Dal 2 al 5 settembre nella Capitale della cultura 2022 la prima mostra diffusa di ITALICS
A Procida sbarca Panorama. Arte e paesaggio a confronto nel segno del contemporaneo
Procida I Ekrem Canli, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons
Samantha De Martin
10/08/2021
Napoli - Tra le case pastello simili a una manciata di coriandoli scivolati da un pugno di cielo azzurrissimo, cinque secoli di arte si apprestano a vestire Procida di un abito cangiante di stili e materiali, legandolo a doppio filo alla poesia del paesaggio.
Così, dal porto di Marina Grande fino all’antico borgo fortificato di Terra Murata, sorvegliato dal cinquecentesco Palazzo d’Avalos, un tempo cittadella carceraria, la Capitale della cultura 2022 è pronta a trasformarsi in una suggestiva galleria d’arte a cielo aperto affacciata sul mare dove la parola d’ordine sarà una sola: creatività.
Attesa sull’isola dal 2 al 5 settembre, PANORAMA | Procida è l'edizione numero uno della mostra diffusa di ITALICS Art and Landscape, il consorzio che riunisce per la prima volta in Italia oltre sessanta tra le più autorevoli gallerie d’arte antica, moderna e contemporanea attive su tutta la penisola.
Chen Zhen, Back to Fullness, Face to Emptiness, 1997-2009 alluminio, acciaio inox, neon | Foto: © Ela Bialkowska | Courtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Paris
Il progetto era nato in pieno lockdown da un’idea di Lorenzo Fiaschi (Galleria Continua) e Pepi Marchetti Franchi (Gagosian), finalizzata a sviluppare una nuova modalità di incontro culturale e umano tra appassionati d’arte al passo con l’epoca digitale. La mostra diffusa PANORAMA | Procida, a cura di Vincenzo de Bellis, direttore associato e curatore per le arti visive del Walker Art Center di Minneapolis, sarà pertanto la prima tappa di un appuntamento espositivo che, sempre con il titolo di Panorama, ITALICS dedicherà ogni anno al racconto di alcune tra le località più affascinanti del paesaggio italiano.
Questo viaggio, iniziato a ottobre dello scorso anno tra le pagine web della piattaforma Italics.art, proseguirà adesso in presenza, sviluppando inattesi percorsi d’arte tra le cornici più affascinanti del belpaese.
La prima edizione del progetto firmato ITALICS sarà un itinerario alla scoperta della bellezza dell’isola, un happening condiviso che coinvolgerà il territorio e la sua cittadinanza, costruito in dialogo con Agostino Riitano, direttore di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022.
Veduta dalle vecchie carceri di Procida I Foto: © Mentnafunangann tramite Wikimedia Commons
Il viaggiatore a caccia di buon cibo e scorci mozzafiato avrà un motivo in più per visitare la perla del Golfo di Napoli dal fascino senza tempo, cara ad Alphonse de Lamartine ed eletta dal mito a ring della lotta tra giganti e divinità.
Preparatevi quindi a sfogliare cinque secoli di storia dell’arte, con un occhio di riguardo alla produzione italiana e al contesto napoletano, grazie al dialogo tra i monumenti dell’isola e una cinquantina di opere di artisti diversi, dalla napoletana Marisa Albanese a Daniel Buren, da Fortunato Depero a Luigi Ontani, da Mimmo Paladino a Giulio Paolini e ancora Nicola Samorì, Tomás Saraceno, Alberto Savinio, Andy Warhol.
Se alcuni lavori dalla forte attitudine mimetica si fonderanno con il paesaggio naturale e umano, altri richiederanno il coinvolgimento diretto della popolazione o del visitatore, traghettandolo in dimensioni inedite, mentre due progetti speciali daranno vita a “mostre nella mostra”.
Marcello Maloberti, MARTELLATE – MALINCUORE, 2021 (dettaglio), Performance site-specific. L'artista come performer, 5000 poster per distribuzione al pubblico | Courtesy l'artista e Galleria Raffaella Cortese, Milano
A Terra Murata Lucio Fontana e Matthias Stomer a confronto
Il primo progetto speciale che avrà luogo a Procida, nato nell’ambito della collaborazione con il Museo e Real Bosco di Capodimonte, assisterà a un dialogo inedito tra Concetto spaziale. La fine di Dio (1963) di Lucio Fontana e un importante dipinto della prima metà del XVII secolo, l’Adorazione dei pastori di Matthias Stomer, selezionato dal direttore Sylvain Bellenger. Cornice dell’incontro sarà la suggestiva cappella di Santa Maria Regina della Purità, nel complesso dell’ex Conservatorio delle Orfane a Terra Murata.
