Al via la nuova iniziativa della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma

Alla GNAM gli artisti incontrano il pubblico. Emilio Isgrò protagonista 2024

Artista alla GNAM - Emilio Isgrò protagonista 2024 | Foto: © Giulio Talarico | Courtesy Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
 

Samantha De Martin

08/05/2024

Roma - Nel piazzale della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma un lungo veicolo con una serie di cancellature che salvano soltanto la parola “San Pier Niceto” segnala a chi legge il trasporto di una formica.
Dall’alto (e dalla saggezza) dei suoi 86 anni l’intellettuale Emilio Isgrò, attivista, artista a tutto tondo, invita noi visitatori, in quanto sistema paese, a far diventare grandi le cose piccole, come la sua formica racchiusa nel tir, valorizzando e promuovendo un’arte quanto più inclusiva, strumento delle mente e del cuore, potenziale pungolo per la crescita di un paese capace di esaltare e incentivare quel sentimento di partecipazione alla bellezza del contemporaneo che ha ancora la capacità di emozionare.
E si emoziona ed emoziona Emilio Isgrò quando, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa “Artista alla GNAM”, ringrazia sua moglie Scilla.“È stata la prima a credere in me - confessa - e niente sarebbe stato possibile se non me le avesse passate tutte”.
Scilla ha creduto anche alla “Cancellatura”, da 60 anni marchio di fabbrica del maestro siciliano.
Quello rivolto da Isgrò al pubblico è un invito a vivere l’arte, a partecipare, mentre lo stesso artista assume l’impegno di fare dell’arte stessa un gesto della mente e del cuore, invitando i colleghi a essere scomodi e non sudditi. D’altra parte, ha detto Isgrò “siamo una grande potenza culturale perché abbiamo avuto Michelangelo e Raffaello, ma anche il Futurismo”.
L’artista che ha trasformato la cancellatura da un semplice atto di distruzione in una complessa esperienza di conoscenza che parte dalla parola e sostiene la memoria, ma non ha nulla a che vedere con la “Cancel Culture”, è il primo dei protagonisti di un rivoluzionario programma avviato dal direttore della GNAM Cristina Mazzantini.


Artista alla GNAM - Emilio Isgrò protagonista 2024 | Foto: © Giulio Talarico | Courtesy Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

L’iniziativa “Artista alla GNAM”, nella quale si inserisce, a partire dall’8 maggio, l’appuntamento con “Emilio Isgrò: Protagonista 2024”, prevede un programma di “artisti in visita”, concepito con la formula “un anno, un artista, una sala”. Il museo accoglierà un protagonista italiano per un anno organizzando una serie di incontri con il pubblico ed esponendo in una sala una selezione significativa delle sue opere. “Questo - spiega Mazzantini - ci permetterà di far conoscere l’arte attraverso i suoi protagonisti, portandola all’interno della società civile, avvicinando anche gli studenti”.
Nello specifico, promossa e organizzata dal direttore della GNAM, in collaborazione con l’Archivio Emilio Isgrò, grazie al contributo di Intesa Sanpaolo e Techbau, main sponsor, con il sostegno di Borghese Contemporary Hotel, l’iniziativa Emilio Isgrò: Protagonista 2024 permetterà ai visitatori, agli studiosi, agli studenti delle Accademie e delle facoltà di Valle Giulia di interagire con uno dei maggiori artisti contemporanei toccando con mano il suo lavoro.
La figura di Isgrò, già celebrata alla GNAM con un’antologica nel 2013 e presente nelle collezioni del museo, è stata selezionata per il 2024 in occasione dei sessant’anni della “Cancellatura”, un gesto artistico radicale che ha rivoluzionato il linguaggio dell’arte a livello internazionale. Isgrò ha creato l’opera “Isgrò cancella Isgrò” appositamente per l’iniziativa “Artista alla GNAM”, donandola alla GNAM, con la cancellazione di “Autocurriculum”, il suo romanzo autobiografico.

