosta, incartata dallo street artist JR (su Twitter @JRart) in una colossale illusione ottica che ne camuffa la presenza in pieno giorno. Il fotografo graffitaro, su invito del Louvre, ha infatti creato una stupefacente installazione collage avvolgendo integralmente il monumento in una maxi fotografia che riproduce l'immagine del palazzo del Louvre confondendo la struttura con lo sfondo alle sue spalle.
L'opera dall'esotico scheletro, quando fu ideata e collocata nello spiazzo antistante il Museo, come spesso accade (non si sa il polverone che si levò per il Pompidou), divenne oggetto di scherno, polemiche e secchi rifiuti, ma poi, come altrettanto spesso succede, nel corso degli anni ha finito per assumere il carattere nobile di un classico divenendo simbolo di Parigi e dell'intero complesso museale. L'artista, come un prestigiatore, gioca con quella tempestosa accoglienza ed evoca attraverso il ricordo e la fantasia le sembianze che il Louvre avrebbe in sua assenza.
C'è tempo fino al 27 giugno per ammirare l'incantesimo.
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