Archeologia: scoperto in Calabria il più grande mosaico di età ellenistica del Meridione
Monasterace
22/10/2012
Reggio Calabria - L'antica Kaulon, la colonia achea fondata alla fine del VIII secolo a.C. dall'ecista Tifone di Aegion, oppure, a seconda delle ipotesi, dai crotoniati nel VII secolo a.C. e situata a Monasterace, in provincia di Reggio Calabria, ha riservato una grande sorpresa agli archeologi che portano avanti da anni - per la precisione quattordici - la ricerca dei reperti nell'area di scavo: si tratta del rinvenimento di un grande pavimento a mosaico di epoca ellenistica, molto probabilmente il più grande del Sud dell'Italia.
Molto particolare anche il contesto del ritrovamento: il mosaico, che ha una superficie di 25 metri quadrati e mostra l'immagine di un drago, contornata da riquadri e rosette floreali, si trova infatti in uno dei rari edifici termali presenti nel Meridione e risalente al IV secolo a.C. Gli archeologi, guidati dall'autore della scoperta, Francesco Cuteri, hanno appena concluso le prime analisi sul reperto, che presenta colori molto vari, che vanno dal bianco al rosso e dall'azzurro intenso, nero.
Altra curiosità: il soggetto della decorazione, un grande drago, è lo stesso che caratterizzava un altro mosaico venuto alla luce nel 1969 nello stesso luogo ma in uno scavo poco distante, nell'ambiente più spazioso di quella che a seguito della scoperta fu poi definita proprio "Casa del drago". Il FAI, Fondo Ambiente Italiano, aveva appena restaurato il pavimento frutto del primo ritrovamento, conservato prima presso il Museo della Magna Grecia di Reggio Calabria e da poco riportato presso il Museo di Monasterace.
N.S.
Molto particolare anche il contesto del ritrovamento: il mosaico, che ha una superficie di 25 metri quadrati e mostra l'immagine di un drago, contornata da riquadri e rosette floreali, si trova infatti in uno dei rari edifici termali presenti nel Meridione e risalente al IV secolo a.C. Gli archeologi, guidati dall'autore della scoperta, Francesco Cuteri, hanno appena concluso le prime analisi sul reperto, che presenta colori molto vari, che vanno dal bianco al rosso e dall'azzurro intenso, nero.
Altra curiosità: il soggetto della decorazione, un grande drago, è lo stesso che caratterizzava un altro mosaico venuto alla luce nel 1969 nello stesso luogo ma in uno scavo poco distante, nell'ambiente più spazioso di quella che a seguito della scoperta fu poi definita proprio "Casa del drago". Il FAI, Fondo Ambiente Italiano, aveva appena restaurato il pavimento frutto del primo ritrovamento, conservato prima presso il Museo della Magna Grecia di Reggio Calabria e da poco riportato presso il Museo di Monasterace.
N.S.
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