La seconda iniziativa, Italics d’Oro, inaugurerà invece una nuova tradizione espositiva volta a celebrare, a ogni edizione di Panorama, un artista diverso che abbia vissuto intensamente il territorio che, di volta in volta, accoglie la mostra. Il primo ospite di Italics d’Oro sarà Daniel Buren che, da oltre trent’anni, intrattiene un rapporto speciale con l’isola.
Per Procida lo scultore francese ha realizzato un’opera inedita, intitolata Autour d’une Exposition travaux in situ pour Italics (2021), presenza costante che accompagnerà la mostra per tutta la sua durata.
Veduta da Terra Murata, Procida | Foto: © Ekrem Canli tramite Wikimedia commons
Un percorso silenzioso lungo cinque secoli tra i vicoli dell’isola
In questa passeggiata d’arte a caccia di bellezza sull’isola il pubblico avrà, dal 2 al 5 settembre, una sorta di mappa ideale da seguire. Se al Museo Civico potrà ammirare un gruppo di lavori che, dal Settecento a oggi, raccontano Napoli e le sue isole, all’interno del carcere, storicamente collocato dentro Palazzo d’Avalos, scoprirà opere che toccheranno i temi della costrizione e dell’isolamento. Intorno all’Abbazia di San Michele Arcangelo graviteranno invece gli interventi di carattere mistico o spirituale, mentre un consistente nucleo di installazioni site-specific infilerà la proprie radici nell’intero tessuto urbano.
Sabato 4 settembre, Elisabetta Benassi, per le vie del centro storico, a bordo di una Apecar, protagonista della performance Ordine e Disordine (2015 / 2021), declamerà i titoli di alcune opere di Alighiero Boetti, in particolare gli arazzi, come fossero slogan politici. Nel frattempo, alcuni cittadini procidani - performer diretti da Adrian Paci, che riattualizzeranno la celebre azione One and Twenty-Four Chairs (2021) - lasceranno la propria casa con una sedia in mano, per raggiungere piazza Massimo Troisi dove prenderanno posto alzandosi solo per salutare, a ogni occasione, un nuovo arrivato, in ricordo di quel gesto semplice che scandiva un tempo i momenti di socialità in molti comuni d’Italia.
Palazzo d'Avalos dal mare
Da Procida a Napoli, Panorama oltre l’isola
Pur originandosi e sfilacciandosi lungo tutta l’isola, Panorama non colorerà solo i vicoli di Procida. Con l’obiettivo di offrire un’esperienza il più possibile completa della dimensione culturale del territorio, la mostra diffusa attraverserà il Tirreno per infilare le sue tentacolari intuizioni nella terraferma grazie alle collaborazioni strette sul territorio napoletano e al supporto dei suoi partner. A Napoli, dal 3 al 5 settembre, la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee - museo Madre, le Gallerie d’Italia - Palazzo Zevallos Stigliano, sede museale di Intesa Sanpaolo a Napoli, e il Museo e Real Bosco di Capodimonte accoglieranno il pubblico con un calendario di visite guidate gratuite (con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti, info e modalità di iscrizione sul sito di ITALICS).
Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli
“Un’arte inclusiva e sostenibile, in continuo dialogo con il territorio”
“Troppo spesso nel recente passato - spiega il curatore della mostra Vincenzo de Bellis - abbiamo visto come i tentativi di conciliare l'aspetto estetico dell’arte con quello sociale, siano andati a volte a scapito dell'estetica e molte altre volte a scapito del sociale. Panorama vuole riequilibrare questa dinamica, portando il valore estetico dell’arte a essere davvero inclusivo, sostenibile e in rapporto di scambio reciproco con il territorio”.
Con questo progetto, in grado di porre in relazione epoche, prospettive e universi distanti, Procida si avvia ad abbracciare una dimensione culturale internazionale in vista del 2022, quando “l’isola che non isola”, regina delle Flegree, con le caratteristiche architetture colorate affacciate sul mare e, nelle tasche il ricordo di un brillante Troisi nei panni de Il postino, sarà per un anno intero Capitale Italiana della Cultura.
