Grande Progetto Pompei
Al via il cantiere dei calchi di Pompei
Calco in gesso, Pompei
L.S.
21/05/2015
Napoli - E’ partito a Pompei il cantiere di restauro degli 86 calchi che vennero realizzati a cominciare dal 1863 grazie all’intuizione dell’allora direttore degli scavi, Giuseppe Fiorelli. Dopo il ritrovamento di una cavità sul fondo della quale si scorgevano delle ossa, Fiorelli ordinò di arrestare i lavori, provvedere a colare del gesso all’interno della fossa e attendere. Al momento di eliminare l’involucro ormai asciutto vennero fuori 4 corpi. L’ingegnosa trovata, oltre a creare un metodo, ha permesso di custodire la testimonianza più significativa della sorpresa con cui la furia del Vesuvio colse i pompeiani.
L’intervento, realizzato sotto l’ombrello del Grande Progetto Pompei, oltre al restauro consentirà di effettuare studi approfonditi sui soggetti di cui si conserva l’impronta. Oltre alla pulitura, al consolidamento, ad eventuali integrazioni e a interventi di protezione, i manufatti verranno analizzati attraverso rilievi scanner e indagini conoscitive biologiche, biochimiche e chimico-fisiche, tra cui Rx e Dna, e i dati raccolti saranno registrati in apposite schede. Saranno realizzati anche un documentario ed un volume, e ogni calco verrà infine replicato in 10 copie in scala 1:1.
Tra i calchi registrati nel programma figurano il celebre cane agonizzante e la testa conservata all’Antiquarium di Boscoreale. I primi 20 calchi restaurati verranno subito esposti all’interno della mostra "Pompei e l'Europa. 1748-1943" che inaugurerà il 26 maggio prossimo.
Per approfondimenti:
Il peso culturale di Pompei in mostra tra Napoli e gli Scavi
L’intervento, realizzato sotto l’ombrello del Grande Progetto Pompei, oltre al restauro consentirà di effettuare studi approfonditi sui soggetti di cui si conserva l’impronta. Oltre alla pulitura, al consolidamento, ad eventuali integrazioni e a interventi di protezione, i manufatti verranno analizzati attraverso rilievi scanner e indagini conoscitive biologiche, biochimiche e chimico-fisiche, tra cui Rx e Dna, e i dati raccolti saranno registrati in apposite schede. Saranno realizzati anche un documentario ed un volume, e ogni calco verrà infine replicato in 10 copie in scala 1:1.
Tra i calchi registrati nel programma figurano il celebre cane agonizzante e la testa conservata all’Antiquarium di Boscoreale. I primi 20 calchi restaurati verranno subito esposti all’interno della mostra "Pompei e l'Europa. 1748-1943" che inaugurerà il 26 maggio prossimo.
Per approfondimenti:
Il peso culturale di Pompei in mostra tra Napoli e gli Scavi
LA MAPPA
NOTIZIE