Al via ZAC: rinascono nel nome dell'arte contemporanea le ex Officine Ducrot

Palazzo della Zisa, Palermo
 

18/12/2012

Palermo - Vi avevamo annunciato la notizia della nascita di ZAC- Zisa Arti Contemporanee qualche settimana fa e ora il tanto atteso nuovo spazio espositivo nel cuore di Palermo è divenuto realtà. Tornano a rivivere così i Cantieri culturali alla Zisa, ospitati nei 55.000 metri quadri delle ex Officine Ducrot, grande testimonianza di archeologia industriale riconvertita in spazio culturale negli anni Novanta e poi a lungo dimenticata e abbandonata al degrado.

Ora si riparte. Il primo spazio ad animarsi sarà un hangar di oltre 2000 metri quadrati, imponente e di grande fascino, che esporrà i lavori di 80 giovani artisti emergenti che partecipano al progetto/laboratorio “Artisti per ZAC”, un work in progress della durata di tre mesi.
 
“Gli artisti invitati sono divisi in due differenti gruppi: In Work è rappresentato da giovani artisti, ai quali è affidato lo spazio di ZAC per l’intero arco dei tre mesi; Attraversamenti accoglie un numero corposo di oltre 100 artisti di generazioni diverse, che interagiranno con l’opera plurale con azioni dalle modalità e temporalità diverse per ognuno di loro. Farà seguito un periodo di continua elaborazione dell’intervento, punteggiato da incontri, dibattiti e momenti di approfondimento che costituiranno l’oggetto dei Transiti, dove artisti, curatori, galleristi, operatori del mondo delle arti contemporanee internazionali, transitando da Palermo, daranno un contributo all’interno di un percorso che si svilupperà nei cinque mesi del progetto” spiegano gli organizzatori.

Tutto sarà documentato attraverso la piattaforma web denominata PaZac, che racconterà di questa apertura alla cultura a trecentosessanta gradi, dalle arti visive al cinema, alla musica, in tutte le loro forme ed espressioni.
 
La giornata inaugurale di ieri, intanto, è stata dedicata ad Andrea Di Marco, giovane artista palermitano recentemente scomparso, che era stato tra i volontari più attivi di quel movimento civico a cui si deve la riapertura dei Cantieri culturali alla Zisa.
 
Nicoletta Speltra