In programma tra il 2020 e il 2022

Con Van Gogh e la storia dei cieli, da Canaletto a Monet, Marco Goldin porta a Padova la meraviglia del colore

Vincent van Gogh, Il seminatore, 1888. Otterlo, Kröller-Müller Museum
 

Samantha De Martin

01/02/2019

Padova - La luce di Van Gogh e la meraviglia dei cieli dipinti, disegnati dai pennelli dei giganti dell’arte, da Canaletto a Monet.
Colore è la parola d’ordine che srotola a Padova il biennio 2020-2022 all’insegna delle grandi mostre firmate Marco Goldin.
È un progetto ambizioso quello messo a punto dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e Linea d’ombra, al centro di un rapporto di collaborazione biennale.

Si comincia con Van Gogh, I colori della vita, il primo appuntamento di Padova. La meraviglia del colore, in programma al Centro Altinate di San Gaetano dal 10 ottobre del 2020 all’11 aprile del 2021.
Al centro della mostra che celebra i 25 anni di Linea d’ombra saranno un centinaio di opere del maestro olandese, tra dipinti e disegni, con prestiti eccezionali provenienti da istituzioni europee e americane come il Van Gogh Museum di Amsterdam e il Kröller-Müller Museum di Otterlo.
Al centro del percorso saranno i luoghi ed i paesaggi che hanno ispirato il maestro con il loro fascino, ma anche i tessitori di Nuenen, gli anzani dell’ospizio dell’Aia a dialogo con gli autoritratti. Tra questi, quello, celeberrimo, con il cappello di feltro, prestito eccezionale del Van Gogh Museum.

Il secondo appuntamento che dal 30 ottobre 2021 al 1° maggio 2022 illuminerà il Centro Altinate San Gaetano di Padova sarà dedicato alla Storia dei cieli. Da Canaletto a Monet. L’incanto dell’azzurro e altri colori dai vedutisti agli impressionisti. A segnare l’incipit di questo percorso che si prospetta affascinante, saranno il cielo stellato dipinto da Giotto nella Cappella degli Scrovegni e gli studi di Galileo, incentrati sull’utilizzo del cannocchiale.

Accompagnando i visitatori nella profondità dei cieli, il percorso riunirà circa 80 dipinti provenienti dai musei di tutto il mondo, e vivrà di un prologo, di un ampio movimento centrale scandito in vari capitoli e di un epilogo. Partendo dall’Olanda, terra in cui prende forma la nozione moderna di paesaggio, con i quadri del pittore Jacob van Ruisdael, l’itinerario espositivo traccerà una storia dei cieli che dal Settecento arriva fino al XX secolo.
Le volte dei vedutisti veneziani Canaletto, Bellotto, Guardi incontrano quelle di Turner, Friedrich e Constable, mentre le fotografie di Gustave Le Gray, con i suoi cieli sopra il mare, lasciano spazio a 15 tele di Monet, all’azzurro che fa capolino tra le querce nella foresta di Fontainebleau.

L’epilogo riporta al Novecento e a un solo pittore, mentre con l’approdo al XX secolo la mostra si chiude. Cinque lezioni tenute da Goldin anticiperanno il percorso legato a Van Gogh, mentre sono in programma numerosi eventi collaterali legati ai due appuntamenti.

Quello tra Van Gogh e Goldin è un sodalizio solido, antico, iniziato a partire dal 2002 e premiato dalle esposizioni che da Treviso a Vicenza hanno conquistato oltre 2 milioni e mezzo di visitatori, con quel loro percorso fortemente innovativo che ha contraddistinto la storia di Goldin a partire dagli esordi, caratterizzata da progetti “magici” e al tempo stesso di grande rigore scientifico.
Non resta che attendere il 2020 per un'altra affascinante, inedita avventura.

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