Fino al 2 ottobre a Villa Fiorentino
Gli Impressionisti a Sorrento: viaggio alla scoperta dei maestri della luce
Claude Monet, La Tamise, 1903, Pastello su carta, 28 x 21 cm
Samantha De Martin
01/06/2022
Napoli - Nel 1882 Auguste Renoir lasciava con grande rimpianto Sorrento e il Golfo di Napoli dov’era giunto l’anno precedente, spinto dal mito del Gran Tour.
A 140 anni da qual distacco, Sorrento dedica al pittore della joie de vivre e ai suoi illustri colleghi una mostra dal titolo Viaggio nell’Impressionismo, da Monet a Gauguin, che è soprattutto un itinerario alla scoperta dei più autorevoli pennelli preimpressionisti, impressionisti e postimpressionisti, una sorta di educazione artistica intorno a questo dirompente quanto eccezionale movimento.
D’altra parte il “viaggio della maturità” in Italia aveva portato nell’arte del maestro importanti innovazioni e “cesure”, al punto che da anziano, lo stesso Renoir avrebbe confessato: “Il 1882 fu una grande data nella mia evoluzione. Il problema dell'Italia è che è troppo bella”.
Paul Lecomte, Paysage, 1850, Olio su tela, 55 x 48 cm
Fino al 2 ottobre la Fondazione Sorrento organizza a Villa Fiorentino una mostra dedicata al movimento impressionista e al suo geniale interprete che rimase letteralmente stregato dagli incanti cromatici del golfo di Napoli, ultima tappa del suo tour italiano.
Un itinerario in 130 opere accompagnerà il visitatore in un mondo che ha segnato profondamente la storia dell’arte moderna, tra disegni, opere grafiche, ceramiche, incisioni, libri originali dell’epoca e materiali descrittivi che raccontano le fasi e le figure di maggiore spicco del movimento impressionista.
Claude Monet, Deux canots, 1857, Tecnica mista
In un universo scandito dalla luce, in un intreccio in cui la malinconia della campagna e il fervore costruttivo delle nuove realtà industriali di fine Ottocento diventano pura visione artistica, i curatori Gilles Chazall, Vincenzo Sanfo e Gabriele Accornero ci restituiscono importanti lavori provenienti da collezioni private, come l’acquaforte La bagneuse di Renoir, La loge, accanto a La Seine à Suresne di Alfred Sisley, Jeanne di Edouard Manet.
La Fondazione allestirà anche una sezione dedicata all’influenza dell’Impressionismo sulla pittura napoletana con opere di maestri campani che denotano la chiara influenza della cifra stilistica del movimento francese sulla loro produzione.
Pierre-Auguste Renoir, La Saône se jetant dans les bras du Rhône, Pastello su cartone, 122 x 159 cm
“È importante comprendere - spiega il curatore Vincenzo Sanfo - che l'Impressionismo non annovera solo nomi come Monet, Degas, Renoir o Manet, ma che esistono almeno una sessantina di artisti che parteciparono alle grandi mostre del movimento, e che sono in parte mai apparsi in Italia. La mostra, come sottolinea il titolo, intende accompagnare i visitatori in un viaggio attraverso colori, luci, paesaggi, ritratti ma anche tutte le tecniche utilizzate e sperimentate dai maestri dell’Impressionismo."
Articolata in tre sezioni - “Dall’Ecole di Barbizon ai fermenti dell’Impressionismo”, “L’Impressionismo” e “L’eredità dell’Impressionismo” - la mostra, oltre a presentare i pennelli più conosciuti, ambisce a far conoscere personalità come Félix Bracquemond, Constant Troyon, Lecomte, Ludovioc Lepic.
Leggi anche:
• Viaggio nell'Impressionismo. Da Monet a Gauguin
A 140 anni da qual distacco, Sorrento dedica al pittore della joie de vivre e ai suoi illustri colleghi una mostra dal titolo Viaggio nell’Impressionismo, da Monet a Gauguin, che è soprattutto un itinerario alla scoperta dei più autorevoli pennelli preimpressionisti, impressionisti e postimpressionisti, una sorta di educazione artistica intorno a questo dirompente quanto eccezionale movimento.
D’altra parte il “viaggio della maturità” in Italia aveva portato nell’arte del maestro importanti innovazioni e “cesure”, al punto che da anziano, lo stesso Renoir avrebbe confessato: “Il 1882 fu una grande data nella mia evoluzione. Il problema dell'Italia è che è troppo bella”.
Paul Lecomte, Paysage, 1850, Olio su tela, 55 x 48 cm
Fino al 2 ottobre la Fondazione Sorrento organizza a Villa Fiorentino una mostra dedicata al movimento impressionista e al suo geniale interprete che rimase letteralmente stregato dagli incanti cromatici del golfo di Napoli, ultima tappa del suo tour italiano.
Un itinerario in 130 opere accompagnerà il visitatore in un mondo che ha segnato profondamente la storia dell’arte moderna, tra disegni, opere grafiche, ceramiche, incisioni, libri originali dell’epoca e materiali descrittivi che raccontano le fasi e le figure di maggiore spicco del movimento impressionista.
Claude Monet, Deux canots, 1857, Tecnica mista
In un universo scandito dalla luce, in un intreccio in cui la malinconia della campagna e il fervore costruttivo delle nuove realtà industriali di fine Ottocento diventano pura visione artistica, i curatori Gilles Chazall, Vincenzo Sanfo e Gabriele Accornero ci restituiscono importanti lavori provenienti da collezioni private, come l’acquaforte La bagneuse di Renoir, La loge, accanto a La Seine à Suresne di Alfred Sisley, Jeanne di Edouard Manet.
La Fondazione allestirà anche una sezione dedicata all’influenza dell’Impressionismo sulla pittura napoletana con opere di maestri campani che denotano la chiara influenza della cifra stilistica del movimento francese sulla loro produzione.
Pierre-Auguste Renoir, La Saône se jetant dans les bras du Rhône, Pastello su cartone, 122 x 159 cm
“È importante comprendere - spiega il curatore Vincenzo Sanfo - che l'Impressionismo non annovera solo nomi come Monet, Degas, Renoir o Manet, ma che esistono almeno una sessantina di artisti che parteciparono alle grandi mostre del movimento, e che sono in parte mai apparsi in Italia. La mostra, come sottolinea il titolo, intende accompagnare i visitatori in un viaggio attraverso colori, luci, paesaggi, ritratti ma anche tutte le tecniche utilizzate e sperimentate dai maestri dell’Impressionismo."
Articolata in tre sezioni - “Dall’Ecole di Barbizon ai fermenti dell’Impressionismo”, “L’Impressionismo” e “L’eredità dell’Impressionismo” - la mostra, oltre a presentare i pennelli più conosciuti, ambisce a far conoscere personalità come Félix Bracquemond, Constant Troyon, Lecomte, Ludovioc Lepic.
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