“Realizzata appositamente per questa occasione - spiega Marco Bazzini - l’opera può essere letta come l’ultima tappa di un più ampio nucleo di lavori in cui l’artista è il protagonista delle proprie opere, senza però cadere mai nell’autoritratto. Isgrò sfugge sempre dai generi. Anche Autocurriculum, il suo romanzo edito da Sellerio, 2017, che fa da base alle cancellature in nero e oro, gli stessi colori dei codici miniati, non può essere considerato una vera e propria autobiografia. La cancellatura è un gesto elementare che Isgrò è riuscito a ribaltare nel suo senso. Si tratta del gesto pittorico più importante dopo il taglio di Fontana, un gesto che designa l’andare verso la costruzione, che è la grande azione dell’arte contemporanea”.


Artista alla GNAM - Emilio Isgrò protagonista 2024 | Foto: © Giulio Talarico | Courtesy Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

Addentrandosi nella sala dedicata a Isgrò, che accoglie i primissimi lavori, ma anche l’ultimissima realizzazione dell’artista, gli ospiti della GNAM abbracciano gli esiti più recenti dell’evoluzione della Cancellatura attraverso Planetarium, 2023 e Isgrò cancella Isgrò, 2024. Completano l’allestimento due delle opere conservate nella collezione della Galleria: Storico, 1972, e Le Tavole della Legge ovvero la Bibbia di Vetro, 1994. Il libro, appeso a parete è una delle novità introdotte dall’artista fin dall’inizio della sua attività. Simile a una scultura, la grande Bibbia in vetro amplifica anche nel materiale la fragilità della parola alla quale Isgrò ha sempre rivolto molta attenzione. “Stendendo il colore su ogni termine - continua Bazzini - l’artista non esercita un gesto di annullamento, ma un atto di protezione e conservazione”. Ne è un esempio suggestivo la parola "Scilla", il nome di sua moglie, sottratto da Isgrò alla cancellazione nel suo Autocurriculum.

“Sessant’anni fa - spiega Isgrò - quando eseguii la mia prima cancellatura, non a caso su un articolo di giornale, sapevo bene di aver segnalato un problema, ma non potevo immaginare quanto, come e quando un tale problema sarebbe stato recepito nella sua complessità. Irrompeva alla Biennale di Venezia la Pop Art che mi sedusse e mi incantò per la sua forza e la sua volontà di distruggere gli ideologismi apparentemente ineliminabili delle avanguardie europee. Tuttavia quella volontà, ben sorretta da una visione Pop della realtà che si sarebbe propagata su tutto il pianeta fino ai nostri giorni, per la verità mi fece anche paura. Perché capii immediatamente che una visione del mondo fondata esclusivamente sull’immagine sfolgorante e seduttiva dell’esistente avrebbe automaticamente cancellato quella parola umana sulla quale poggia la civiltà occidentale. Il mio gesto cancellatorio fu dunque la reazione simmetrica a un gesto censorio”.

Sospesi al soffitto, mossi da un lento movimento, sette mappamondi presentano tutti i toponimi cancellati. Evocano la globalizzazione contemporanea che inizia a mostrare i suoi rischi e i suoi limiti, suggerendo percorsi e viaggi alternativi, indistinguibili verso mete inesplorate.


Ritratto di Emilio Isgrò | Foto: © Luisa Porta, 2019

A partire dal 14 maggio, Isgrò terrà con cadenza stagionale un ciclo di “Lezioni di Cancellatura” aperte al pubblico, workshop destinati agli studiosi e agli studenti, dove insegnerà ad avvalersi del “pennello” come filtro selettivo con cui isolare l’essenziale. Ad accompagnare le “Lezioni di Cancellatura” saranno alcune serate su invito dedicate alle “Riflessioni sulla Cancellatura”, incontri che coinvolgeranno letterati, poeti, giornalisti e scrittori. Questi confronti offriranno al pubblico un filo conduttore nella complessa produzione di un artista che è anche poeta, romanziere e drammaturgo.
Come spiegherà le Cancellature agli studenti in parole semplici?
“Cancellare - ribadisce Isgrò - significa salvare la parola dall’uso, senza badare ai mezzi, tanto è vero che uso mezzi visivi per segnalare il problema”.

Cancellare diventa così l’occasione per fare rivivere un concetto sotto forme inedite e inaspettate, trasformando un semplice atto di distruzione in una complessa esperienza di conoscenza.

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