Procida, veduta dall'alto I CC0 Public Domain via Max Pixel
Leggi anche:
• L'isola che non isola: è Procida la Capitale Italiana della Cultura 2022
Così, dal porto di Marina Grande fino all’antico borgo fortificato di Terra Murata, sorvegliato dal cinquecentesco Palazzo d’Avalos, un tempo cittadella carceraria, la Capitale della cultura 2022 è pronta a trasformarsi in una suggestiva galleria d’arte a cielo aperto affacciata sul mare dove la parola d’ordine sarà una sola: creatività.
Attesa sull’isola dal 2 al 5 settembre, PANORAMA | Procida è l'edizione numero uno della mostra diffusa di ITALICS Art and Landscape, il consorzio che riunisce per la prima volta in Italia oltre sessanta tra le più autorevoli gallerie d’arte antica, moderna e contemporanea attive su tutta la penisola.
Chen Zhen, Back to Fullness, Face to Emptiness, 1997-2009 alluminio, acciaio inox, neon | Foto: © Ela Bialkowska | Courtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Paris
Il progetto era nato in pieno lockdown da un’idea di Lorenzo Fiaschi (Galleria Continua) e Pepi Marchetti Franchi (Gagosian), finalizzata a sviluppare una nuova modalità di incontro culturale e umano tra appassionati d’arte al passo con l’epoca digitale. La mostra diffusa PANORAMA | Procida, a cura di Vincenzo de Bellis, direttore associato e curatore per le arti visive del Walker Art Center di Minneapolis, sarà pertanto la prima tappa di un appuntamento espositivo che, sempre con il titolo di Panorama, ITALICS dedicherà ogni anno al racconto di alcune tra le località più affascinanti del paesaggio italiano.
Questo viaggio, iniziato a ottobre dello scorso anno tra le pagine web della piattaforma Italics.art, proseguirà adesso in presenza, sviluppando inattesi percorsi d’arte tra le cornici più affascinanti del belpaese.
La prima edizione del progetto firmato ITALICS sarà un itinerario alla scoperta della bellezza dell’isola, un happening condiviso che coinvolgerà il territorio e la sua cittadinanza, costruito in dialogo con Agostino Riitano, direttore di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022.
Veduta dalle vecchie carceri di Procida I Foto: © Mentnafunangann tramite Wikimedia Commons
Il viaggiatore a caccia di buon cibo e scorci mozzafiato avrà un motivo in più per visitare la perla del Golfo di Napoli dal fascino senza tempo, cara ad Alphonse de Lamartine ed eletta dal mito a ring della lotta tra giganti e divinità.
Preparatevi quindi a sfogliare cinque secoli di storia dell’arte, con un occhio di riguardo alla produzione italiana e al contesto napoletano, grazie al dialogo tra i monumenti dell’isola e una cinquantina di opere di artisti diversi, dalla napoletana Marisa Albanese a Daniel Buren, da Fortunato Depero a Luigi Ontani, da Mimmo Paladino a Giulio Paolini e ancora Nicola Samorì, Tomás Saraceno, Alberto Savinio, Andy Warhol.
Se alcuni lavori dalla forte attitudine mimetica si fonderanno con il paesaggio naturale e umano, altri richiederanno il coinvolgimento diretto della popolazione o del visitatore, traghettandolo in dimensioni inedite, mentre due progetti speciali daranno vita a “mostre nella mostra”.
Marcello Maloberti, MARTELLATE – MALINCUORE, 2021 (dettaglio), Performance site-specific. L'artista come performer, 5000 poster per distribuzione al pubblico | Courtesy l'artista e Galleria Raffaella Cortese, Milano
A Terra Murata Lucio Fontana e Matthias Stomer a confronto
Il primo progetto speciale che avrà luogo a Procida, nato nell’ambito della collaborazione con il Museo e Real Bosco di Capodimonte, assisterà a un dialogo inedito tra Concetto spaziale. La fine di Dio (1963) di Lucio Fontana e un importante dipinto della prima metà del XVII secolo, l’Adorazione dei pastori di Matthias Stomer, selezionato dal direttore Sylvain Bellenger. Cornice dell’incontro sarà la suggestiva cappella di Santa Maria Regina della Purità, nel complesso dell’ex Conservatorio delle Orfane a Terra Murata.
La seconda iniziativa, Italics d’Oro, inaugurerà invece una nuova tradizione espositiva volta a celebrare, a ogni edizione di Panorama, un artista diverso che abbia vissuto intensamente il territorio che, di volta in volta, accoglie la mostra. Il primo ospite di Italics d’Oro sarà Daniel Buren che, da oltre trent’anni, intrattiene un rapporto speciale con l’isola.
Per Procida lo scultore francese ha realizzato un’opera inedita, intitolata Autour d’une Exposition travaux in situ pour Italics (2021), presenza costante che accompagnerà la mostra per tutta la sua durata.
Veduta da Terra Murata, Procida | Foto: © Ekrem Canli tramite Wikimedia commons
Un percorso silenzioso lungo cinque secoli tra i vicoli dell’isola
In questa passeggiata d’arte a caccia di bellezza sull’isola il pubblico avrà, dal 2 al 5 settembre, una sorta di mappa ideale da seguire. Se al Museo Civico potrà ammirare un gruppo di lavori che, dal Settecento a oggi, raccontano Napoli e le sue isole, all’interno del carcere, storicamente collocato dentro Palazzo d’Avalos, scoprirà opere che toccheranno i temi della costrizione e dell’isolamento. Intorno all’Abbazia di San Michele Arcangelo graviteranno invece gli interventi di carattere mistico o spirituale, mentre un consistente nucleo di installazioni site-specific infilerà la proprie radici nell’intero tessuto urbano.
Sabato 4 settembre, Elisabetta Benassi, per le vie del centro storico, a bordo di una Apecar, protagonista della performance Ordine e Disordine (2015 / 2021), declamerà i titoli di alcune opere di Alighiero Boetti, in particolare gli arazzi, come fossero slogan politici. Nel frattempo, alcuni cittadini procidani - performer diretti da Adrian Paci, che riattualizzeranno la celebre azione One and Twenty-Four Chairs (2021) - lasceranno la propria casa con una sedia in mano, per raggiungere piazza Massimo Troisi dove prenderanno posto alzandosi solo per salutare, a ogni occasione, un nuovo arrivato, in ricordo di quel gesto semplice che scandiva un tempo i momenti di socialità in molti comuni d’Italia.
Palazzo d'Avalos dal mare
Da Procida a Napoli, Panorama oltre l’isola
Pur originandosi e sfilacciandosi lungo tutta l’isola, Panorama non colorerà solo i vicoli di Procida. Con l’obiettivo di offrire un’esperienza il più possibile completa della dimensione culturale del territorio, la mostra diffusa attraverserà il Tirreno per infilare le sue tentacolari intuizioni nella terraferma grazie alle collaborazioni strette sul territorio napoletano e al supporto dei suoi partner. A Napoli, dal 3 al 5 settembre, la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee - museo Madre, le Gallerie d’Italia - Palazzo Zevallos Stigliano, sede museale di Intesa Sanpaolo a Napoli, e il Museo e Real Bosco di Capodimonte accoglieranno il pubblico con un calendario di visite guidate gratuite (con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti, info e modalità di iscrizione sul sito di ITALICS).
Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli
“Un’arte inclusiva e sostenibile, in continuo dialogo con il territorio”
“Troppo spesso nel recente passato - spiega il curatore della mostra Vincenzo de Bellis - abbiamo visto come i tentativi di conciliare l'aspetto estetico dell’arte con quello sociale, siano andati a volte a scapito dell'estetica e molte altre volte a scapito del sociale. Panorama vuole riequilibrare questa dinamica, portando il valore estetico dell’arte a essere davvero inclusivo, sostenibile e in rapporto di scambio reciproco con il territorio”.
Con questo progetto, in grado di porre in relazione epoche, prospettive e universi distanti, Procida si avvia ad abbracciare una dimensione culturale internazionale in vista del 2022, quando “l’isola che non isola”, regina delle Flegree, con le caratteristiche architetture colorate affacciate sul mare e, nelle tasche il ricordo di un brillante Troisi nei panni de Il postino, sarà per un anno intero Capitale Italiana della Cultura.
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